Le polemiche degli ultimi giorni sui ritardi nelle nomine dei nuovi componenti del Comitato Perdonanza, hanno evidentemente impresso un'accelerazione nella definizione delle stesse. Oggi, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni, sono stati ufficilizzati, dal sindaco Biondi e dall'assessore alla cultura Sabrina Di Cosimo, i nomi che andranno a comporre l'organismo atto all'allestimento e alla gestione del programma dell'evento celestiniano.
Il Comitato, come già spiegato in occasione della presentazione del nuovo direttore artistico Leonardo De Amicis, è stato riformato nell'organizzazione interna, con la previsione di tre distinte aree con compiti specifici. Un riassetto organizzativo che va di pari passo con la messa a punto di una strategia triennale di promozione culturale e dell'estensione a tre anni del programma della celebrazione religiosa.
Dunque, oltre al già citato direttore artistico Leonardo De Amicis, formalizzati i nomi di Francesco Zimei, musicologo e profondo conoscitore della figura di Celstino V, nel ruolo di responsabile dell'area tecnico-scientifica; di Mario Corridore, ingegnere e dirigente comunale, che coordinerà, invece, l'area tecnico operativa, competente in materia di appalti, bandi di gara e sicurezza; e dello storico Walter Cavalieri. La curia, rappresentata da Don Claudio Tracanna, rettore del Santuario di San Giovanni Paolo II, si occuperà, insieme al Movimento Celestiniano, dell'organizzazione degli eventi prettamente religiosi.
Con l'ufficializzazione della candidatura della Festa del Perdono a Patrimonio Immateriale Unesco, la guida del Comitato Promotore - inglobato in quello Perdonanza, e con specifica competenza a seguire l'iter della candidatura - è stata affidata a Massimo Alesii, giornalista e curatore del nuovo dossier che ha "superato" l'esame degli uffici ministeriali.
Accanto a loro, un comitato "istituzionale", rappresentato dal sindaco Biondi, nel ruolo di presidente, dall'assessore alla cultura Di Cosimo, dal presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari, da rappresentanti del consiglio comunale. L'organismo, per sottolineare il carattere nazionale che si è inteso conferire all'edizione 2018, si apre per la prima volta a collaborazioni "eccellenti", prevedendo la presenza di rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali che, ha assicurato il sindaco, "ci sono stati già segnalati", della Regione Abruzzo, della Provincia dell'Aquila, dei sindaci dei comuni capoluogo, e, infine, di un rappresentante dei comuni della Valle Peligna interessati dall'itinerario celestiniano che, dall'eremo del Morrone, arriva fino all'Aquila.
Nonostante le molte facce note tra i componenti del comitato, sulla scia della recente ufficilizzazione della candidatura, è stata annunciata una rivoluzione, non solo nel modo di intendere la manifestazione, ma anche dal punto di vista della durata temporale e dell'estensione geografica delle celebrazioni che, come sottolineato dall'assessore Di Cosimo, punta ad una partecipazione corale di tutto il territorio della Valle Peligna che sarà interessato dal passaggio della fiaccola, e non solo della città.
"Importantissimo è il percorso della Fiaccola del Perdono, che partirà il prossimo 16 agosto dall'Eremo di Sant'Onofrio. Per questo le celebrazioni e gli eventi connessi, non saranno limitati ai tradizionali dieci giorni, ma si svolgeranno dal 16 al 29 agosto - ha spiegato l'assessore Di Cosimo che ha rivelato un'anteprima delle tradizionali celebrazioni del mese di agosto il prossimo 19 maggio, festa di San PIetro Celestino. "Sabato 19 maggio, nella Basilica di Collemaggio, oltre alle celebrazioni religiose, andrà in scena alle 21 il concerto di Angelo Branduardi", un artista attento alla ricerca storica e quindi adatto ad incarnare il nuovo spirito della Perdonanza.
"Ritorno al senso originario del messaggio di Celestino e connessione con il territorio" gli elementi chiave della strategia dell'amministrazione per valorizzare l'evento e restituire carattere di unicità alla manifestazione, non più, come ribadito da più parti, "contenitore di eventi casuali che soddisfano l'esigenza del momento del cittadino e che hanno contrinuito ad annacquare la nostra memoria storica" .
A sottolineare come la prossima edizione punti a ribaltare il tradizionale approccio delle celebrazioni, Francesco Zimei: "Vogliamo evidenziare questa apertura alla ricerca storica finalizzata al recupero dell'identità - ha spiegato il musicologo - Questa tradizione di oltre 700 anni che ha costituito l'anima di questa città, che deve moltissimo a Celestino. E' necessario dunque restituire centralità al perdono di Celestino V, rimettendo al centro l'identità cittadina e il percorso che l'ha resa una delle più importanti città della penisola. Abbiamo bisogno, come comunità, di riscoprire i valori autentici e, soprattutto, di riscoprire il perdono come un rito collettivo con al centro i cittadini, i protagonisti veri della grande indulgenza".