Venerdì, 29 Dicembre 2017 02:47

Strada dei Parchi: dal 1° gennaio pedaggi in aumento del 12,89%

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E' una maxi stangata quella che si abbatterà, con l'arrivo del nuovo anno, sugli automobilisti abruzzesi.

Con gli adeguamenti delle tariffe che entreranno in vigore dal 1° gennaio - secondo quanto concordato, al termine di una lunga trattativa, da Strada dei Parchi (l'azienda concessionaria), ministero dei Trasporti e Mef - su A24 e A25 si arriverà a pagare il 13% in più (12.89% per la precisione).

Un vero e proprio salasso, specie se sommato alle raffiche di rincari attesi per le bollette e le altre tariffe. L’Adusbef prevede 591 euro aggiuntivi per queste voci, che salgono a +952 euro sulla famiglia italiana media aggiungendo le spese extra per i prodotti di consumo.

Tornando agli aumenti che interesseranno A24 e A25, Strada dei Parchi ha battuto cassa facendo valere la sentenza con cui, a luglio, il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso presentato dalla società contro il blocco degli adeguamenti imposto dal 2014 al 2016 dai ministri Lupi e Delrio.

Stando a quanto appreso da NewsTown, durante la trattaiva il ministero dei Trasporti e il Mef hanno cercato di contenere la richiesta di Strada dei Parchi - che era arrivata a domandare un aumento del 15% - riuscendoci solo in parte.

Per meglio comprendere, in concreto, quanto peseranno gli adeguamenti sulle varie tratte, basta fare due calcoli: sulla Roma-L'Aquila (L'Aquila Ovest), ad esempio, si pagherà circa un euro e 50 centesimi in più, il che vuol dire che dagli attuali 11,60 si passerà a 13 euro e 10 centesimi. Chi da Teramo vorrà arrivare nella capitale (o viceversa) dovrà sborsare, con le nuove tariffe, 19 euro e 70 centesimi mentre sulla tratta Pescara-Roma Est si arriverà a pagare, in totale, 23 euro e 10 centesimi. L'Aquila-Avezzano, altro tragitto molto fequentato da automobilisti e pendolari, passerà dai 4.90 euro attuali ai 5.50.

E a proposito di pendolari, è lecito aspettarsi, a fronte di tali aumenti, anche dei rincari dei prezzi dei biglietti.

La stangata, come si diceva, arriverà anche per altre voci di spesa delle famiglie: le assicurazioni, i servizi bancari, i prodotti per la casa, le spese scolastiche e le bollette della luce.

Sono proprio le bollette della luce, spiega in una nota Elio Lannutti di Adusbef, quelle destinate ad aumentare, come segnalato al Governo e dall'Autorità per l'energia "per 22 milioni di famiglie dal 1 gennaio 2018, in previsione del processo di riforma delle tariffe, che penalizza gli utenti con minori consumi, specie se residenti, quantificati in 22 milioni di abitazioni su 29 totali, quindi con un potenziale impatto redistributivo tutt'altro che irrilevante". Ma gli aumenti riguarderanno anche gas, spesa alimentare, ticket sanitari, trasporti, servizi idrici, tariffe professionali e la tassa sui rifiuti.

La previsione di aumenti per il 2018, spiega Lannutti, "è aggravata non solo dalla crescita dei costi energetici, ma anche da alcuni fenomeni speculativi o derivanti da inefficienze di sistema, con aumenti implacabili dei costi delle assicurazioni e dei servizi bancari" sottolinea la nota di Adusbef, che sollecita "una seria azione del Governo per controllare e contrastare ogni aumento ingiustificato, e porre un argine ad aumenti surrettizi di pochi euro".

 

Non c'è accordo col Ministero su Piano finanziario, SDP: "Aumenti si potevano evitare".

"Il 29 dicembre il Governo ha disposto un aumento del pedaggio sulle autostrade A24 ed A25 gestite da Strada dei Parchi SpA. Si tratta di un aumento del 12,89% per le tratte di A24 e A25. E' un aumento importante, conseguenza diretta del blocco delle tariffe imposto negli ultimi tre anni dal Ministero e della mancata approvazione, da quattro anni, del Piano Economico Finanziario di A24 ed A25".

