Lunedì, 01 Gennaio 2018 20:04

Abruzzo, ipotesi accorpamenti per non chiudere i tribunali minori

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La proroga era arrivata giusto 11 mesi fa, il 2 febbraio dell'anno che ci siamo lasciati alle spalle: fino al 2020, non si sarebbe proceduto con la chiusura dei tribunali minori d'Abruzzo, quelli di Sulmona, Lanciano, Vasto e Avezzano. "L'idea condivisa - aveva spiegato la sottosegretaria alla Giustizia, Federica Chiavaroli - è che la revisione della geografia giudiziaria sia stata molto pesante, con la prevista soppressione di 4 tribunali sugli 8 reginali, così come sia difficile tenerli tutti aperti. Di qui la richiesta di proroga in attesa di arrivare a una condizione strutturale da proporre al governo".

Un anno dopo, si lavora al possibile accorpamento tra i tribunali di Vasto e Lanciano, e del presidio di Sulmona con Avezzano. Così non fosse, si rischierebbe davvero che, tra due anni, i quattro presidi potrebbero chiudere le porte. Per questo, il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio ha insediato all'Emiciclo, il 29 dicembre scorso, la Commissione sui Tribunali non provinciali, iniziativa unica nel panorama nazionale. Nella prima seduta, Di Pangrazio ha ripercorso le tappe che hanno portato alla condivisione del cammino utile alla difesa dei Tribunali da parte di Consiglio e Giunta regionale, così "da ottenere la revisione delle norme del Decreto Legislativo n. 155 del 2011 da parte del Ministero e garantire l'amministrazione della giustizia in tutti i territori regionali".

"Sarà un obiettivo ambizioso anche se difficile - ha sottolineato il Presidente - per il quale l'Assemblea regionale si è battuta sin dai primi momenti per ottenere le proroghe necessarie per giungere sino ad oggi e quindi definire una fase conclusiva che vedrà il necessario intervento della Regione".

Compito della Commissione sarà di procedere a definire un documento condiviso e decisivo da proporre al Governo.

"Mi auguro che il tavolo che la Regione Abruzzo ha istituito possa lavorare e proporre una soluzione tecnicamente sostenibile, che garantisca il servizio della giustizia ai cittadini di questi territori e metta d'accordo la politica, per portare una soluzione concreta a Roma e venga, poi, approvata", ha ribadito Chiavaroli. "Il governo ha fatto un grande sforzo - ha aggiunto - concedendo all'Abruzzo ulteriori due anni per lavorare a una soluzione condivisa: in tutta Italia i tribunali sono stati chiusi".

La nostra regione ha subito un taglio enorme perché metà dei propri tribunali è stata chiusa, ha riconosciuto la sottosegretaria. "Sono convinta che se si saprà trovare una soluzione unanime, però, il parlamento e il Governo rivedranno questa questione, proprio perché si tratta di una decisione abnorme". Alla domanda sull'ipotesi dell'accorpamento tra i tribunali di Sulmona e Avezzano, in provincia dell’Aquila e Lanciano con Vasto, in provincia di Chieti, il sottosegretario ha precisato: "Credo che bisogna ragionare nell'ottica dell'accorpamento, bisogna lavorare perché sui due territori interessati dalle chiusure si possa trovare un accordo in sinergia - ha concluso - per poter comunque mantenere almeno un presidio su ognuno dei territori".

Sul punto, è tornato anche il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini. Ospite del Tgr, Legnini ha chiarito come "la chiusura dei quattro tribunali minori sia eccessiva", auspicando un modello organizzativo diverso che distribuisca gli uffici tra Lanciano e Vasto, Sulmona e Avezzano. "Qui c’è stata la chiusura di 4 tribunali su otto, ovvero del 50%, mentre a livello nazionale la media soppressione è stata del 28%. Non solo, questa riforma lascia scoperto tutto l’Abruzzo meridionale e le aree interne: non ci saranno presidi di legalità su un territorio vasto, ed è un rischio enorme".

 

Ultima modifica il Martedì, 02 Gennaio 2018 00:36

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