Venerdì, 29 Novembre 2013 01:22

La denuncia di un pilota: "L'Aeroporto di Preturo? Non ha futuro". L'intervista

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L'Aeroporto di Preturo non ha un futuro sostenibile. Presenta troppe criticità, a causa delle quali non riuscirà mai a raggiungere la soglia dei 500 mila passeggeri l'anno, quella minima individuata dall'Enac perché ci sia convenienza a tenere aperto uno scalo aeroportuale”.

A parlare è un pilota professionista, intervistato da NewsTown a proposito della prossima apertura dell'Aeroporto dei Parchi di Preturo. Apertura tante volte annunciata e finora sempre rimandata.

La persona da noi incontrata è un professionista con anni di esperienza alle spalle, che conosce molto bene il territorio aquilano, dalla sua conformazione morfologica alle sue precipue caratteristiche socio-economiche. Contattato dal nostro giornale, ha accettato di rispondere ad alcune domande, chiedendo, però, per ragioni di privacy, di restare anonimo.

L'Aeroporto dei Parchi è un aeroporto dove possono essere effettuati solo voli non strumentali. Cosa significa?

Iniziamo col dire che da un punto di vista tecnico, le procedure strumentali vengono studiate ed utilizzate per rendere operativo un aeroporto anche se le condizioni meteorologiche dovessero essere peggiori di quelle minime per il "volo a vista" per quella determinata classe di spazio aereo. Ovviamente ci sono diverse classi di spazio aereo e, per quanto riguarda la fase di avvicinamento ed atterraggio, diverse tipologie di procedure basate su differenti strumentazioni, che danno caratteristiche di maggiore o minore precisione alle procedure stesse. Più alta è la precisione della procedura, più alta è l'operatività dell'aeroporto in condizioni meteorologiche limitanti. Rispondendo più direttamente alla domanda, Preturo, al momento, è un aeroporto aperto al solo traffico VFR diurno, il che significa che hanno possibilità di operare velivoli soltanto di giorno con condizioni meteorologiche che prevedano un minimo di visibilità di almeno 5 km al di fuori di ogni qualsiasi tipo di nube mantenendo appunto i riferimenti esterni (volo a vista). Già da un punto di vista prettamente tecnico dunque, non essendo pubblicate procedure strumentali, l'operatività dell'aeroporto è fortemente compromessa e lo è del tutto se si considera che non è possibile svolgere attività di trasporto pubblico passeggeri senza l'utilizzo di procedure strumentali.

Considerata l'orografia del nostro territorio, l'Aeroporto dell'Aquila presenta molte criticità?

Assolutamente sì. L'aereo deve seguire, in partenza e in avvicinamento, dei "sentieri" che assicurino il mantenimento di un'adeguata separazione dal terreno e dagli ostacoli presenti su di esso. Per fare degli esempi, Roma, Pescara, Falconara etc. hanno tutti caratteristiche orografiche favorevoli dato che nei tratti di decollo e di avvicinamento non ci sono ostacoli rilevanti (gli avvicinamenti per l'aeroporto di Pescara, ad esempio, sono svolti per la maggior parte sul mare). Preturo invece non potrà mai avere sentieri di avvicinamento "standard" proprio perché l'orografia non lo permette. Qualsiasi tipo di procedura per l'avvicinamento si possa studiare sull'aeroporto di Preturo andrà fuori dallo standard e questo comporterà obbligatorie limitazioni per gli equipaggi e per lo stesso utilizzo dell'aeroporto (in alcuni casi, come per l'aeroporto austriaco di Innsbruck, è richiesto uno specifico addestramento per l'equipaggio che opera su quello scalo oppure in altri casi viene limitato l'uso dell'aeroporto, seppur con delle procedure strumentali, alle sole ore diurne e così via..). Altro limite è la lunghezza della pista e la quota dell'aeroporto. La pista di 1400 metri a circa 670 metri di quota può permettere l'utilizzo di aerei con delle prestazioni di decollo e di atterraggio che rispettino determinati margini di sicurezza. Non vedremo mai, se non in deroga alle ordinarie procedure e comunque con severi e abbondanti limiti di peso, aerei che vadano oltre i turboelica come ATR 42 o SAAB 2000. In sostanza, l'aeroporto dell'Aquila presenta delle criticità non indifferenti.

