"I dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico hanno rilasciato l'ennesima proroga alla sospensione del decorso temporale per il permesso di ricerca B.R268.RG della Petroceltic che vuole perforare il pozzo esplorativo Elsa2 a sole 3,5 miglia dalle spiagge e dentro la fascia di divieto delle 12 miglia. Il primo giugno, giorno di insediamento del nuovo governo, è stato emanato il Decreto di proroga a firma del Direttore Dialuce (lo stesso del decreto del gasdotto Larino-Chieti), ora pubblicato nell'ultimo numero del BUIG di giugno del Ministero dello Sviluppo Economico. La proroga della sospensione del decorso temporale della vigenza del titolo non fa che allungare la vita dello stesso. Un permesso di ricerca dura 6 anni, con possibilità di altre due proroghe di 3 anni ciascuna. Il MISE spesso sospende il decorso temporale dei titoli minerari con le più diverse motivazioni. Per dire, nel caso specifico, senza queste sospensioni, durate oltre 8 anni (più della durata del permesso stesso), il titolo della Petroceltic sarebbe già scaduto naturalmente".
A denunciarlo in una nota sono il Forum H2O, il Nuovo Senso Civico Onlus e la Stazione ornitologica abruzzese.
"Grazie agli accessi agli atti che abbiamo fatto in questi mesi sulla vicenda, abbiamo riscontrato una diversità di vedute tra Ministero dell'Ambiente, che ha inviato un preavviso di rigetto per la V.I.A. del Pozzo Elsa2, a cui l'azienda si è opposta, e Ministero dello Sviluppo Economico, che vuole a tutti i costi far andare avanti il titolo minerario nonostante sia all'interno delle 12 miglia dove il Parlamento ha imposto un divieto per nuove attività di perforazione di pozzi. Sostanzialmente -spiagano gli ambientalisti- il Ministero dell'Ambiente ritiene, a nostro avviso giustamente, che scavare un pozzo esplorativo alla ricerca di un giacimento che successivamente non potrà mai essere sfruttato considerato il divieto esistente costituirebbe un inutile sacrificio ambientale".
"Pertanto -aggiungono- non ci sarebbero neanche i presupposti per queste continue sospensioni del decorso temporale del titolo da parte del MISE in considerazione del fatto che un Permesso di ricerca e le relative due proroghe possono essere accordate solo nel caso in cui il programma di estrazione possa essere effetivamente attuato, che è il fine ultimo della ricerca".
"Ovviamente non sosteniamo di ritirare direttamente il titolo di permesso di ricerca alla Petroceltic, cosa che presterebbe il fianco ad un ricorso dell'azienda, ma riteniamo che non debbano essere rilasciate sospensioni o proroghe che non hanno ragion d'essere non essendovi alcun presupposto utile a motivarle amministrativamente, lasciando decadere "naturalmente" un titolo ormai in scadenza. Anzi -sottolineano gli ambientalisti- il divieto di nuove perforazioni nelle 12 miglia va nella direzione esattamente opposta".
Quindi l'appello "a tutti gli enti, dalla regione ai comuni interessati, di seguire con attenzione questo procedimento visti i risvolti che può avere per l'Adriatico. Al nuovo Governo chiediamo di verificare attentamente l'operato dei dirigenti del MISE coinvolti nel procedimento (Terlizzese prima e Dialuce poi)".
"Al Ministero dell'Ambiente in particolare chiediamo di dare un definitivo parere negativo al progetto Elsa2 con l'emanazione del relativo Decreto in modo tale da non rendere più possibili interpretazioni fuorvianti di sorta rispetto ad un divieto, quello riguardante le 12 miglia -concludono gli ambientalisti- che appare chiaro e che dovrebbe regolare la vita amministrativa all'interno dei Ministeri, con tutte le conseguenze del caso".