Si è tenuto presso la sede del Consiglio regionale all’Aquila un incontro alla presenza del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, del vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, del direttore generale dell’Ater della provincia dell’Aquila Venanzio Gizzi assieme ai tecnici, dei vertici del Provveditorato per le Opere pubbliche e dei rappresentanti degli inquilini. L’esigenza della riunione, convocata da Pietrucci e Lolli, nasce dalla necessità di chiarire tutti i passaggi e le procedure necessari alla ricostruzione degli alloggi Ater all’Aquila, che competono in parte minore all’Ater stessa e in gran parte al Provveditorato alle Opere pubbliche.
E’ stato affrontato il problema relativo alla cassa e alla competenza delle risorse, che nei mesi scorsi ha rallentato fino a bloccare l’appalto degli interventi in capo al Provveditorato: a questo riguardo, anche grazie all’esame del parere Anac, è stata accertata la possibilità per il Provveditorato di indire da subito le gare d’appalto, che riguardano oltre la metà del patrimonio di edilizia pubblica nel capoluogo di Regione. Alla luce di questo rallentamento, ma anche dello slittamento della pubblicazione della delibera Cipe che ha stanziato le risorse necessarie per il 2017 (prevista inizialmente per luglio è arrivata solo a ottobre) sarà aggiornato il cronoprogramma di ricostruzione degli alloggi Ater all’Aquila. Pietrucci ha chiesto di fornire con rapidità agli interessati termini e modalità dell’aggiornamento, assieme a ogni altra informazione, in un’ottica di facilitazione delle comunicazioni. “Saremo intransigenti - ha detto poi Pietrucci – rispetto a ogni altro ritardo o rallentamento. La ricostruzione degli alloggi Ater è una priorità assoluta”.
Nella medesima riunione si è deciso poi di verificare assieme agli uffici dell’Ater la possibilità di sospendere il pagamento del riscatto delle abitazioni da ricostruire da parte degli inquilini e di avviare assieme al Comune dell’Aquila tutti gli approfondimenti necessari per valutare l’applicazione, per gli inquilini Ater ospitati presso gli insediamenti del Progetto Case (molti dei quali nello stesso tempo pagano il riscatto per abitazioni che lo Stato tarda a ricostruire), del canone sociale in vigore prima del sisma del 2009 come accade in tutte le altre città abruzzesi.