Si legge in una nota di Strada dei Parchi che conferma, così, la notizia anticipata stamane da news-town. La società concessionaria ha inteso ricordare che "a partire dal 2014 e per il 2015 e 2016 il Ministero ha imposto tariffe calmierate rispetto agli aumenti previsti dalla Concessione, ignorando la clausola contrattuale del ristoro degli investimenti realizzati dalla Concessionaria sulla tratta autostradale, senza di contro adottare forme compensative alternative". Sul punto, il TAR del Lazio ha condannato l'inerzia del Ministero, "tanto che la Magistratura Amministrativa con propri sentenza ha ripristinato le condizioni previste nei contratti di concessione. La politica degli aumenti tariffari della Concessionaria non è il frutto di una decisione autonoma e unilaterale di SDP. Al contrario, è puntualmente regolata dal contratto di concessione, messo a gara dal Concedente e sottoscritto con Strada dei Parchi aggiudicataria della gara di concessione, che ha portato alla privatizzazione della gestione di A24 ed A25".

E' la Legge, dunque, che stabilisce i criteri per la determinazione delle tariffe - questo intende chiarire Strada dei Parchi - "in base ad un mix di parametri che considerano il prezzo di concessione, pari a oltre 750 milioni di Euro oltre interessi corrisposto in rate annuali, l'incremento del tasso di inflazione, il totale degli investimenti effettuati, gli ammortamenti e i costi di gestione. Vieppiù inoltre che per ogni euro di pedaggio incassato dalla Strada dei Parchi, solo 43 centesimi restano nella disponibilità della concessionaria per garantire la gestione e la manutenzione dell'infrastruttura, mentre i restanti 57 centesimi vanno a vario titolo allo Stato. Come sopra accennato Strada dei Parchi è l'unica Concessionaria inoltre che corrisponde un prezzo di concessione all'Anas, pari a 55,9 milioni di euro ogni anno, ricavati, anch'essi, dai pedaggi".

Nel periodo 2003/2015, il Concessionario ha corrisposto all'ANAS 670 milioni di euro, che certamente non sono finiti nella manutenzione delle strade abruzzesi, a differenza degli 830 milioni di investimenti effettuati da Strada dei Parchi nel medesimo periodo di riferimento. "E' bene sottolineare che la situazione attuale, che vede fare i conti con aumenti tariffari consistenti, è frutto della mancata approvazione da ben oltre 5 anni del Piano Economico e Finanziario della Società da parte del Ministero dei Trasporti, da quando cioè è entrata in vigore la legge 228/2012. Tale norma avrebbe consentito non solo di adeguare l'infrastruttura autostradale ai nuovi standard di sicurezza antisismici, ma anche di rinegoziare, 5 anni fa, termini e condizioni del contratto di Concessione, al fine di conseguire aumenti tariffari sostenibili per l'utenza".

Dall'ottobre 2013 - aggiunge Sdp - prima che scadesse il vecchio PEF valido per il periodo regolatorio 2009 - 2013, "sono state presentate ben 12 versioni di Piano Economico Finanziario, tutte caratterizzate da livelli di incremento tariffario nell'ordine dell'1% oltre l'inflazione. Il Ministero non ha considerato quanto proposto da Strada dei Parchi, e nel novembre 2016 ha imposto la propria soluzione, che prevede l'adeguamento in sede delle strutture, senza tuttavia esprimersi sull'impatto che detta soluzione avrà sugli incrementi tariffari programmati. Questa è la situazione oggi per Strada dei Parchi, mentre è opportuno ricordare che il Ministero ha già definito con altre Concessionarie piani di investimento, attivando le procedure con Bruxelles".

