Giovedì, 26 Luglio 2018 15:07

Inquinamento fiume Pescara, 14 indagati: pesanti i capi d'accusa

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Inquinamento ambientale, gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti, inadempimento e frode in pubbliche forniture, lesioni come conseguenza di altro delitto, plurimi sversamenti: sono le accuse pesantissime, e tutte da dimostrare, contestate dalla Procura di Pescara a 14 indagati nell'ambito di una maxi inchiesta sulla qualità delle acque del fiume Pescara e dei suoi affluenti nel tratto finale.

L'indagine, coordinata dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia, è giunta a conclusione e questa mattina, in esecuzione del provvedimento emesso dal Gip Gianluca Sarandrea, sono iniziate le attività di sequestro di 26 impianti scolmatori di piena dell'impianto fognario di Pescara e dell'impianto di depurazione e scarico del mattatoio della città adriatica. Le operazioni, condotte da Guardia Costiera, Nucleo Investigativo dei Carabinieri forestali e Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, si aggiungono ai sequestri di 4 depuratori e 8 fosse imhoff già compiuti nel passato.

Ancora in corso le notifiche degli avvisi di garanzia.

L'inchiesta - come è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa convocata stamane dal procuratore capo Serpi con il direttore marittimo di Pescara, Donato De Carolis, il comandante provinciale dei Carabinieri forestali Giancarlo D'Amato, il comandante del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza Luca Tossini - riunisce diverse indagini avviate negli anni scorsi sulla qualità delle acque nella città di Pescara.

"Niente toni allarmistici, visto che peraltro siamo anche al culmine della stagione balneare. Bisogna prenderla dal lato positivo e considerare che con queste prescrizioni avremo un sistema protettivo più efficace", le parole di De Carolis; "non siamo in una situazione emergenziale - ha aggiunto - l'acqua di oggi sarà uguale a quella di domani e dopo domani ma sicuramente con questi apprestamenti avremo modo di conoscere anzitempo cosa la rete fognaria riversa in mare e quindi non dovremo aspettare il classico monitoraggio che viene fatto per le acque di balneazione. Insomma, sarà possibile accorciare i tempi".

Si sono rese necessarie anche due consulenze tecniche per approfondire aspetti di carattere ingegneristico, idraulico, oltre che chimico-biologico. "L'attività degli inquirenti, iniziata a tutto campo, si è particolarmente focalizzata sugli impianti comunali di depurazione e sulle relative linee di adduzione", ha chiarito il procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi. "Approfondimenti sono anche stati condotti in specifiche aree dove le analisi dei reflui avevano evidenziato parametri con valori nettamente al di sopra delle previsioni legislative - ha proseguito - il sequestro dell'impianto di depurazione e del relativo scarico del mattatoio comunale è stato disposto in quanto sono state riscontrate irregolarità nel suo funzionamento tali da giustificare la misura cautelare. Anche in questo caso verrà garantita - ha rimarcato il procuratore capo - nel limite del possibile e compatibilmente con le esigenze di prevenzione ambientale, la continuità operativa".

D'Amato ha aggiunto che "le indagini sul fiume Pescara sono state tante negli anni e, in questo frangente, ne sono state riunite alcune che hanno dato luogo al sequestro degli scolmatori e dell'impianto di depurazione e scarico del mattatoio comunale. Questo è un primo inizio di definizione del problema, perché si dà modo alle strutture amministrative di risolvere questo problema, mettendo in atto tutte quelle particolarità tecniche, cioè il monitoraggio degli sversamenti, che è una cosa fondamentale per capire poi come rimediare".

Forum H20: "Finalmente evidenziate le criticità del fiume Pescara"

Il Forum H2O plaude all'iniziativa della Procura di Pescara che finalmente ha messo in campo forze importanti per evidenziare le criticità del fiume Pescara che sono sotto gli occhi di tutti da decenni. "Le associazioni da sempre reclamano azioni forti e risolutive -scrivono gli ambientalisti- Ricordiamo la manifestazione di marzo 2016 a Pescara per il mare e fiumi puliti. Ricordiamo i dossier annuali sullo stato dei fiumi e gli esposti inviati anche alla Procura di Pescara proprio sulle condizioni del corso d'acqua pescarese alla foce, con concentrazioni rilevantissime di Escherichia coli (lettere del 23 maggio 2016 e del 06 giugno 2016). Purtroppo in quelle note facevamo rilevare che le criticità erano note a tutti".

"Purtroppo dobbiamo constatare che quelle lettere e quelle iniziative, indirizzate in primo luogo agli enti pubblici a vario titolo responsabili, non hanno trovato che risposte vacue e che solo la Procura ha dato una risposta reale e concreta. La Magistratura non può fare le veci della pubblica amministrazione -sottolinea il Forum H20- anche per la gestione di questioni ordinarie come la depurazione. Dovrebbe intervenire solo in casi estremi, mentre in Abruzzo quasi tutti gli agglomerati sono fuori norma non gestendo il carico di liquami prodotto dalla popolazione e dalle attività economiche che, quindi, in buona parte si riversa nei fiumi non depurati".

"Se pensiamo che nel Masterplan per i 5 km della fondovalle Sangro si sta spendendo praticamente una cifra dello stesso ordine di grandezza di quella destinata per la depurazione per l'intera regione, si offre il quadro delle vere priorità della politica. Siamo davanti ad una foto di un fallimento epocale a cui oggi anche la Magistratura ha messo il timbro. Ovviamente -conclude il Forum H20- i tribunali accerteranno le responsabilità ma è fondamentale cambiare radicalmente approccio da parte delle amministrazioni.

Pettinari (M5S): "Speriamo si riesca a fare chiarezza"

"Siamo soddisfatti dell'intervento della procura sulla maxi inchiesta relativa alle acque del fiume Pescara. Speriamo che finalmente si riesca a fare chiarezza su una questione che investe il nostro territorio in modo così significativo".

A dirlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Domenico Pettinari. "Il M5S da anni si batte affinché sia fatta chiarezza: abbiamo prodotto esposti, atti politici per portare il dibattito all'interno di Regione Abruzzo e, vicino ai cittadini, abbiamo partecipato alle manifestazioni per chiedere fiumi e mari puliti. L'inchiesta che ad oggi vedrebbe numerosi indagati va a chiedere chiarimenti proprio su quegli aspetti che il M5S ha segnalato come nebulosi. Le nostre acque rappresentano il nostro sostentamento sotto più punti di vista".

"Questa indagine mette un punto fermo nella gestione della problematica del fiume Pescara e del mare antistante", aggiunge il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo. "Manca ancora una visione complessiva delle responsabilità anche dell'inquinamento chimico, che purtroppo interessa lo stesso fiume e lo stesso mare. Serve quindi un'indagine più approfondita su questo versante, anche solo concludendo lo studio dell'IZS di Teramo sull'intera asta fluviale, relativamente alla presenza massiccia di metalli pesanti".

Ultima modifica il Giovedì, 26 Luglio 2018 17:10

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