Cosa vuol dire atterrare e decollare in modalità Vfr in aeroporti che presentano le criticità che ha appena ricordato? Quali sono i rischi maggiori?

Non ci sono rischi, ma più semplicemente limiti. I piloti, dal pilota della domenica al pilota professionista, vengono addestrati per il rispetto dei limiti operativi della macchina. Se non ci sono i dovuti margini di sicurezza, l'aereo non decolla oppure, se in avvicinamento, dirotta su altro scalo.

Che aerei sono quelli che possono atterrare e decollare nell'Aeroporto dei Parchi? Nell'offerta tecnica della Xpress è scritto che uno degli obiettivi che la società vuole raggiungere entro 10 anni dall'avvio dell'attività è di far decollare da Preturo anche un Boeing. Secondo lei è un obiettivo realistico?

Gli aerei idonei sono appunto dei biturbina tipo SAAB 2000, ATR 42 e similari. Se la Xpress decidesse di allungare la pista almeno di un altro chilometro, forse sarebbe possibile vedere atterrare un Boeing 737 sempre con procedure di arrivo e partenza limitanti, dato che l'orografia non è modificabile, a meno che la Xpress non decida di investire dei fondi per l'eliminazione dei rilievi che circondano la valle aquilana.

Cosa prevedono le procedure di volo, di atterraggio e decollo, previste dall'Enav per l'aeroporto dell'Aquila?

Al momento nulla è pubblicato, ma è probabile che l'avvicinamento sia del tipo "Offset" ovvero non allineato con la pista. Allineandolo con la pista orientata 18°-36° Sud-Nord infatti, si dovrebbe sorvolare da sud la montagna di Tornimparte alta più di 2000 metri e a nord Campotosto con dei picchi alti non meno di 1500 metri. Da entrambe le direzioni, dunque, per rispettare le minime distanze di sicurezza dagli ostacoli, sarebbe necessario effettuare una discesa molto molto ripida, tra il doppio e il triplo rispetto allo standard, dato che, fino a un certo punto, è impossibile perdere quota a causa dei rilievi lungo il sentiero e si può recuperare soltanto una volta passati gli ostacoli aumentando fortemente il rateo di discesa con una sensazione del tutto poco gradevole per i passeggeri. La valle aquilana, però, orientata a sud est-nord ovest, rappresenta un buon posto dove far scendere un aereo. L'unico problema è che alla fine si potrà utilizzare una sola pista (la 36, verso nord) e comunque si troverà a circa 90° rispetto al sentiero seguito durante l'avvicinamento finale. L'ultima parte dunque sicuramente sarà svolta, in maniera legale e prevista dalle procedure operative, a vista, con tutti i limiti che ne derivano. Anche in IFR infatti ci sono dei limiti meteorologici. Specialmente con la probabile procedura di non precisione che forse verrà pubblicata per Preturo, durante la fase finale non si potrà scendere al di sotto di un certo punto e di una certa quota tranne se non si ha la pista in vista. Immaginate che il punto finale sarà all'incirca sul centro città, basta una nuvola, della precipitazione o qualsiasi altro elemento di riduzione della visibilità per obbligare i piloti a dover "riattaccare" e dirottare su altro scalo. Oltretutto è molto probabile che, dati i limiti della procedura strumentale stessa, per questioni di sicurezza, le procedure saranno limitate alle ore diurne. Ciliegina sulla torta, il vento prevalente su Preturo è di solito da ovest/sud ovest e quindi la pista preferenziale è la 18 (dato che gli aerei, per quanto possibile, decollano con il vento "in faccia"). Qui si parla di portare giù dei miniliner con la meno precisa delle procedure esistenti, in condizioni orografiche difficili e utilizzando la pista che 7 volte su 10 è quella meno favorevole per l'atterraggio. Tutto si può fare, ma penso che in questo caso bisognerebbe valutare se davvero il gioco vale la candela.