Ma non c'è ancora il piano di messa in sicurezza definitivo per A24 e A25. "Tra il 2003 ed il 2017 Strada dei Parchi ha sostenuto ingenti investimenti per la realizzazione di opere importantissime. Le Complanari di Roma, per cominciare: opere che hanno reso più sicuri e veloci l'ingresso e l'uscita dalla Capitale, per un importo complessivo di 258 milioni di euro; il raddoppio del tratto autostradale in direzione Teramo, gli interventi di messa in sicurezza dei viadotti, la dotazione del traforo del Gran Sasso di nuovi e più moderni sistemi antincendio, l'automazione delle stazioni di servizio, la posa di pavimentazione drenante su 100 chilometri di rete. A tutto ciò vanno aggiunti i lavori di riqualificazione dell'intera autostrada ereditata dalla vecchia gestione della Sara (vent'anni senza lavori di manutenzione). Tutte opere e investimenti che Strada dei Parchi ha effettuato mantenendo intatti i livelli occupazionali, senza tagliare un solo posto di lavoro e nonostante le rilevanti perdite di esercizio, alle quali è stato fatto fronte con importanti immissioni di capitale da parte degli azionisti (ad oggi circa 180 milioni di euro) e non certo con l'aumento dei pedaggi. E' doveroso segnalare che Strada dei Parchi è tra le poche Concessionarie ad aver completato tutti gli investimenti previsti nella Convenzione del 2009 nonchè tutte le manutenzioni ordinarie dal 2003 al 2017. È intenzione di Strada dei Parchi continuare a migliorare la viabilità autostradale abruzzese, con opere e investimenti importanti sul fronte della sicurezza e della modernizzazione. Detto impegno potrà essere attuato solo dopo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrà approvato un progetto sostenibile sia dal punto di vista della tariffa, sia sociale sia tecnico".

Biondi, De Angelis, Casini, Caruso: "Nuovo sgambetto del Governo alle aree interne"

"Se le indiscrezioni su possibili aumenti dei pedaggi autostradali di  A24 e A25 venissero confermate saremmo di fronte al secondo sgambetto  in pochi giorni commesso ai danni dell'Abruzzo e delle aree interne da  parte questo Governo che ha già, inopinatamente e nonostante sia  giunto al capolinea, deciso di localizzare la centrale del metanodotto  Snam a Sulmona".

Ad affermarlo,in una nota,i sindaci dell'Aquila, Pierluigi Biondi, di  Avezzano, Gabriele De Angelis, di Sulmona, Annamaria Casini, e dal  presidente della Provincia e sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso.

"Ci chiediamo - proseguono - fino a quando i nostri cittadini dovranno  continuare a pagare, non solo in termini economici, di far parte di  quella Italia in salita che vede nei tratti autostradali la sola vera  opportunità di collegamento con Roma e l'area adriatica, considerata  la lentezza e l'inadeguatezza della rete ferroviaria".

"Penalizzare ulteriormente territori già messi a dura prova da  calamità e disastri naturali, decisioni calate dall'alto senza alcuna  condivisione e tagli ai servizi essenziali - concludono - sarebbe lo  smacco finale di un Esecutivo che tra gli ultimi atti della sua vita  legislativa pensa bene di mettere le mani nelle tasche degli abitanti  delle zone interne e montane della nostra regione".

Pezzopane: "Governo e gestore trovino accordo, bloccare rincari"

"Inizia una nuova battaglia. Pesa come un macigno la sentenza del Tar che ha dato ragione alla società autostrada dei Parchi".

Così la senatrice del PD, Stefania Pezzopane. "Da tre anni le tariffe erano bloccate grazie ad una battaglia vinta e fatta fino in fondo nelle aule del Senato. La decisione coraggiosa assunta dai governi Renzi e Gentiloni di bloccare le tariffe da tre anni, però, è stata ribaltata dal Tar. E' stato un blocco importante e condiviso, ma il Tar a luglio ha dato ragione alla società autostrade perché nel contratto/concessione stipulato da altri ministri e con altri governi, questi rincari erano previsti, per far ricadere i costi delle manutenzioni ordinarie sulle tariffe e non sul bilancio dello stato. Ora questi rincari vanno necessariamente ridotti al minimo".

Pezzopane fa appello al governo ed al gestore, con la utile e necessaria mediazione della Regione Abruzzo, "perché si trovi un tavolo d'intesa, magari nell'ambito del nuovo Pef presentato al Cipe il 22 dicembre. L'operazione fatta in legge di bilancio per l'anticipo dei 58 milioni per la messa in sicurezza antisismica è stata una importante battaglia giusta e vinta. E' stata necessaria proprio per non far ricadere anche la manutenzione straordinaria antisismica sulle tariffe, producendo così ulteriori rincari. La messa in sicurezza antisismica infatti non la pagheranno gli utenti dell'autostrada con le tariffe. Tuttavia questi rincari annunciati, oggi appaiono una assurdità insopportabile. E che contrasta col lavoro che stiamo facendo per rendere sicure le autostrade d'Abruzzo".

