Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha inviato una lunga, e alcuni tratti molto dura, lettera al ministro dell'Economia Giovanni Tria e al direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Giovanni Kessler, per esprimere forte dissenso e profonda contrarietà rispetto al declassamento degli uffici del capoluogo con istituzione di un'unica direzione regionale con sede a Pescara.
Nella nota, inoltrata per conoscenza anche a tutti i parlamentari eletti in Abruzzo, il primo cittadino fa riferimento alle precedenti missive in cui aveva chiesto delucidazioni rispetto a quella che, fino a qualche settimana fa, era ventilata solo come una ipotesi di depotenziamento della struttura aquilana: "Spiace constatare come le richieste di chiarimento rispetto a una decisione così rilevante, avanzate dal sottoscritto ma a nome dell'intera municipalità aquilana, siano rimaste senza valida risposta – scrive il sindaco - Non mi hanno mai appassionato sterili e antistoriche polemiche di campanile ma non posso esimermi dal sottolineare come tale decisione, oltre a privare la città capoluogo di regione da importanti prerogative che vengono delocalizzate nella città adriatica, penalizzi sia la percezione di presidio dell'Adm sul territori sia i trentadue dipendenti, tra L'Aquila e Avezzano, a scapito dell'utenza, costituita da numerose e importanti aziende, che spaziano dal farmaceutico all'hi tech, nonché dai numerosissimi esercenti del settore Monopoli".
Il primo cittadino ha annunciato che "questa amministrazione si batterà nelle sedi opportune contro un immotivato scippo, che non risponde alle esigenze ed alle aspettative dei più, impegnandosi affinché L'Aquila mantenga quel prestigio che solo la sede dirigenziale può darle, restituendo al mittente ogni altra palliativa proposta. Le istituzioni tutte, Signor Ministro ed egregio Direttore, ed in primis lo scrivente, hanno l'obbligo di preservare l'immagine dello Stato e la percezione della sua presenza, prioritariamente nei territori che versano in situazione di emergenza".
Sullo stesso argomento interviene anche il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari. "La direzione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha completamente ignorato la richiesta messa nero su bianco dal Consiglio comunale che, nella seduta dello scorso 19 giugno, aveva approvato all'unanimità un apposito documento contro il declassamento dell'Agenzia aquilana – ha commentato il presidente dell'assise civica – E sono state ignorate anche le richieste della direzione regionale Lazio e Abruzzo, che invece propendeva per un potenziamento delle sedi (e noi eravamo d'accordo sul fatto che continuassero a esistere due uffici dirigenziali, uno all'Aquila e uno a Pescara), e dei sindacati. Una situazione inaudita e gravissima". "Il decreto del direttore Kessler parla chiaro – ha proseguito Tinari – a Pescara viene costituito l'ufficio dirigenziale dei Monopoli e delle Dogane con competenza su tutto l'Abruzzo mentre l'ufficio dell'Aquila viene soppresso e ridotto a un semplice distaccamento territoriale. Questo non è accettabile. E' un colpo all'immagine del capoluogo di regione che non può passare inosservato e vanno studiate immediatamente delle azioni forti a tutela della struttura che ha sede nella nostra città".