Si chiama Lavoro, sicurezza, aree interne l'iniziativa, organizzata a Luco dei Marsi, con cui la Cgil L'Aquila ha scelto di festeggiare il Primo Maggio.
All'evento ha partecipato anche il segretario regionale Sandro Del Fattore, a dimostrazione della centralità che ha assunto, nell'agenda del sindacato, il tema del rilancio - economico, occupazionale, demografico - dei paesi e dei comuni dell'entroterra abruzzese in via di spopolamento.
Un fenomeno, quello dell'abbandono, prodotto da vari fattori: carenza di infrastrutture e collegamenti, perdita di posti di lavoro, venir meno della quantità e della qualità dei servizi essenziali, dalla sanità ai trasporti.
A sintetizzare il quadro regionale e provinciale è stato il segretario della Camera del Lavoro dell'Aquila Umberto Trasatti: "I dati Istat sull'occupazione relativi al 2017, dicono che in Abruzzo sono stati creati 6mila nuovi posti di lavoro, l'82% dei quali però è precario. Di questi, oltre il 70% è costituito da lavori di durata inferiore a tre mesi".
"Dentro questo quadro regionale" ha aggiunto Trasatti "i dati provinciali dicono che Pescara guadagna, in termini di creazione di posti di lavoro, il 3,3%, trainata soprattutto dai servizi; Teramo il 2,2% e Chieti, la provincia più industrializzata d'Abruzzo, appena lo 0,2%. L'Aquila è l'unica provincia in perdita, con un -0,9%. Ciò significa che abbiamo perso migliaia di posti di lavoro e che quelli che abbiamo creato sono precari".
"Abbiamo scelto di chiamare l'iniziativa di oggi Lavoro, sicurezza aree interne" ha sottolineato Trasatti "per ribadire quali sono le nostre priorità. La prima è il lavoro: bisogna rilanciare gli investimenti per creare lavoro stabile e di qualità. La seconda è la sicurezza sul lavoro: dall'inizio dell'anno ci sono stati già oltre 150 casi di morti sul lavoro. E tra le cause deli incidenti c'è, ovviamente, anche la precarietà. La terza priorità è costituita dalle aree interne. Non solo, ovviamente, quelle della nostra provincia ma di tutto l'Abruzzo. La Cgil Abruzzo ha lanciato da tempo una vertenza che è stata fatta propria anche dalla Cgil nazionale. Perché le partite da fronteggiare sono tante e per farlo occorre mettere in atto una strategia nazionale".
Il problema dello spopolamento delle aree interne riguarda tutte le province ma in quella dell'Aquila è più accentuato: "I dati Unioncamere dicono che qui il tasso di spopolamento è tre volte più alto di quello nazionale".
“Le persone" ha affermato Trasatti "vanno via perché mancano lavoro e servizi essenziali, come la sanità e i trasporti".
E proprio i numeri su sanità e trasporti rendono bene l’idea di come le aree interne abbiano subito, in questi anni, un sistematico taglio di risorse, servizi, capitale umano.
E' un circolo vizioso senza fine: più si riducono i servizi essenziali, dalle scuole agli ospedali alle corse degli autobus, più la gente va via. Più la gente va via, più si continuano a tagliare i servizi, usando, come scusa, proprio la diminuzione della domanda.
La Asl L’Aquila-Avezzano-Sulmona ha una scopertura di organico di 700 unità che non riesce a tamponare con i 400 lavoratori assunti a tempo determinato. Le carenze di personale riguardano tutti i reparti e le tipologie professionali, dai dirigenti medici agli infermieri. Tutto ciò si traduce in una qualità delle cure non all’altezza degli standard minimi di assistenza, in liste di attesa per esami specialistici infinite e in carichi di lavoro massacranti per i dipendenti.
E nei trasporti non va certo meglio.
Come NewsTown ha raccontato, la riorganizzazione del settore voluta dalla giunta D’Alfonso ha di fatto privatizzato la tratta L’Aquila-Roma, togliendole la contribuzione pubblica e rendendola, da servizio minimo essenziale, un servizio commerciale.
A gestirla sarà una società partecipata, la Sangritana Spa, che un anno fa era sull’orlo della liquidazione e che, ha ricordato Domenico Fontana, non ha né il personale né il parco macchine adeguato per svolgere in maniera efficiente il servizio. Tanto che il passaggio di consegne da Tua è stato rinviato dal 1° aprile a giugno.
E poiché il nuovo gestore dovrà sostenersi solo con la vendita dei biglietti, delle due l’una: o salirà il prezzo dei titoli di viaggio o diminuirà il numero di corse. Il segretario della Filt ha fornito una serie di dati che dicono che, dall’estate prossima, sulla tratta potrebbe esserci un drastico taglio delle corse, superiore al 50%. Tutto ciò mentre sulla costa vengono incrementati i collegamenti.
Un altro problema che compromette la qualità della vita delle aree interne e che la Cgil ha sollevato da tempo è quello del dumping contrattuale che viene praticato soprattutto nel settore dei servizi, anche quelli gestiti dal settore pubblico.
"Purtroppo" ha spiegato Trasatti "non ci sono solo le multinazionali che delocalizzano in paesi in cui la forza lavoro costa meno. Un'altra piaga è rappresentata dai contratti truffa che vengono siglati da sigle sindacali e associazioni padronali semi sconosciute e scarsamente rappresentative. Un fenomeno che riguarda non solo il privato ma anche il pubblico. Al Cnel sono stati depositati circa 900 contratti nazionali. Di questi nemmeno un terzo è stato firmato da organizzazioni realmente rappresentative. Nascono come funghi associazioni imprenditoriali e sindacali che firmano contratti che aumentano la flessibilità e diminuiscono i trattamenti economici. Per questo" conclude Trasatti "insieme all’Ispettorato regionale del lavoro, ci siamo fatti promotori di un protocollo d’intesa, che però non è ancora stato firmato, che definisce una serie di regole negli appalti nella Pubblica amministrazione, come ad esempio l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti solo da organizzazioni sindacali realmente rappresentative".