"I recenti passi del sindaco Pierluigi Biondi sul destino dell'area dell'ex-Ospedale di Collemaggio dimostrano ancora una volta l'incapacità progettuale e decisionale dell'attuale Amministrazione di destra, per di più su un sito considerato strategico per il futuro della città".
L'affondo è di Guido Iapadre, candidato di Liberi e Uguali sul collegio uninominale del Senato a L'Aquila, Luigi Fabiani candidato sul collegio uninominale della Camera e Giustino Masciocco, capogruppo di LeU in Consiglio comunale.
In sostanza, "il Comune si rifiuta di svolgere il compito di soggetto attuatore che gli viene assegnato dall'accordo di cooperazione, approvato dalla giunta Cialente il 03/05/2017 e dalla ASL dell'Aquila il 05/06/2017 - spiegano - che avrebbe permesso il recupero di parte di quell'area con il progetto Parco della Luna previsto dal Masterplan Abruzzo. Altro che sblocco del finanziamento regionale! Sul futuro di Collemaggio Biondi e la destra aquilana brancolano nel buio, avendo in un anno prodotto (e poi ritirato) solo l'incredibile ipotesi di realizzare nell'area la sede unica degli uffici comunali, rischiando di demolire la vocazione storica di quei luoghi tanto cari agli aquilani e che invece era alla base del progetto Parco della Luna".
Purtroppo però - aggiungono gli esponenti di LeU - su questa vicenda "si deve rimarcare il colpevole ritardo anche delle Amministrazioni Comunale e Regionale targate PD, che in otto anni dal sisma non sono riuscite a produrre un progetto complessivo su quell'area che combinasse alle storiche finalità relative al disagio sociale e mentale, ben presenti nel progetto Parco della Luna, la necessaria ricostruzione di una sede degna di questo nome per i servizi della Sanità territoriale, che tutti a parole dichiarano di voler rilanciare., ma che invece finiranno dai container deteriorati di Paganica e dai locali di risulta dell'ex-ONPI ai container 'di lusso' del Nucleo Industriale di Bazzano".
Numerose in questi anni sono state le proposte di sindacati e associazioni del volontariato e di difesa del diritto alla salute dei cittadini, "ma mute o irresolute si sono dimostrate le Amministrazioni Regionali Chiodi/D'Alfonso, le Amministrazioni Comunali Cialente/Biondi e le gestioni ASL Silveri/Tordera".