Altra tegola per Luciano D'Alfonso.
Non bastassero le polemiche per la discussa proposta di riorganizzazione dei dipartimenti regionali e per le assunzioni 'allegre' degli ultimi mesi, con la legislatura appesa al lavoro della Giunta per le elezioni del Senato che, a breve, dovrebbe convalidare l'elezione del governatore in Senato sancendo, di fatto, l'incompatibilità del governatore, il Tar ha annullato, con concessione della sospensiva, la determinazione n. 29 del 5 aprile scorso, firmata dal direttore del dipartimento 'Risorse e Organizzazione' di Regione Abruzzo Fabrizio Bernardini con cui era stato approvato l'avviso per la selezione di dirigente del servizio “Supporto economico amministrativo” del dipartimento 'Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica', e la numero 25 per la selezione del dirigente del servizio “Programmazione sociale e sistema integrato socio-sanitario” del dipartimento per la 'Salute e il Welfare'.
Il collegio giudicante - Antonio Amicuzzi presidente, Paola Anna Gemma Di Cesare e Mario Gabriele Perpetuini consiglieri - ha accolto il ricorso di Roberta Rizzone, difesa dall’avvocato aquilano Fausto Corti, che era tra le idonee di una graduatoria già istruita.
“L’ordinamento attuale afferma un generale favore per l’utilizzazione delle graduatorie degli idonei, avente anche una chiara finalità di contenimento della spesa pubblica che il concorso pubblico comporta”, hanno messo nero su bianco i giudici. “E’ stato ormai superato – si legge ancora nel dispositivo – il tradizionale indirizzo che tendeva a preferire l’indizione di un nuovo concorso pubblico rispetto allo scorrimento di graduatorie esistenti” e ora, anzi, “lo scorrimento delle graduatorie concorsuali esistenti ed efficaci rappresenta la regola generale per la copertura dei posti vacanti in organico, mentre l’indizione di un nuovo concorso costituisce l’eccezione e richiede un’apposita e approfondita motivazione che dia conto del sacrificio imposto ai concorrenti idonei e delle preminenti esigenze di interesse pubblico che devono essere puntualmente e nucleate nel provvedimento di indizione di un nuovo concorso”.