Sabato, 23 Dicembre 2017 02:18

Centrale compressione a Sulmona, si dimette Casini. Regione ricorre al Tar

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Si dimette il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, e invita gli altri sindaci del territorio a fare altrettanto avverso la decisione del Governo di autorizzare la realizzazione della centrale di compressione Snam sul territorio di Sulmona al servizio del metanodotto Brindisi-Manerbio: la comunicazione è arrivata nel corso dell’assemblea che si sta tenendo nell’aula consiliare del Comune di Sulmona dopo la diffusione della notizia.

"A seguito della gravissima decisione adottata ieri dal Consiglio dei Ministri – ha spiegato il sindaco – relativa alla centrale di compressione Snam, ritengo doveroso rassegnare le dimissioni da primo cittadino al fine di rappresentare il venir meno della fiducia da parte dei cittadini del centro Abruzzo nei confronti delle istituzioni nazionali. Sulmona è stata violentata dal cinismo della politica e dei partiti, sordi ormai da tempo dinnanzi alle legittime istanze delle comunità locali".

"Non possiamo accettare e non accetteremo – ha aggiunto Casini – il vilipendio messo in atto nei confronti del nostro territorio. Quello che è accaduto ieri sera dimostra lo scollamento e la disarmante distanza delle istituzioni nazionali e dei partiti nei confronti degli interessi delle comunità locali. Le mie dimissioni – ha concluso il sindaco di Sulmona – rappresentano il gesto concreto e necessario per manifestare il forte dissenso della nostra comunità. Un grido di dolore dinanzi alla viltà di tutti i Governi che si sono succeduti negli anni, unici responsabili di questa scellerata decisione che risponde a logiche che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei cittadini".

Il sindaco, eletta nel giugno del 2016, ha 20 giorni per confermare o ritirare le dimissioni: nel caso venissero confermate aprirebbero la scena a nuove elezioni comunali. 

La decisione del Governo Gentiloni: via libera alla centrale di compressione di Sulmona

Proprio nel giorno in cui a Sulmona si è svolto l'incontro No Tap e No Snam, il Governo, in quello che è forse è stato l'ultimo consiglio dei ministri della legislatura, ha approvato un provvedimento che dà il via libera alla costruzione della centrale di compressione della Snam a Sulmona.

"Una notizia" scrive il quotidiano on-line della Valle Peligna Il Germe "che lascia basiti quanti, comitati in testa, hanno portato avanti la battaglia, soprattutto nei modi e nei tempi: perché il via libera del governo sull’opera arriva a scadenza di mandato, a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere, e soprattutto prima che sia stato definito l’iter autorizzativo del metanodotto che, a questo punto, si trova un’autostrada aperta per la prossima approvazione".

La centrale di compressione, infatti, è parte integrante del progetto per il gasdotto, la cui procedura autorizzativa si era bloccata due anni fa. E' probabile, dunque, che il voto del governo sia solo il primo passo per concedere il via libera definitivo alla realizzazione dell'intero metanodotto, opera fortemente osteggiata sia dai territori che dalla Regione Abruzzo poiché ritenuta pericolosa in quanto ricadente in zona sismica.

"Ritengo tale atto di una gravità e viltà senza precedenti. Per di più compiuto a poche ore dalla fine della legislatura e proprio quando più nessuno di noi se lo aspettava. Personalmente nelle prossime ore avvierò una profonda riflessione perché la nostra terra viene prima di ogni cosa" ha scritto sul proprio profilo Facebook Andrea Gerosolimo, assessore regionale originario proprio della Valle Peligna.

Il sottosegretario alla presidenza regionale Mario Mazzocca annuncia che si farà promotore, nella prossima riunione della giunta, di un ricorso per impugnare l'atto approvato dal governo. "Il recentissimo atto governativo" afferma Mazzocca "si sostanzia nella condivisione dei pareri favorevoli nel procedimento autorizzativo invocando il preminente interesse strategico nazionale dell'opera; fra questi pareri vi è il Decreto di Compatibilità Ambientale rimesso dal Ministero dell'Ambiente il 27 marzo 2011 (la Regione Abruzzo, assente in detta ed in altre pregresse occasioni, non espresse parere alcuno). La scelta ubicazionale del governo, per altro interessante un'area ad alto rischio sismico e ad elevato valore ambientale, negli ultimi tre anni è stata costantemente e competentemente osteggiata e respinta dalla Regione Abruzzo in tutte le forme possibili. La battaglia, pertanto, continua, per ora al TAR Lazio (sulla centrale di compressione), successivamente (in ordine al 4' tratto di metanodotto) nelle sedi deputate, ribadendo i paletti che riteniamo difficilmente sormontabili in ordine alla mancata osservanza di disposizioni legislative da tempo vigenti e relative al tema degli "usi civici".

