Il 29 dicembre il ministero dei Trasporti renderà noti gli adeguamenti delle tariffe dei pedaggi autostradali.
In attesa della comunicazione ufficiale - in questi giorni sono in corso le verifiche istruttorie, a seguito delle quali saranno firmati i decreti interministeriali tra Mit e Mef (ministero dell'Economia e delle Finanze) - da fonti interne ministeriali e parlamentari è certo che, per quanto riguarda le autostrade abruzzesi, A24 e A25, un aumento ci sarà, per effetto, soprattutto, della sentenza con cui il Tar, nel luglio scorso, ha dato ragione al gruppo Toto - proprietario di Strada dei Parchi spa, la società concessionaria della gestione - che aveva fatto ricorso contestando il blocco e il contenimento degli adeguamenti voluto nel 2014 dal ministro Lupi e confermato poi anche da Delrio nei due anni successivi.
Proprio per via del tetto imposto in questi anni, quella che potrebbe profilarsi è una vera e propria stangata per gli automobilisti: i rincari, infatti, potrebbero essere anche del 15% (questa è la percentuale proposta da Strada dei Parchi in sede di trattativa), anche se i ministeri stanno lavorando per contenerli.
L’aggiornamento annuale delle tariffe, pensato per ripagare le società concessionarie degli investimenti, deriva dall’applicazione delle convenzioni uniche stipulate dal 2007 in attuazione della legge di riforma del settore (ln. 296/2006) unitamente alle delibere Cipe del 2007 e del 2013, che hanno stabilito le formule tariffarie e criteri di calcolo.
Lo scorso anno, l'incremento medio sull'intera rete autostradale (calcolato sulla base dei veicoli-km che si prevede saranno percorsi nell’anno 2017) riguardò 23 concessionarie e fu pari allo 0,77%; "un valore contenuto" scrisse il ministero "in rapporto agli investimenti attuati". Su A24 e A25 i rincari furono dell'1,62%.