"Il passaggio all’ANAS delle strade provinciali è ormai compiuto e, come preannunciato dall’Ente, i lavori cominceranno solo dopo l’estate e non interesseranno tutte le tratte contemporaneamente. A questo punto il problema delle chiusure alle due ruote creato dalla Provincia dell’Aquila 21 giorni fa potrebbe protrarsi fino al 2019 diventando una pietra tombale per le attività delle aree interne".
A lanciare l'allarme, il presidente del Motoclub Motociclisti aquilani Massimiliano Mari Fiamma, che, in una nota, accusa la Provincia di non "essersi attivata per ripristinare la viabilità", limitandosi "ad attrezzare una campagna mediatica difensiva prima con la conferenza stampa alla presenza degli ingenui rappresentanti “romani” della FMI e dell’Ancma, che hanno prestato il fianco alle insostenibnili promesse, poi i toni trionfalistici per la riapertura della S.R. 487, con conseguente fine dello sciopero della fame del vessato Francesco De Chellis, non perché riasfaltata ma perché “ripulita” dai volontari venuti delle zone limitrofe, e infine per i cartelli fantasma o che scoloriscono sotto la pioggia o, addirittura, misteriosamente rubati appena installati".
"In sostanza -prosegue la nota- l’arrampicata sugli specchi del presidente Angelo Caruso per mettere una toppa al disastro creato dal suo dirigente Francesco Bonanni è proseguita fino alla fine, ma i risultati sfiorano il ridicolo se non fosse per il fatto che le conseguenze le stanno pagando utenti della strada ed operatori economici ormai allo stremo".
"Domenica, una delle poche giornate assolate degli ultimi tempi, i motociclisti si sono tenuti ancora una volta ben distanti dalle nostre strade, con un calo di traffico su due ruote stimato in circa il 60% rispetto allo scorso anno, ed i ristoranti di solito pieni hanno lavorato a stento. Intanto da tutta Italia ci sono piovute richieste di informazione sulla situazione ma non abbiamo potuto rispondere o dare certezze a chi sta programmando l’intera stagione estiva mototuristica e si è rivolto a noi come se ne sapessimo di più, perché in realtà nessuno sa più nulla né dei fantomatici lavori né della cartellonistica che, sembra, sia stata installata da qualche parte solo per proibire definitivamente il passaggio delle moto, e così l’epilogo logico sarà che dirotteranno altrove i propri giri organizzati".
"La follia burocratica di Bonanni e le promesse di Caruso non solo non hanno prodotto alcun beneficio ma hanno lasciato un disagio definitivo ed un danno economico consolidato; gli imprenditori sono alla canna del gas e i motociclisti si sono rassegnati a questo bullismo istituzionale che ancora si esprime parlando di tempi rapidi".
"Il concetto del tempo è per definizione relativo -conclude Mari Fiamma- quindi tutto può essere interpretato come breve o lungo ma sarebbe davvero bello sapere come reagirebbe il dirigente in questione se per due o tre mesi (magari 6) non si vedesse accreditato sul conto corrente lo stipendio. In fondo cosa sono due o tre mesi?"