Oggi in provincia si è chiusa definitivamente la vicenda Intecs e più complessivamente dell'ex Italtel/Siemens, visto che il Laboratorio di Ricerca e Sviluppo era l'ultimo baluardo del Polo elettronico aquilano.
"Ingiustamente, 65 ricercatori perdono il posto di lavoro e si aggiungono a tutti quelli che la Intecs ha licenziato in questi anni", si legge in una nota, amara, della Fiom. Per far capire solo alcune delle applicazioni pratiche che vengono utilizzate quotidianamente dalla popolazione possiamo ricordare gli apparati progettati e realizzati dai ricercatori del Laboratorio aquilano che hanno consentito di poter vedere in tutto il mondo le Olimpiadi Australiane e Greche, così come la tecnologia che ha consentito di portare lo fibra ottica in tutte le abitazioni: "è stata qui realizzata - sottolinea la Fiom - e se oggi le reti ottiche 3G funzionano è anche grazie al lavoro svolto dai lavoratori del centro di ricerche del Polo elettronico".
Questi sono solo alcuni esempi per far capire quanto si sta perdendo non solo come occupazione ma come tecnologia. "Oggi si conclude un percorso che lascia 65 famiglie senza sostegno economico e la fine di una storia tecnologica che ha visto nell'Italtel una delle aziende più all'avanguardia. Sicuramente qualcuno potrà essere soddisfatto di questo epilogo visto che, da sempre e nei giorni scorsi, abbiamo assistito a commenti che denotano una scarsissima conoscenza di quello che è stata realmente l'Italtel/Siemens tecnologicamente ed economicamente per questa città".
Negli anni a causa di una classe politica poco accorta e ad una città sostanzialmente indifferente, "abbiamo visto decadere e ora chiudere definitivamente una realtà che ha prodotto ricchezza e benessere per il territorio e che ne avrebbe potuto creare per le nuove generazioni. Il paradosso più grande è che a causa di imprenditori mediocri oggi nella città del 5G , della Smart City e della Materia Oscura i posti di lavoro ad alta tecnologia diminuiscono invece di crescere".