Lolli: "Errore che faremo di tutto per correggere". E annuncia: "Regione Abruzzo farà ricorso al Tar"

"Un errore che faremo di tutto per correggere seguendo le strade che la legge ci permette di percorrere".

Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, commentando la decisione del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla realizzazione, a Sulmona, della centrale gas di decompressione della Snam.

Lolli era presente ieri in seduta del Consiglio dei ministri in rappresentanza della Regione Abruzzo. "Anche in quella sede - ha spiegato - ho confermato la netta contrarietà della Regione sulla realizzazione della centrale di decompressione. Siamo stati sempre contrari ad una soluzione del genere e lo abbiamo ribadito anche davanti al Governo quando ha deciso di avocare a sé la decisione finale sulla centrale per superare il blocco che si è creato all'interno della Conferenza del servizi".

La posizione della Regione "non è mai stata una posizione strumentale", al contrario "abbiamo sempre motivato il nostro dissenso".

In questo senso, davanti al Governo, il vicepresidente Lolli ha sottolineato che "la realizzazione della centrale di decompressione va a compromettere un territorio di alto valore naturalistico e ambientale, tra i più importanti a livello regionale. Non solo - ha ribadito Lolli davanti al presidente del Consiglio Gentiloni e ai Ministri - stiamo parlando di un'area ad alta fragilità sismica, sottoposta da parte dell'Ingv a particolari azioni di monitoraggio e controllo proprio per la specificità sismica. Quanto accaduto in Austria qualche giorno fa dovrebbe far capire quanto sia pericoloso realizzare un'opera del genere in Valle Peligna".

Subito dopo la decisione del Consiglio dei ministri, il presidente della Giunta regionale "ha dato mandato - spiega Lolli - all'Avvocatura regionale di esaminare con attenzione tutti gli atti in modo da predisporre il ricorso davanti al Tar".

Rapino: "No fermo e convinto del Pd Abruzzo"

"Il Partito Democratico d'Abruzzo è sempre stato contrario alla realizzazione della centrale SNAM di Sulmona. Da sempre, attraverso tutti i suoi rappresentanti istituzionali, regionali e nazionali, ha manifestato la sua contrarietà a questo progetto. Anche ieri il Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli, presente alla riunione del Consiglio dei Ministri, ha manifestato il dissenso di tutti quanti. Quanto deciso ieri è in aperto contrasto e contraddizione rispetto alla volontà della Regione Abruzzo, del Partito Democratico in Abruzzo e di tutti i cittadini interessati. Come partito condividiamo la scelta del Presidente D'Alfonso di costituirci al Tar e di dare seguito ad un NO convinto e fermo. Ho ragione di credere che la centrale non si farà. Noi useremo tutti gli strumenti per bloccarla e per ostruire qualsiasi pezzo di procedura". 

Così Marco Rapino, segretario regionale del Pd Abruzzo.

Pezzopane: "Continuo a essere contraria. E non mollo la battaglia"

"Continuo ad essere contraria. E non mollo la battaglia. Il clima natalizio non ha purtroppo impedito che dal Consiglio dei Ministri di ieri venisse fuori una notizia davvero preoccupante. È stato infatti dato l'ok al progetto per la centrale di compressione a gas Snam nel comune di Sulmona invocando il 'preminente interesse nazionale' dell'opera. Questa scelta del CdM è avvenuta in aperta contraddizione con la volontà della regione Abruzzo, ribadita anche ieri dal vicepresidente Giovanni Lolli, presente alla riunione. Voglio rimarcare per l'ennesima volta che l'area individuata per l'impianto ricade in zona ad alto rischio sismico e che proprio dalla commissione Grandi Rischi essa viene considerata come un'area in cui potrebbero accadere eventi sismici di portata rilevante. Il Governo ci ripensi, considerando che la Regione già in queste ore sta predisponendo ogni iniziativa anche legale per scongiurare il progetto. In particolare, si valutino altre possibilità, sia come area, sia come impianto. Proprio non ci voleva, considerando che questi sono stati giorni molto positivi per l'Abruzzo, visto i numerosi importanti risultati contenuti nel decreto fiscale, nella legge di bilancio e, proprio ieri, con l'approvazione della legge del bimillenario di Ovidio".

