Altro che rilancio del turismo.
A qualche giorno dalla tragica morte di Angelo Pascale, motociclista 40enne di Campobasso che è finito contro il guard-rail prendendo una buca sulla SR 83, la strada che collega Alfedena a Pescasseroli, all'altezza dell'uscita di Barrea, la Provincia dell'Aquila ha deciso di interdire il transito a motociclette e biciclette, con effetto immediato, su alcune arterie del territorio che presentano un manto stradale sconnesso.
Una vera e propria 'mazzata', l'ennesima, per il rilancio turistico del comprensorio, considerato che stiamo parlando di alcune delle strade più frequentate dagli appassionati delle due ruote, per la suggestiva cornice naturale e gli scorci mozzafiato che regalano a chi le percorre.
Si tratta di 25 arterie viarie, e tra le altre, della SP 80 di Campo Imperatore, della SP 11 Sirentina, della SP 106 delle Capannelle, della SP 2 del Lago di Campotosto a servizio, tra l'altro, di borghi duramente colpiti dal terremoto e che avrebbero bisogno di un rilancio economico; si tratta di strade, in altre parole, che non si possono interdire alle due ruote all'alba della stagione estiva. Di seguito, la lista completa:
- SR 83 Marsicana dal km 0 al km 75.8;
- SR 509 di Forca d'Acero, dal km 0 al km 9.6;
- SR 479 Sannite, dal km 15.7 al km 35;
- SP 105 di Montecabbia dir. Le Pezze, dal km 0 al km 3.880;
- SP 30 di Cascina, dal km 0 al km 28;
- SP 30 di Cascina dir. San Giovanni - SR 260 dal km 0 al km 1.2;
- SP 106 delle Capannelle, dal km 0 al km 4.4;
- SP 4 della Molinella, dal km 0 al km 3.650;
- SP 2 del Lago di Campotosto, dal km 0 al km 5.1 e dal km 5.5 al km 20.720 (Aringo, Poggio Cancelli, Mascioni, Ponte delle Stecche, innesto SR 577);
- SR 577 del Lago di Campotosto, dal km 0 al km 26.4;
- SP 80 di Campo Imperatore, dal km 0 al km 4.6;
- SR 5 Tiburtina Valeria, dal km 70 al km 95.2;
- SR 5bis Vestina Sirentina, dal km 0 al km 22.9;
- SP 11 Sirentina, dal km 0 al km 21;
- SP 26 Turanense, dal km 40.2 al km 45.720;
- SP 23 dell'Alto Liri, dal km 0 al km 23.3;
- SP 23 dell'Alto Liri dir. Gallo, dal km 0 al km 4.7;
- SP 23 dell'Alto Liri dir. Sante Marie, dal km 0 al km 2.6;
- SP 38 Nuova Vestina, dal km 0 al km 22.385;
- SP 38 dir Nuova Vestina, dal km 0 al km 3.4;
- SR 82 Valle del Liri, dal km 1.100 al km 47.7;
- SR 520 del Ceraso, dal km 0 al km 4.2;
- SR 578 Salto Cicolano, dal km 49.751 al km 61.453;
- SP 24 Alba Fucens, dal km 0 al km 15.850;
- SP 25 Carseolana, dal km 0 al km 8.210.
Evidentemente, le responsabilità sono diffuse, a valle dalla pessima riforma Delrio, abbandonata a metà, che doveva cancellare le Province e, invece, gli ha tolto soltanto risorse lasciando in capo agli Enti la gestione della viabilità oltre che delle scuole. La provincia dell'Aquila ha approvato martedì scorso il DUP - documento unico di programmazione 2018-2020 e il bilancio di previsione finanziaria stanziando, tra l'altro, 18 milioni per le strade, in attesa che 188 km di tratti viari vengano statalizzati col passaggio all'Anas.
Tuttavia, l'avvio dei lavori avrà tempi lunghi e, d'altra parte, non si può arrivare all'inizio dell'estate senza una compiuta programmazione: davvero l'Ente ha intenzione di tenere le strade chiuse a motociclette e biciclette per tutta la stagione? Lo ribadiamo: sarebbe un colpo mortale, l'ennesimo, per un territorio che continua a dirsi vocato al turismo e che, al contrario, si ritrova all'anno zero.
Pietrucci a Caruso: "Ritirare ordinanze di chiusura strade provinciali ai motocicli"
"Ritengo inaccettabile la serie di ordinanze sulle strade emesse dalla Provincia dell'Aquila, che interdicono il transito dei motocicli, specialmente se si fa un confronto con la condizione di strade in altre aree della regione, come il versante teramano del Gran Sasso o le zone interessate dal fenomeno dei calanchi. Sollecitato da più parti nelle ultime ore, ho chiesto al presidente della Provincia Angelo Caruso di ritirare le ordinanze. Mi ha assicurato che si sta lavorando alacremente per rimuovere le cause. Occorre procedere d'urgenza alla manutenzione e non precludere per i nostri territori, specialmente quelli di montagna, le potenzialità di attrazione che esercitano nei confronti degli amanti delle due ruote".
