Inizia la stagione agraria e come l’anno passato, l’anno prima e l’anno prima ancora si ripresentano tutti irrisolti i problemi legati all’irrigazione del comprensorio di Paganica, Bazzano, Onna e San Gregorio.
A denunciarlo Slow Food L'Aquila, l'Associazione produttori di fagioli di Paganica e il Comitato irriguo 'Valle del Vera', in una lettera aperta indirizzata al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, al presidente del Consorzio bonifica Abruzzo interno Ernesto Zuffada, al vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, all'assessore regionale all'agricoltura Dino Pepe e alla Gran Sasso Acqua.
"Nessun intervento, nemmeno la manutenzione ordinaria, è stata fatta sul sistema dei canali principali e secondari che corrono per qualche decina di chilometri e il rischio salmonella incombe come tutti gli anni", sottolineano le associazioni.
Le sorgenti del Vera hanno una portata costante di 800 mc/secondo. Le sorgenti di Capo Vera, che servono il canale della Riga di Mezzo, portano 150 – 200 mc/sec. per ogni secondo di ogni giorno di ogni anno. "Tanta tantissima acqua che non basta e si perde per incuria ed incapacità di chi dovrebbe manutenere e gestire la risorsa idrica: il Consorzio di Bonifica Abruzzo Interno, Bacino Aterno Sagittario, un 'carrozzone' che vive con i soldi dei consorziati - l'affondo - i quali, nell’area di cui si tratta versano annualmente qualche centinaio di migliaia di euro senza ricevere, da anni, assistenza".
L’anno passato, dopo un sopralluogo con il Presidente ed i tecnici del consorzio si era convenuto di trovare soluzioni tampone per salvare l’annata agraria e procedere almeno a sistemare le perdite maggiori. "Promesse da marinai", ribadiscono Slow Food, Comitato irriguo 'Valle del Vera' e l'associazion e dei produttori dei fagioli di Paganica; "nessuna manutenzione e quest’anno si ricomincia daccapo con l’aggravante che anche la Riga di Mezzo, verso le sorgenti (che si ricorda sono acque pubbliche) è parzialmente ostruita da detriti. Intanto, a detta dei vertici del consorzio, si progettano faraonici opere di intubazione dei canali che ci vedono, fin da ora, contrari per lo spreco di denaro pubblico e perché si distruggerebbe quel delicatissimo sistema agroambientale che caratterizza l’area sulla quale Slow Food ed Italia Nostra hanno avanzato alle autorità locali la proposta per la costituzione dell'area agraria periurbana del fiume Vera e dei suoi canali".
Le motivazioni della richiesta sono state spiegate così: ”L’area tra Paganica e San Gregorio era ed è fortemente vocata ad una agricoltura di qualità, con terreni tutti irrigati dall’acqua delle sorgenti del Vera attraverso chilometri di canali artificiali che hanno antiche origini. Quest’area è stata per secoli l’orto della città di L’Aquila e lo è ancora oggi, anche in una situazione di marginalità, pur con la caratteristica parcellizzazione dell’agricoltura delle aree interne, vi troviamo culture di pregio. Slow Food Italia con il Progetto 'presidi' intende salvaguardare colture tradizionali e di pregio, e in questa zona, ha inteso aiutare alcune produzioni come 'i fagioli di Paganica', 'la patata Turchesa', il grano Solina ed altri…. Appare necessario mantenere il sistema agroambientale, come fondamentale fattore di resilienza e presidio di rilevanza strategica con attività in grado di produrre reddito ma anche beni di dimensione urbana come il paesaggi, il tempo libero ed il benessere psico-fisico'.
In questo senso, l’intubamento dei canali vanificherebbe qualsiasi utilizzo corretto e la realizzazione dell’area agraria periurbana. "La proposta sensata che si avanza ormai da anni, da parte degli agricoltori e delle associazioni, e che si ripropone di nuovo è quella di creare un’invaso nella cava esistente del volume di qualche milione di metri cubi, opera che permetterebbe di affrontare con tranquillità il periodo estivo per tutti quegli agricoltori ed allevatori eroi che ancora sono rimasti e si 'ostinano' a produrre un cibo buono e pulito a chilometro meno di zero. Si chiede quindi con urgenza al Consorzio di adoperarsi nell’immediato per una decente manutenzione e per garantire l’irrigazione delle colture in questa annata agraria".
L’inquinamento da salmonella del fiume Vera rappresenta l’altro annoso problema ed anche quest’anno pare sia pronta l’ordinanza sindacale di divieto di irrigazione. "Quindi da una parte i canali colabrodo che non portano l’acqua, dall’altra la salmonella e la stagione agraria che si rischia di perdere senza che nessuno dei decisori obbligati per legge a porre rimedio a questi problemi alzi un dito. Questo stato delle cose fa si che, anno dopo anno, la 'pattuglia' degli agricoltori ed allevatori resistenti si assottigli sempre di più. E’ giusto ricordare che l’acqua delle sorgenti del Vera è praticamente potabile fino a prima del depuratore. Ed ancora si rammenta che la legge fa divieto assoluto di sversare nei corpi idrici acque non depurate es i chiede all’Amministrazione Comunale dell’Aquila ed alla Gran Sasso Acqua spa di voler provvedere con tutta l’urgenza necessaria. Ne va la sopravvivenza di almeno 30 piccole aziende agricole che corrispondono a più di 40 posti di lavoro".