Botta e risposta tra il presidente dell'Adsu L'Aquila Pierluigi Beomoente Zobel e il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi sulla caserma Campomizzi, attuale sede della casa dello studente e della mensa universitaria gestite dall'azienda per il diritto allo studio.
Il contratto tra il ministero della Difesa, proprietaria dei locali dove ha sede la residenza, e l'Adsu è scaduto da tempo. In attesa che venga costruita la nuova casa dello studente (ma ci vorranno ancora degli anni), la convenzione dovrebbe essere rinnovata ma Zobel accusa il comune dell'Aquila, che dovrebbe fare da "regia" all'accordo, di non aver ancora convocato l'azienda perché intenzionato a chiudere la struttura.
Nella nota, Zobel lamenta anche molti altri problemi, non imputabili al Comune ma di responsabilità della Regione, come il mancato pagamento delle borse di studio agli idonei non beneficiari.
"Nessuno vuole chiudere la Campomizzi o sfrattare chi vi risiede" risponde Biondi, che definisce "intempestiva e inopportuna" l'uscita di Zobel.
La nota di Zobel
L’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario (ADSU) dell’Aquila eroga servizi per gli studenti dell’Università dell’Aquila, degli AFAM (Istituti di Alta Formazione) e dei Conservatori.
Nell’ anno accademico 2017-2018 i numeri sono questi:
• oltre 360 studenti ospitati nella residenza universitaria ex caserma Campomizzi
• 1.064 borse di studio già erogate, su 1.377 idonei, quindi oltre 300 idonei non beneficiari cioè studenti che non percepiranno la borsa di studio per carenza di fondi
• 200.000 pasti erogati annualmente nelle 3 mense di Campomizzi, Roio e Coppito, con 1.200 pasti erogati giornalmente in periodo di lezioni
• 3 bar e una palestra, nel Centro Canada al polo universitario di Coppito, aperta tutto l’anno anche sabato, domenica e giorni festivi
A fronte di questa realtà si vuole eliminare il diritto allo studio degli studenti dell’Università dell’Aquila.
Il Comune dell’Aquila non convoca l’Adsu perché vuole chiudere la residenza Campomizzi, la Regione Abruzzo non approva i bilanci Adsu e non trasferisce oltre un milione di euro per le borse di studio degli studenti idonei ma non beneficiari.
Se non sarà subito rinnovato il contratto ormai scaduto con il ministero della Difesa, sotto la regia del Comune dell’Aquila, si dovrà chiudere la residenza universitaria di Campomizzi e i 360 studenti rimarranno senza alloggio, anche considerando che sul territorio aquilano non sono disponibili strutture pronte e idonee.
L’Azienda ha sempre approvato il proprio bilancio preventivo rispettando i tempi, ma la regione Abruzzo non ha approvato gli ultimi 3 bilanci ADSU, atto obbligatorio essendo l’Adsu un ente strumentale della regione. Abbiamo iniziato il terzo anno in esercizio provvisorio e, se non ci sarà l’approvazione, saremo costretti alla chiusura della residenza e dei servizi essenziali.
Infine le borse di studio per gli studenti bisognosi e meritevoli: sarebbe la prima volta dal 2003 che l’Adsu dell’Aquila non eroga le borse al 100% degli studenti idonei, e ciò penalizzerà anche la regione nelle assegnazioni ministeriali future.
Lo scorso anno siamo riusciti a erogare tutte le borse grazie a un trasferimento in extremis di contributi di annualità passate dall’Università dell’Aquila.
Ricordiamo che un danno all’Università dell’Aquila, per di più in questa lunga e difficile fase di ricostruzione post-terremoto, è anche un grosso danno al territorio abruzzese perché non c’è azienda in Abruzzo che non abbia tra i suoi dipendenti un ingegnere laureato all’Aquila.
La risposta di Biondi
"Nessuno vuole sfrattare gli studenti o chiudere la Campomizzi"
“Nell’apprendere di una tanto intempestiva quanto inopportuna conferenza stampa convocata dall’Azienda per il diritto allo studio universitario è necessario rassicurare sia lo stesso Ente strumentale della Regione sia gli studenti: nessuno vuole chiudere la Campomizzi né sfrattare chi vi risiede”.
A dichiararlo è il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in riferimento alle dichiarazioni del presidente Adsu, Pierluigi Beomonte Zobel.
“Ho già ricordato in passato che l’accordo per l’utilizzo delle palazzine per ospitare lo studentato è scaduto nel settembre 2015 ma, nonostante ciò, il Ministero non ha mai chiesto che le ragazze e i ragazzi che frequentano l’università dovessero lasciarle, perché tutti hanno ben chiaro quale sia la responsabilità nei loro confronti e perché non c’è una ipotesi alternativa per la localizzazione degli stessi”.
“L’accordo sottoscritto tra Ministero della difesa, Agenzia del demanio, Regione Abruzzo e Comune dell’Aquila prevede la redazione di un cronoprogramma per il trasferimento degli studenti, ma l’Adsu finora si è limitata a lamentare problemi senza fornire soluzioni o strategie”.
“Le problematiche legate ai bilanci, alle borse di studio, alle sedi alternative per i ragazzi non attengono certo al Comune, che al contrario deve delineare un percorso di sviluppo e di rinascita e lo sta facendo concertando e incontrando tutti i protagonisti del territorio, compresa l’Unviersità, che era e rimane uno degli asset vitali per il capoluogo e la sua aspirazione a diventare città dei saperi e della conoscenza”, conclude il sindaco Biondi.