Sabato, 02 Giugno 2018 22:27

Ctgs, la rassegnazione dei lavoratori: "Non si sa mai quando ci pagheranno"

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Si respira aria di rassegnazione tra i dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso, senza stipendio da un paio di mesi.

"Oramai siamo abituati, non si sa mai quando ci pagheranno" ha spiegato uno di loro a newstown; "prendiamo lo stipendio ogni due mesi, se va bene, le posizioni contributive sono irregolari e ci chiediamo, dunque, se e quando potremo andare in pensione". 

Una situazione che si trascina da anni, che sta sfiancando lavoratori che, comunque, continuano a prestare responsabilmente la propria opera, "anche in mezzo le bufere, a 2000 metri d'altezza"; eppure, a differenza dei colleghi delle altre società partecipate non hanno mai la certezza di trovare il compenso sul conto corrente alla fine del mese.

Nei giorni scorsi, il segretario generale provinciale della Filt Cgil dell'Aquila, Domenico Fontana, aveva parlato di gestione commissariale caratterizzata da impotenza, incapacità e lassismo. "Con l'amministratore Domenico de Nardis non abbiamo mai avuto modo di parlare", chiarisce il dipendente del Ctgs; "almeno, con la precedente gestione di Fulvio Giuliani gli stipendi venivano pagati, sebbene svincolandoli dai fondi Cipe per lo sviluppo del Gran Sasso. Credo che il pagamento degli emolumenti ai dipendenti dovrebbe essere il primo obbligo per l'amministrazione. E noi, abbiamo davvero bisogno di un amministratore serio e capace". 

D'altra parte, pare non esserci alcuna prospettiva di rilancio, "nessuna iniziativa che possa far prevedere una stagione estiva adeguata a recuperare la più disastrosa stagione invernale che l'azienda ricordi" ha sottolineato Fontana; "abbiamo avuto gli incassi della tappa del Giro d'Italia giunta a Campo Imperatore, ma non bastano certo a coprire i debiti che si sono accumulati anche per la decisione di aprire la seggiovia alla fine di marzo: sono stati assunti 15 lavoratori stagionali, ma chi vuoi che venga a sciare ad aprile?". Come non bastasse, la società non ha il Durc in regola, con ciò che ne consegue, "non capiamo che ruolo abbiano i vari Bolino e Fattore che si sono succeduti come responsabili tecnici, non sono state assunte scelte organizzative chiare".

Insomma, al Ctgs "le cose andavano molto meglio quando la società era municipalizzata: con la trasformazione in Spa, non si è capito più niente" sospira il lavoratore. 

E' chiaro che l'immobilismo dell'amministrazione che, a quasi un anno dall'insediamento, non è stata ancora capace di nominare i vertici delle società, e del Ctgs in particolare, affidato in modo illegittimo al dirigente comunale de Nardis, non ha fatto altro che peggiorare la situazione, già deteriorata pesantenemente dagli ultimi anni di governo Cialente. Non resta che attendere la sospirata nomina di un amministratore che, si spera, sia persona competente e non un 'catapultato' in quota dalla politica per una logica meramente spartitoria di poltrone. 

Ultima modifica il Sabato, 02 Giugno 2018 23:12

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