Lunedì, 23 Luglio 2018 17:31

Cattura del cane Oliver, cosa dice il regolamento comunale

di 

Continua a far discutere la cattura di Oliver, il cane di quartiere che, venerdì scorso, è stato trascinato per diversi metri da due tecnici del canile sanitario intervenuti in seguito ad una segnalazione da parte di una residente del progetto Case di Sassa. L'episodio è stato denunciato da alcuni assegnatari che hanno ripreso con un telefonino le operazioni di cattura. Nel video, pubblicato dall'emittente televisiva LaQtv e molto condiviso sui social, si vedono chiaramente i due tecnici che, muniti di cappio e frusta, immobilizzano il cane trascinandolo per diversi metri tra le urla di alcuni bambini.

«Sono indignato - ha dichiarato Gianluca Pilolli, residente al Progetto Case di Sassa - Oliver cane di quartiere benvoluto da tutti i residenti, è stato catturato e trascinato a terra con l'utilizzo del cappio e della frusta sotto gli occhi inermi e spaventati dei bambini del posto i quali hanno urlato di lasciarlo stare fino a sentirsi male».

Sulla questione è intervenuto anche il Circolo dell'Aquila di Sinistra Italiana. "In seguito alla segnalazione di una donna fobica nei confronti degli animali, venerdì 20, i tecnici del canile sanitario si sono recati a Sassa per effettuare una cattura nei confronti del povero Oliver, cane di quartiere benvoluto da tutti i residenti. Queste due persone in assenza di un medico veterinario e in assenza di un esponente della Polizia Municipale hanno catturato Oliver, circondandolo più volte senza dargli tregua fino allo sfinimento", ha spiegato Cristiana Graziani, responsabile Commissione Tutela diritti animali di Sinistra Italiana. Graziani sottolinea come le irregolarità constatate nei metodi di accalappiatura utilizzati configurino il reato di maltrattamento di animali, previsto e punito dagli artt. 544 ter e 727 del c.p.. Ai metodi brutali, sostiene ancora Graziani, si aggiunge il mancato rispetto della procedura che prevede la verifica delle condizioni di cattura e di comprovata pericolosità, nonché della presenza del microchip.

Ad essere chiamata in causa da Sinistra Italiana è l'amministrazione Biondi, responsabile dell'episodio che "segna ancora volta l'inizio di una strage preannunciata nei confronti di tutti i randagi e vaganti di quartiere".

Accuse respinte dal primo cittadino che, in un post su Facebook, ha precisato come in seguito alla segnalazione da parte di una cittadina "il settore comunale competente - diligentemente e in osservanza dei doveri d’ufficio - ha trasmesso la segnalazione alla Asl. Quello che è accaduto dopo - cioè le operazioni di cattura svolte da una ditta incaricata dal servizio regionale veterinario - non è di competenza comunale né l’ente ha indirizzato le scelte successive".

A dire il vero la versione del sindaco Biondi sembra in parte smentita dal Regolamento Comunale per la tutela la detenzione e la circolazione di animali, redatto nel 2002 dall'allora assessore al randagismo Corrado Ruggeri ed ancora vigente. Il documento precisa, prima di tutto, come le condizioni che rendono possibile il riconoscimento del cane di quartiere siano definite dal Comune d'intesa con il servizio della Asl e in accordo con le associazioni ed enti di protezione animale operanti sul territorio.

Ma è l'articolo 15 del Regolamento ad affidare ad alcuni soggetti ed enti, tra cui il Comune, competenza in materia di vigilanza e controllo nella fasi successive la presa in carico della segnalazione. "Le funzioni di vigilanza e controllo ai fini del presente regolamento - recita l'art. 15 - sono affidati alla Polizia Municipale, ai Servizi veterinari della Asl, ed a tutti coloro che per norma esercitano funzioni di vigilanza e di controllo sull'osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali e del loro ambiente di vita".

In altre parole, il Comune, una volta trasmessa la segnalazione di presunta pericolosità dell'animale alla ASl, ha il compito di controllare, tramite agenti della Polizia Municipale che le operazioni di accalappiatura, necessarie laddove vengano riscontrate condizioni di pericolo per uomini animali e cose, avvengano nel pieno rispetto delle norme sulla protezione degli animali.

"L'amministrazione Comunale - aggiunge il segretario Comunale del Circolo SI Pierluigi Iannarelli - spende ogni anno cifre esorbitanti per tener all’ergastolo i cani ignari ed innocenti, continuando a finanziare canili. Nella scia di questo colpevole pressapochismo i cittadini sono ancora una volta scontenti e delusi dall'operato di questa Amministrazione Comunale, che anziché agire applicando le leggi vigenti in materia di randagismo, dimentica di effettuare i controlli sulla registrazione dei cani da caccia, da allevamento, di proprietà e di attuare i programmi di sterilizzazione al fine di ridurre le nascite indesiderate. Si auspica - conclude Iannarelli - una più attenta valutazione della situazione al fine di evitare che si ripetano questi incresciosi episodi, perché gli esseri viventi meritano tutti di essere rispettati, nessuno escluso".

Ultima modifica il Lunedì, 23 Luglio 2018 18:07

Articoli correlati (da tag)

Chiudi