I rincari vanno evitati, ridotti al minimo, "eliminati per i pendolari che per studio e lavoro utilizzano autostrada dei Parchi, per gli autotrasportatori e per le società di trasporto pubblico. Anche su questa vertenza, massimo sarà l'impegno".

Pietrucci: "Non è una scelta equa: miopia porta dritti all'inferno"

"Dopo il gasdotto arriva la notizia dell'aumento dei pedaggi su A24 e A25. Parliamo, parrebbe, del 13 per cento in più: sarebbe un salasso per quella che è già l'autostrada più cara d'Italia e di fatto l'unica possibilità di collegamento dell'Abruzzo, e dell'Abruzzo interno in particolare, verso Roma e non solo. Non è una scelta equa neppure questa, e graverebbe su territori che stanno già affrontando problemi immani. Non lo sarebbe per i cittadini, per le imprese, per i lavoratori".

Così il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, presidente della Commissione permanente Territorio. "Questa strada porta dritta all'inferno, e mi chiedo quanta miopia ci sia nel decidere di gravare su un territorio e una regione che sono una risorsa per tutto il Paese. Forse la miopia sta nel non conoscere, e quindi non sapere valorizzare. Faccio appello a tutti i parlamentari eletti in Abruzzo a unire le forze per una mobilitazione a tutti i livelli".

Confartigianato: "Vergognoso"

"Vergognoso l'aumento dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25. Un ennesimo rincaro che potrebbe divenire realtà se venissero confermate le voci circa l'accordo, giunto al termine di una lunga trattativa tra Strada dei Parchi, Ministero dei Trasporti e Ministero dell'economia, per un aumento del 13%. Si tratterebbe dell'ennesimo balzello che penalizzerebbe i cittadini e, soprattutto, gli artigiani abruzzesi. Altrettanto vergognoso è il silenzio del governatore Luciano D'Alfonso sulla questione".

Lo affermano il presidente ed il direttore di Confartigianato Abruzzo, Luca Di Tecco e Daniele Giangiulli.

La vicenda del rischio aumenti, rileva Confartigianato, emerge dopo che "il bilancio di previsione per il 2018 della Regione Abruzzo non contiene neppure un euro a favore della micro impresa e dell'artigianato, settore messo a durissima prova dalla crisi, che ha provocato la chiusura silenziosa di migliaia di imprese".

"I tanti appelli delle associazioni di categoria finalizzati a varare, nel 2018, misure a sostegno del comparto - sottolineano Di Tecco e Giangiulli - sono rimasti inascoltati. Ora si rischia l'ennesima beffa, con il rincaro dei pedaggi autostradali. Ci auguriamo che il silenzio assordante di D'Alfonso si interrompa e che il governatore faccia finalmente sentire la sua voce".

Confcommercio scrive a D'Alfonso: "Scongiurare i rincari"

La Confcommercio Abruzzo ha scritto al presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, per chiedere di scongiurare i rincari dei pedaggi autostradali. "Se la notizia venisse confermata, i costi delle percorrenze sarebbero certamente i più alti praticati sull'intero pianeta terra - scrivono il direttore Celso Cioni e Roberto Donatelli - Ciò evidentemente produrrebbe un ulteriore perdita competitiva del Sistema produttivo abruzzese nel momento in cui con fatica esso sta cercando di poter fruire degli ancor debolissimi segnali di ripresa economica ed occupazionale ed in un contesto nel quale ormai la competizione non è ormai più tra singole imprese ma tra sistemi".

Per non parlare dei costi che tutti i pendolari sarebbero costretti a sostenere, sottratti ai potenziali consumi commerciali delle famiglie peraltro ancora non particolarmente brillanti. "Per tali ragioni richiediamo formalmente un urgente incontro a tale riguardo teso in primis a verificare la fondatezza della notizia e, sul merito, ad individuare ogni iniziativa da porre in campo per evitare le pesantissime conseguenze che tale rincari potrebbero provocare al Sistema economico dell'intera Regione Abruzzo".

Ultima modifica il Sabato, 30 Dicembre 2017 03:59

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