A scriverlo, in una nota, è il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.
Lelio De Santis annuncia interrogazione urgente
"Sta suscitando critiche giustificate e reazioni allarmate la Ordinanza della Provincia dell'Aquila, con la quale il Presidente, Angelo Caruso, ha deciso la chiusura di numerose strade di propria competenza, con il divieto di transito per ciclisti e motociclisti, come la 83 Marsicana e la 479 Sannite, la 105 di Montecabbia e la 106 delle Capannelle, per ragioni inerenti allo stato di scarsa manutenzione delle stesse. Si tratta di strade tra le più amate e frequentate dagli appassionati e dai turisti, che vanno alla scoperta dei Borghi e delle Bellezze naturalistiche dell'Abruzzo interno e che riempiono le Località turistiche, soprattutto nel fine settimana e nei periodi particolari, come quello del ponte del 1° maggio. Impedire all'improvviso, anche se per ragioni oggettive di tutela dell'Ente, il transito delle centinaia e centinaia di turisti su queste strade che portano alle diverse e desiderate mete turistiche dell'Aquilano è un vero schiaffo al desiderio di un turismo pulito e verde ed un duro colpo all'economia agonizzante delle zone interne".
Si legge in una nota del consigliere provinciale Lelio De Santis. Che aggiunge: "Ho chiesto al Presidente, Angelo Caruso, con un'interrogazione urgente, di verificare con la struttura tecnica la reale condizione di pericolo delle diverse strade e poi di revocare l'Ordinanza in questione. Nel frattempo, è urgente che siano attivate tutte le procedure tecniche ed amministrative per l'affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle suddette strade, considerato che il Bilancio Preventivo 2018, appena approvato all'unanimità, prevede tutte le risorse finanziarie necessarie allo scopo. Certamente, non è possibile che le Pubbliche amministrazioni siano di freno allo sviluppo del territorio, invece di essere il motore delle iniziative, favorendo i collegamenti e la promozione delle zone interne, di cui tanti si riempiono la bocca e per le quali pochi fanno azioni concrete".
Federazione motociclisti italiani, Mari Fiamma: "Provvedimento inaccettabile"
"Il provvedimento di chiusura di molte strade abruzzesi, tra le più belle d’Italia per il mototurismo, giunta come un fulmine a ciel sereno proprio nelle settimane dei ponti di primavera, è un documento iniquo, inaccettabile e del tutto arbitrario".
A dichiararlo è il presidente dei Motociclisti aquilani, Massimiliano Mari Fiamma. "Il Presidente Angelo Caruso, che lo ha sbandierato fiero come fosse una iniziativa a favore della sicurezza, senza curarsi minimamente dei risvolti sociali ed economici per le zone già depresse e spopolate a seguito dei sismi che si sono succeduti, ha proceduto, d’intesa con il dirigente 'ad operare un discrimine tra gli utenti della strada a quattro e quelli a due ruote, come se questi ultimi non pagassero il bollo (regionale) e le tasse più alte d’Europa'. La disparità che il provvedimento costituisce sarà oggetto di un ricorso legale che la FMI (Federazione Motociclisti Italiana) proporrà agli organi competenti tirando in ballo i sottoscrittori e gli estensori in prima persona, che chiameremo a rispondere personalmente dei danni provocati, ma non sarà questa l’unica azione che l’imposizione strumentale produrrà", l'affondo di Maria Fiamma.
"Chiameremo a raccolta tutti i motociclisti per azioni di protesta – ha aggiunto Mari Fiamma – che renderanno evidenti gli abusi che questa Amministrazione, praticamente sparita tanto che il suo vertice non è elettivo ma di sola 'nomina', sta producendo non solo con questo provvedimento, ma con la totale incuria che, fino ad oggi ha contraddistinto le strade provinciali. Proprio per questo nessuno ritiene che i lavori saranno rapidi e accurati pertanto il divieto imposto interesserà sicuramente tutta la stagione estiva con un nocumento fatale per le aree interne e per il mototurismo senza alcun precedente".
Se si affrontasse in questo modo qualsiasi azione di ripristino e manutenzione stradale, "l’Italia intera sarebbe paralizzata ma i politici di turno ed i dirigenti con lo stipendio assicurato non pagherebbero comunque le conseguenze delle loro azioni. È infatti del tutto evidente che il solo scopo di questo provvedimento è l’autotutela di chi lo ha emanato a scapito dell’intera comunità e che con la sventolata sicurezza non c’entra proprio nulla. Auspicando un rapido ritiro della delibera ed un più ragionato procedimento di rifacimento del manto stradale ci dichiariamo pronti sia al dialogo che alla lotta fino al raggiungimento del traguardo sperato".