Venerdì, 12 Gennaio 2018 21:20

Rincari A24 e A25, sit-in di protesta di sindaci e amministratori all'uscita dell'Aquila ovest. Braccio di ferro con 'Strada dei Parchi'

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Si allarga il fronte della protesta avverso i rincari del 12.89% dei pedaggi autostradali su A24 e A25, introdotti dal concessionario 'Strada dei Parchi' il 1° gennaio scorso. 

Stamane, sindaci e amministratori d'Abruzzo e Lazio si sono ritrovati al casello dell'Aquila ovest: con loro sindacati, parlamentari, associazioni e semplici cittadini. Sono state ribadite le richieste già avanzate al ministro Graziano Delrio e ai governatori Nicola Zingaretti e Luciano D’Alfonso, contenute nel documento condiviso che, tra le altre cose, chiede la sospensione dei rincari. Va affermandosi, però, una convinzione ben più profonda: lo Stato deve rivedere la politica di gestione delle arterie autostradali - in particolare di A24 e A25, che debbono essere riconosciute d'importanza strategica per il Paese - riconducendola al pubblico, se necessario. Non solo. E' stata condivisa, altresì, la volontà di inchiodare 'Strada dei Parchi', nel frattempo, al rispetto puntuale degli obblighi di concessione.  

"Considero le autostrade che collegano Abruzzo e Lazio strategiche: ribadiscono, infatti, la trasversalità adriatico - tirrenica del Paese; sono straordinariamente importanti per l'Italia centrale", ha spiegato a news-town il consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci. "Si tratta di un bene pubblico - come l'acqua, come l'energia elettrica - e va dunque nazionalizzato. Il margine di profitto del privato imprenditore, non può essere pagato dai cittadini", l'affondo. "Per questo, mi sono sollevato facendo rete con i sindaci del territorio che sono diventati i protagonisti di questa battaglia: finalmente, comincia a maturare la consapevolezza delle Istituzioni e, soprattutto, dei cittadini: c'è un diffuso malcontento, una spinta popolare forte. Con questo piglio, e considerate le giuste motivazioni dei territori, sono convinto si arriverà ad una ragionevolezza nel confronto tra 'Strada dei Parchi' e ministero. Sia chiaro, però: il Piano economico finanziario che andrà ridiscusso non può prevedere l'allungamento della concessione", ha tenuto a ribadire Pietrucci.

Anzi, "se non dovessero esserci le condizioni per una risoluzione contrattuale per impossibilità sopravvenuta, si scriva la parola fine sulla gestione di 'Strada dei Parchi' a scadenza naturale, nel 2030: non sussistono più le condizioni per lasciare A24 e A25 in mano al privato".

aaa autostrada 3Duro anche Gianni Melilla (Liberi e Uguali), deputato della XVII legislatura appena conclusa. "La privatizzazione delle arterie autostradali - la cui realizzazione è costata cifre iperboliche allo Stato - ha rappresentato un affare soltanto per il gruppo Toto; la concessione si è dimostrata una gallina dalle uova d'oro per 'Strada dei Parchi'; alla società competeva la gestione e manutenzione ordinaria, a fronte dell'introito del 43% delle tariffe: invece, A24 e A25 vertono in uno stato d'abbandono, non offrono servizi che, in altri tratti autostradi, sono assolutamente garantiti. Non ci sono rilevatori per la nebbia e per il ghiaccio - ha sottolineato Melilla - quando nevica i caselli vengono chiusi, con casi clamorosi di sciatteria nell'affrontare le emergenze; non solo, tra Chieti e Magliano dei Marsi, per oltre 100 km, non c'è alcuna stazione di servizio. Dobbiamo avere la forza di dire che a questa pessima gestione non si può accompagnare un aumento così drastico delle tariffe, dieci volte oltre la media nazionale. Dico di più: qualche giorno fa, in Parlamento, abbiamo stanziato 58 milioni di euro per la messa in sicurezza straordinaria; insomma, lo Stato continua ad investire giustamente sulle autostrade d'Abruzzo e Lazio".

Col paradosso che viaggiare su A24 e A25 costa molto di più che su arterie che insistono in aree più sviluppate: "dovrebbe accadere il contrario - ha aggiunto Melilla - e cioé si dovrebbero garantire tariffe di favore su autostrade che attraversano zone montane, disagiate".

Anche Melilla è convinto che Anas avrebbe gestito meglio i tratti autostradali. "Revocare la concessione è questione giuridica delicata, andrebbero valutate eventuali inadempienze che potrebbero giustificare la decisione. A scadenza della convenzione, tuttavia - scadrà, anche se è durata tantissimo - dovrà esserci una riflessione molto seria da parte dello Stato. Per realizzare i tratti autostradali - ha ribadito il deputato uscente - i cittadini italiani hanno investito migliaia di miliardi di vecchie lire; sono morte tante persone, centinaia gli invalidi permanenti per incidenti in corso d'opera. Insomma, parliamo di un patrimonio del popolo italiano, ed in particolare del popolo abruzzese che si è impegnato nella realizzazione di opere difficoltose, come il traforo del Gran Sasso. Non possiamo regalare a privati un'infrastruttura che è costata sangue e soldi allo Stato italiano".

aaa autostrada 1Oltre ad una cinquantina di sindaci provenienti dai territori dell'aquilano, del teramano e dalle province di Roma e Rieti, oltre ad amministratori dei territori e rappresentanti sindacali, assessori del Comune dell'Aquila, consiglieri di maggioranza e opposizione, c'era anche la senatrice dem Stefania Pezzopane che pure ha tenuto un profilo di durezza avverso la concessionaria. "C'è una trattativa in corso, e non è un mistero", ha sottolineato ai nostri microfoni. "Il gestore ha inviato una proposta economia finanziaria per i prossimi anni che prevede investimenti ma anche la proroga della concessione. E' in corso un braccio di ferro che dovrà essere risolto, però, dal prossimo governo: per quanto ci riguarda, non vogliamo essere arma di ricatto, non vogliamo che il gioco si faccia su di noi".

