Martedì, 03 Luglio 2018 01:25

Mitigazione e gestione dei rischi nell’Adriatico: i primi risultati di AdriaMORE

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Incrementare la capacità di gestione per far fronte ai rischi marini e costieri nel bacino adriatico e di mitigare l’impatto dei danni causati da condizioni metereologiche estreme e sempre più frequenti, che affliggono le regioni costiere dell’Italia e della Croazia.

Questo l’obiettivo del progetto AdriaMORE finanziato dal Programma europeo di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia, che in questo primo semestre del 2018, dopo il suo avvio lo scorso gennaio, ha fatto diversi passi avanti. Capofila del progetto è la Regione Abruzzo e coordinatore di progetto è la dirigente del Servizio della Cooperazione Territoriale IPA Adriatic, Paola Di Salvatore.

Durante questo periodo sono state portate avanti numerose attività tecniche, quali revisione della letteratura esistente, sviluppo di software, simulazioni ad hoc e test su casi di studio di rilevanza, in direzione del proposito finale, ovvero capitalizzare il progetto ADRIARadnet finanziato dal programma IPA Adriatic CBC 2007-2013.

Quest’ultimo ha portato allo sviluppo di un sistema integrato per l’osservazione e la previsione di possibili scenari ad alto rischio idro-metereologico ai fini di protezione civile.

Allo stato attuale sono in fase di sviluppo nuove componenti del sistema integrato AdriaMORE mentre è stata implementata una catena per l’elaborazione dati da radar metereologici aventi diverse caratteristiche tecniche, in merito alla quale sono state preliminarmente condotte alcune valutazioni su casi di studio. È stato anche progettato uno “schema di mosaicatura di dati radar” in grado di incorporare dati in formato 2D e 3D per stimare il campo di precipitazione.

Sulla foce del fiume Pescara è stato testato il modello idrologico ChyM progettato per fornire la mappatura del rischio di allagamenti e per la gestione del rischio idrogeologico. Gli indici di allarme di ChyM sono stati calibrati sulla base dei risultati prodotti da due casi di studio e in accordo con i metodi migliori suggeriti dalla letteratura scientifica. È stato inoltre implementato il modello meteorologico ad alta risoluzione (1km) WRF (Weather Research and Forecasting) lungo l’area costiera della regione Abruzzo, testato per essere accoppiato con un modello del mare.

Quest’ultimo è in grado di prevedere i principali campi marini, quali altezza, lunghezza e direzione delle onde. A questo fine sono state prese in esame situazioni di diversa natura, con particolare attenzione alle forti precipitazioni e alle tempeste di vento.

A partire dall’analisi di dati satellitari, è stata inoltre condotta una simulazione preliminare per la valutazione dei trend statistici in riferimento alla concentrazione di sostanza solida sospesa e di clorofilla. Tali parametri contribuiscono a comprendere la reazione degli ecosistemi costieri alla pressione esercitata dall’uomo, in modo da rilevare l’eutrofizzazione causata dai flussi idrici fluviali e per riconoscere la distribuzione del particolato solido. A tal riguardo sono state anche svolte delle simulazioni modellistiche lungo le aree costiere e in mare aperto per il calcolo delle proprietà di trasporto e dispersione dei rilevatori ambientali sensibili.

Questi primi risultati verranno sviluppati ulteriormente dai partner del progetto AdriaMORE al fine di fornire ai territori e alle popolazioni coinvolte degli strumenti efficaci per far fronte ai rischi da eventi metereologici estremi nella aree marine e costiere, riducendo in tal modo i danni e incrementando i livelli di sicurezza.

Ultima modifica il Martedì, 03 Luglio 2018 14:16

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