Giovedì, 17 Maggio 2018 03:05

Aeroporto dei Parchi, a che punto siamo? Nel centrodestra bocche cucite

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Trasformare l’Aeroporto dei Parchi di Preturo in uno scalo di Protezione civile.

Era uno dei punti del programma elettorale di Pierluigi Biondi. Dopo l’acclarato fallimento del tentativo, fatto dall’amministrazione Cialente, di rendere il piccolo aeroporto stretto nella conca dei monti dell’Alta Valle dell’Aterno uno scalo commerciale, il centrodestra aveva promesso di cambiargli vocazione facendolo diventare un punto di riferimento per la gestione delle emergenze.

Un anno dopo, a che punto siamo? Quali sono le intenzioni e i piani della nuova giunta sull’aeroporto Giuliana Tamburro?

Anzitutto va precisato che non corrispondono del tutto al vero le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa da Giorgio De Matteis.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia aveva detto al quotidiano Il Centro che il Comune, tramite l’Avvocatura, aveva inviato una lettera di sfratto alla Xpress, la società che ha la gestione ventennale della struttura. Un benservito che sarebbe motivato dal mancato rispetto, da parte della società di Giuseppe Musarella, del contratto stipulato con l’amministrazione all’indomani della vittoria del bando di gara.

Le cose starebbero diversamente. Il Comune, a quanto si è appreso, ha sì mandato una lettera alla Xpress ma non si tratterebbe ancora dell’ingiunzione di sgombero bensì di una richiesta a fornire altra documentazione prima di procedere con la stesura dell’atto di revoca della convenzione.

E’ vero, invece, quando affermato, sempre al Centro, da De Matteis a proposito del comportamento avuto dalla Xpress, di totale silenzio. La società non ha fornito alcuna risposta.

Interpellata da NewsTown, l’assessore comunale Carla Mannetti, che ha la delega alle infrastrutture, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Anche il dirigente dell’Avvocatura, Domenico De Nardis, si è negato al telefono.

Bocche cucite, insomma. L’impressione, in attesa che qualcuno parli, è che le dichiarazioni di De Matteis siano state incaute, avventate, sicuramente non concordate con Biondi né con la maggioranza. L’ex assessore regionale si sarebbe lasciato sfuggire qualche parola di troppo.

De Matteis, che negli anni scorsi aveva impallinato Cialente in più di un'occasione sulla vicenda dell’aeroporto, vorrebbe procedere subito con la mano pesante. Ma evidentemente non tutti, dentro il centrodestra - che pure aveva criticato, giustamente, il progetto cialentiano di fare, contro ogni evidenza – economica, strutturale, operativa - dell’aeroporto di Preturo uno scalo commerciale - sono dello stesso avviso.

Trovare una exit strategy, un modo per venire fuori dal pasticcio dell’aeroporto, costato alle casse comunali già oltre mezzo milione di euro - tanti sono i soldi dati alla Xpress dal Comune per l'avviamento, ai quali si devono aggiungere anche quelli spesi per l’acquisto di parte dell’attrezzatura che si trova dentro l’aeroporto, spese che sarebbe toccato alla società sostenere - potrebbe essere, insomma, più complicato del previsto.

Non è ancora chiaro come la giunta voglia procedere.

Trasformare Preturo in uno scalo di Protezione civile, peraltro, non sarebbe così pacifico, come ha tentato di spiegare Riccardo Paolini, ingegnere edile e architetto, membro del Comitato Etico per la Verifica e il Controllo del Soggetto gestore dell'Aeroporto dei Parchi.

“Non ha senso dire che Preturo deve diventare uno scalo di Protezione Civile” aveva detto Paolini “perché, a meno che non si immagini di vivere in un costante stato di emergenza, la normale attività di Protezione Civile non coprirebbe più del 4-5% del numero di movimenti necessari alla sopravvivenza di un aeroporto”.

Ma anche la revoca della convenzione non sarebbe così indolore, sia per questioni legali (probabile che la Xpress impugnerà il provvedimento e che si andrà a un contenzioso) sia perché in ballo ci sono anche i destini dei sei lavoratori attualmente impiegati nella struttura (che infatti pochi mesi fa si erano fatti sentire criticando questa ipotesi).

Stando a quanto appreso da NewsTown, l’aeroporto, in questo momento, giace in uno stato di semi-abbandono. Tutti i tentativi di farlo diventare un mini hub commerciale sono falliti e nel tempo ha perso anche le autorizzazioni di volo.

Forse è anche per questo motivo - per non incappare in altri provvedimenti degli organi nazionali che sovrintendono al controllo del traffico aereo, che potrebbero ulteriormente limitare l'operatività dell'aeroporto - che l’amministrazione vuole andarci con i piedi di piombo.

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