Giovedì, 08 Marzo 2018 22:18

Asl1: 444 giorni per una visita specialistica. Pochi posti per riabilitazione

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Sessanta posti letti accreditati alla Asl 1 Avezzano-Sulmona-L'Aquila per l'assistenza residenziale e semiresidenziale su 525 attivati in Regione: eppure, l'azienda sanitaria locale avrebbe ben altro fabbisogno. A dare i numeri, la Fp Cgil che sottolinea come risultino mancanti:

- Setting “Anziani non Autosufficenti”: 104 posti letto carenti in Residenza Sanitari Assistenziale per Anziani; 553 posti carenti in Residenza Protetta per Anziani; 55 posti in Semiresidenza Anziani; 55 in Semiresidenza Disabili;

- Setting “disabilità e riabilitazione”: 33 posti di Semiresidenza Riabilitazione Estensiva; 79 posti di Semiresidenze Disabili; 15 di Semiresidenza Disturbi Comportamento Alimentare Adulti; 38 posti per il Centro Diurno Spettro Autistico;

- Setting “Dipendenze Patologiche”: 15 posti letto in Comunità Doppia Diagnosi; 15 in Comunità Prima Accoglienza; 45 in Comunità Terapeutico Riabilitativa; 20 posti letto in Comunità Terapeutico Riabilitativa Semiresidenziale (8-12 ore e 3-6 ore) ed altri 15 in Comunità Educativa Assistenziale.

"I dati su elencati, giusta delibera di Giunta Regionale n. 129 del 30 marzo 2017, evidenziano la necessità di ripensare in termini di investimenti il sistema socio-assistenziale delle aree interne, finalizzati a generare migliori servizi ai cittadini e maggiore occupazione", l'affondo della Fp Cgil della provincia dell'Aquila. Che ribadisce, tra l'altro, la grave carenza di personale della stessa ASL "che ha generato e continua inesorabilmente a generare una qualità del lavoro inaccettabile; altrettanto inaccettabili sono le ripercussioni che tali carenze generano sulla qualità dei servizi che, ad oggi, compromette l'attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza".

In effetti non è finanziata adeguatamente la dotazione organica di 4053 unità lavorative, risultando vacanti e privi di copertura economica circa 250 unità lavorative a cui vanno sommate almeno altre 277 unità lavorative utili al rispetto delle turnazioni di legge. "Il dato inconfutabile - sottolinea il sindacato - è che servirebbero, solo per garantire l’erogazione dei servizi essenziali, ulteriori 527 unità lavorative alle quali vanno aggiunte le mancate sostituzioni di circa 130 lavoratori cessati o pensionati nell’anno 2017 ed altri 130 per l’anno 2018 a seguito del mantenimento del blocco del turnover all’80%". Conseguenza di tale situazione è certamente la continua violazione delle norme sui riposi obbligatori per il personale, aumento delle liste di attesa per i cittadini, aumento della mobilità passiva verso altre regioni con conseguente aumento di spesa a carico dei malati e dei contribuenti.

Dal sito della Asl 1 “Governo delle liste di attesa” si evince che per l’area Peligno-Sangrina per una RX mammografia occorrono 457 gg, per una visita endocrinologica 444 gg, per una visita pneumologica 242 gg, per un elettrocardiogramma dinamico (Holter) 147 gg, per una ecografia della mammella 262 gg, per una ecografia collo per linfonodi 262 gg, per un ecocolordoppler venoso arti superiori 457 gg. Per quanto concerne l’Area Marsica, invece, per un ecocolordoppler cardiaco occorrono 141 gg.

Ancora, per l’Area L’Aquila occorrono 262 gg per una tac addome completo con e senza contrasto, 290 gg per una ecografia addome completo, 289 gg per una ecografia tiroide-paratiroidi, 324 gg per un RM encefalo senza contrasto, 289 gg per una ecografia collo per linfonodi, 289 gg per una ecografia fegato e vie biliari, 262 gg per una TAC addome superiore, 175 gg per una visita pneumologica.

"Tutto ciò, come ovvio che sia, sta generando, quantomeno nella percezione, un lento ma inesorabile decadimento della qualità dei servizi che vengono ancora garantiti soltanto grazie allo spirito di sacrificio che i lavoratori mettono in campo quotidianamente, nonostante le scellerate scelte di riorganizzazione e di programmazione regionali. Inoltre, la Fondazione ISAL Ricerca sul dolore ha riferito che nell'anno 2017 nel territorio Peligno-Sangrino sono state effettuate solo 17 visite domiciliari nei confronti dei pazienti bisognevoli di terapia del dolore a fronte di 1000 prestazioni per l'Aquilano e 400 nell'area Marsica. Ciò evidenzia una criticità organizzativa derivante da una carenza di personale in quel territorio".

Dunque, la FP CGIL - nel ribadire la necessità di un confronto serio e costante con le istituzioni Regionali, con i vertici aziendali e con il Comitato Ristretto dei Sindaci, finalizzato da una parte al ripristino delle dotazioni organiche attraverso la revisione del fabbisogno di personale della ASL e dall’altra ad una ricognizione delle necessità assistenziali del territorio provinciale - "ad oggi non può fare a meno di evidenziare come la questione del territorio della provincia dell’Aquila, con una estensione pari alla metà del territorio regionale abruzzese, aumenta le criticità logistico/organizzative ed i costi correlati. Tale condizione ripropone con forza la necessità di dotarsi di una vera strategia per le aree interne, presupposto fondamentale per garantire la qualità dei servizi ed evitare il continuo ed inesorabile processo di spopolamento del territorio oltre che la realizzazione di una efficace integrazione ospedale/territorio".

Le soluzioni non devono prescindere da una unità di intenti di tutti i Comuni della Provincia dell'Aquila a difesa del nostro territorio, "considerando che per generare lavoro di qualità occorrono investimenti a tutela della salute delle persone ed alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori". Per tali ragioni la FP CGIL ha chiesto una audizione con il Comitato ristretto dei Sindaci. 

Ultima modifica il Giovedì, 08 Marzo 2018 22:47

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