Quali altri aeroporti, in Italia, si possono paragonare a quello dell'Aquila? Sono aeroporti dove c'è un flusso di passeggeri superiore alle 500 mila unità l'anno, il numero al di sotto del quale, secondo l'Enac, un aeroporto non ha possibilità di raggiungere una sostenibilità economica?

Gli unici aeroporti paragonabili per caratteristiche orografiche sono Aosta e Bolzano. Entrambi sono abbondantemente al di sotto dei 500 mila passeggeri l'anno (Bolzano 70 mila circa e Aosta circa 6 mila e 500). Entrambi hanno comunque meno criticità rispetto a L'Aquila e sistemi di avvicinamento più precisi. Nonostante tutto, entrambi ricadono nel piano di dismissione degli aeroporti "bonsai".

La Xpress ha appena assunto 60 persone, che, in teoria, quando l'aeroporto sarà avviato e entrato a regime, dovrebbero andare a lavorare tutte a Preturo, almeno stando a quello che ha dichiarato la stessa Xpress. Ma alcuni hanno osservato che 60 dipendenti per uno scalo piccolo come quello aquilano sono troppi.

Secondo me, considerando che la Saga di Pescara, ad esempio, ha un numero di dipendenti compresi tra 20 e 49, 60 dipendenti per Preturo sono decisamente troppi. Xpress, probabilmente, ritiene che con lo scalo aquilano fatturerà cifre che le permetteranno di impiegare tutto quel personale per mantenere lo scalo in condizioni perfette. Se riuscirà a fare tutto questo tanto di cappello.

In base alla sua esperienza e alla situazione generale degli aeroporti italiani, l'Aeroporto dei Parchi ha un futuro davanti a sé? Potrà essere davvero, come hanno affermato molti tra politici e amministratori, un'infrastruttura in grado di far uscire L'Aquila dal suo isolamento e di assicurarle uno sviluppo legato ai flussi turistici?

E' di qualche giorno fa la notizia del fallimento della società di gestione dell'aeroporto di Rimini Miramare, un aeroporto con tutte procedure standard di precisione, senza alcuna criticità, posto peraltro in una zona economicamente molto più ricca rispetto al territorio abruzzese. Secondo me l'Aeroporto dei Parchi non ha alcun tipo di futuro. Un'amministrazione seria, in un paese civile che mira a fare investimenti finalizzati all'ottimizzazione della gestione dei fondi pubblici dei cittadini, avrebbe proposto al governo centrale la realizzazione di una seria base per mezzi di Protezione civile (Canadair, elicotteri etc etc) e per far sviluppare scuole di volo, dato che i mezzi di emergenza volano in deroga alle procedure standard e non necessitano di tutto quello di cui ha bisogno un aereo da trasporto passeggeri o merci, mentre i velivoli adibiti ad attività didattiche volano principalmente in VFR. Siamo in un paese civile con delle amministrazioni che pensano al benessere dei cittadini, all'ottimizzazione e alla trasparenza della gestione dei fondi pubblici? A me pare di no. Di sicuro Preturo non ha futuro autosostenibile. Magari rimboccherà qualche milione di euro l'anno qualche ente pubblico e finché pagherà Pantalone si andrà avanti senza problemi. Poi chissà, se, come da bando, non rientrando nella gestione economica a causa dell'esiguo numero di passeggeri, costruiranno un centro commerciale, l'aeroporto sarà servito solo da scusa temporanea e chi vuole fare affari li farà, senza che i cittadini avranno avuto un servizio.

Ultima modifica il Venerdì, 29 Novembre 2013 15:49

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