Lo dichiara la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

Pietrucci: "Scelta contro buon senso, battaglia continua"

"Una notizia di cui non c’era bisogno e che va contro ogni possibile buon senso, la decisione del Consiglio dei ministri sulla realizzazione della centrale Snam a Sulmona. Quella localizzazione, così come quella che rischia di essere conseguente del metanodotto, è stata ampiamente e in più occasioni osteggiata dalle popolazioni e dalla Regione: proprio la Regione si è espressa sempre contro, l’ultima volta ieri con il vicepresidente Giovanni Lolli, anche attraverso atti che ho promosso in Consiglio, e lo stesso hanno fatto i sindaci e i Comuni interessati".

A scriverlo, in una nota, è il consigliere regionale nonché presidente della commissione Territorio Pierpaolo Pietrucci.

"Bene hanno fatto il presidente D'Alfonso e sottosegretario Mazzocca ha chiarire da subito che la battaglia dell’Abruzzo continua al Tar, e presso le altre sedi per quanto riguarda il metanodotto. Una battaglia di cui sono convinto e a cui parteciperò con tutt’impegno possibile, come ho fatto sin dall’inizio quando ho combattuto assieme alle Asbuc e ai Comuni per tenere alta la tensione e l’iniziativa su una questione e una opposizione che ora è diventata fortunatamente prioritaria per tanti".

LeU Abruzzo: "Sveltina di fine legislatura, ci mobiliteremo a tutti i livelli per fermarlo"

"La sveltina con cui il governo, a fine legislatura ed a ridosso delle feste natalizie, dà il via libera alla realizzazione del rigassificatore a Sulmona, denota il disprezzo delle forze di governo nei confronti dei territori e delle loro volontà".

Si legge in una nota di Liberi e Uguali della provincia dell'Aquila. "Colpisce, inoltre, la viltà politica di una classe dirigente che ha atteso gli ultimi istanti di vita per non assumermi in prima persona la responsabilità di questo grave atto, che recidere definitivamente il rapporto dei cittadini nei confronti di tale classe. Liberi e Uguali condanna nel metodo e nella sostanza questa operazione è agirà a tutti i livelli per impedire che tale atto possa divenire operativo".

Di Stefano: "Regione e Pd a Roma non contano nulla"

"Rimaniamo stupiti dalle affermazioni del sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Mazzocca circa l’autorizzazione che il Consiglio dei ministri ha deliberato per la centrale di compressione a Case Pente di Sulmona, proposta dalla società Snam Rete Gas", il commento del deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano.

"Non ritengo credibile che il Governo regionale, come sostiene il sottosegretario Mazzocca, non sapesse nulla circa le intenzioni del Governo nazionale, dello stesso orientamento politico di quello della Regione Abruzzo. Se così fosse, davvero questa Regione e il Partito democratico, con a capo il presidente D’Alfonso, nei vertici romani non contano nulla".

"La coerenza è un valore e la Regione dovrebbe avere almeno la decenza di non fare il gioco delle parti, cioè di non essere contraria in Abruzzo e favorevole a Roma e di conseguenza di non prendere in giro gli abruzzesi come spesso la sinistra ci ha abituato a veder fare. Ricordo ad esempio il caso Trivelle che solo la sollevazione popolare ha poi bloccato", conclude Di Stefano.

Menchinelli: "Brutto regalo di Natale"

"Quello di ieri è stato il peggior regalo che il governo targato Pd potesse fare al nostro territorio per le feste di Natale. È stata un mossa che in sordina hanno voluto far pesare sulle nostre teste. Questo dimostra la scelleratezza che la sinistra al governo è stata capace di utilizzare per calare contro il parere contrario dei territori opere impattanti".

Lo afferma Antonio Menchinelli, coordinatore cittadino di Forza Italia.

"Insieme al governo nazionale, il fallimento di ieri è anche da attribuire al governo civico e di centrosinistra regionale che con la storia del rinvio delle conferenze di servizi al ministero credeva di poter nascondere la polvere sotto il tappeto e anestetizzare i cittadini del territorio in chiave pre-elettorale" continua il forzista.

"Purtroppo l'infedeltà degli attuali amministratori verso i nostri concittadini peligni è tangibile e di una assoluta gravità" conclude Menchinelli.

Ultima modifica il Sabato, 23 Dicembre 2017 21:04

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