Il documento sottoscritto dai sindaci è chiaro, ha riconosciuto la senatrice, "e sto sulle richieste che vengono dai territori: bisogna sospendere immediatamente i rincari. Si può fare, attraverso un'azione di modulazione del Pef in vigore, fino al 2030: poi, si deciderà sul futuro, nell'ambito di un necessario ridisegno della politica nazionale sulle autostrade che non può approntare di certo un governo uscente".

Pezzopane ha chiesto al gestore, dunque, maggiore correttezza: "non può convocare i parlamentari quando si tratta d'affrontare l'emergenza sisma, con la manutenzione straordinaria dei tratti autostradali e giocare poi n piccole conventicole sui rincari. La battaglia è importante e la combatteremo fino in fondo. Speriamo che lunedì prossimo, il ministero possa ottenere un comportamento più consono da 'Strada dei Parchi' anche perché - l'affondo, che suona come una sorta di 'minaccia' - se andiamo a studiare nel dettaglio la convenzione, erano previste opere che non sono state realizzate, altre non vengono gestite e, dunque, si potrebbe aprire un braccio di ferro davvero serio sul rispetto stesso delle clausole di concessione".

Da parte loro, i sindaci hanno ribadito le richieste contenute nel documento, annunciando che lo invieranno, di nuovo, al ministro Graziano Delrio in vista del vertice di lunedì prossimo a Roma. "Abbiamo ottenuto un risultato inimmaginabile - ha tenuto a sottolineare il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro - mettere intorno al tavolo 70 sindaci che hanno condiviso un documento di protesta; una protesta che continuerà: abbiamo iniziato col sit-in a Vicovaro, oggi siamo a L'Aquila, settimana prossima saremo a Castel Madama. Martedì scorso siamo stati ricevuti da Delrio, abbiamo consegnato al Ministro il documento ma non abbiamo avuto ancora riscontri. Tra l'altro, pretendiamo una maggiore considerazione: nessuno ci aveva avvertito della convocazione per lunedì dell'incontro con 'Strada dei Parchi'. Sta di fatto che non ci muoveremo dalla richiesta di sospensione dei pedaggi, la condizione essenziale, affinché ci si possa sedere con calma al tavolo".

aaa autostrada 4Una posizione condivisa, sebbene alcuni sindaci - come quello di Cervara, Giovanni Mitelli - abbiano proposto azioni anche più eclatanti, come le dimissioni in massa di tutti i sindaci dei territori attraversati dalle autostrade. 

Più pacato l'atteggiamento del padrone di casa, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi. "Il territorio è stritolato in un braccio di ferro che si sta consumando tra Ministero dei Trasporti e 'Strada dei Parchi'", le sue parole a news-town; "la concessionaria ha presentato un Piano Economico Finanziario da circa 3 miliardi di euro che prevede il prolungamento della concessione e una valorizzazione dell'investimento da 6 miliardi (a dire che chi dovesse subentrare alla concessione, dovrebbe ristorare quell'importo). Il Ministero ha ritenuto la proposta irricevibile: dunque, è rimasto congelato il Pef vigente col mantenimento della vecchia convenzione, seguente alla concessione, con i previsti aumenti. E' chiaro che non possono essere le popolazioni delle aree interne a pagare", ha tenuto a precisare Biondi; "va riconosciuta la straordinarietà dell'infrastruttura, indispensabile per un territorio ad alta sismicità, con problematiche specifiche".

Se questo significa scaricare una parte dei costi sulla fiscalità generale, ha proseguito Biondi, "ci si può lavorare, assumendo, però, la consapevolezza che questa nazione è fatta di territori con maggiori opportunità e di territori svantaggiati: un riequilibrio è indispensabile. In fondo, si tratta di un aumento che si aggira sui 18 milioni di euro: chiediamo che, nella riunione di lunedì, 'Strada dei Parchiì e Ministero creino le condizioni affinché il decreto possa essere ritirato e ci possa essere la mitigazione d'effetti economici che sarebbero pesantissimi per le popolazioni".

Biondi ha dunque chiarito il senso dell'incontro convocato ad Avezzano dal sindaco Gabriele De Angelis, alla presenza dei colleghi di Sulmona e Castel di Sangro e dei vertici di Strada dei Parchi. "Il fatto che abbiamo incontrato la concessionaria non significa che tifiamo per 'Strada dei Parchi', così come non tifiamo per il Ministero: tifiamo per le popolazioni delle aree interne e, in questo senso, abbiamo avuto un utile approfondimento tecnico, un'acquisizione ulteriore di informazioni. Non c'è stata alcun flirt con 'Strada dei Parchi', per intenderci: d'altra parte, in tempi non sospetti avevamo criticato i possibili aumenti tariffari, così come avevamo chiarito - quando si è trattato di approntare i dovuti passaggi per consentire l'anticipo delle somme per la messa in sicurezza - che l'iniziativa avrebbe dovuto preludere ad un calmieramento delle tariffe. Non è andata così, evidentemente".

Ultima modifica il Sabato, 13 Gennaio 2018 12:56

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