Venerdì, 27 Luglio 2018 23:48

Pulizie al progetto Case, esplode il 'caso' dell'affidamento a Coop.Pul.

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Della contestata aggiudicazione del servizio di pulizie del progetto Case alla società Coop.Pul. di Salerno, abbiamo scritto diffusamente: l'appalto è stato assegnato con un ribasso del 49.8%, più che anomalo, e preoccupante, considerate le sofferenze vissute dai 28 lavoratori nei mesi scorsi, a lungo senza stipendio per le difficoltà dell'impresa uscente che aveva praticato, guarda caso, un ribasso simile.

D'altra parte, non si può che guardare con un poco di sospetto ad una ditta che, stante la situazione attuale, ricaverebbe un utile dal servizio di soli 144 euro al mese. Tra l’altro, l'impresa di Salerno ha chiuso l’ultimo bilancio d’esercizio con un utile di appena 1.700 euro e, negli anni scorsi, è stata oggetto di esposti e segnalazioni per mancati pagamenti nei confronti dei lavoratori e per alter condotte giudicate illegittime dai sindacati. Tra gli appalti vinti in passato dalla società c'è anche quello del servizio di pulizia del teatro La Scala di Milano, una vicenda andata a finire su diversi giornali nazionali proprio per il comportamento tenuto dall'azienda.

Elementi di preoccupazione che hanno fatto parecchio discutere, nei mesi scorsi, tanto da imporre la convocazione di più sedute delle commissioni ‘Politiche sociali’ e 'Garanzia e Controllo' per fare luce su una aggiudicazione che ha fatto temere, fin dal principio, uno scadimento del servizio e un ulteriore peggioramento della condizione dei lavoratori. Anche perché, nell’offerta economica presentata la società aveva inserito una paga oraria che è quella del contratto nazionale delle cooperative (12 euro l'ora) mentre invece il capitolato prevedeva che si applicasse quella del contratto nazionale delle società multiservizi (16 euro), quello che i lavoratori avevano avuto fino ad allora con la società uscente, il Consorzio Seaman. E le anomalie non finivano qui, perché a fronte di una diminuzione della paga la società aveva garantito un aumento dei servizi offerti.

Sebbene diversi consiglieri comunali avessero espresso la loro preoccupazione, col capogruppo dell’Italia dei Valori Lelio De Santis che si era spinto a chiedere la revoca della gara in autotutela, gli uffici comunali hanno ritenuto di procedere con l’aggiudicazione in via definitiva ed ora i nodi stanno venendo al pettine.

Il 18 luglio scorso, presso la sede dell’Ispettorato territoriale del Lavoro a L’Aquila, si è tenuto un incontro che è stato richiesto dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Ugl Igiene Ambientale a seguito delle comunicazioni della Coop.Pul. che ha ribadito “di non poter assicurare l’assunzione dei lavoratori addetti al servizio già in forza sull’appalto alle medesime condizioni contrattuali previste nel precedente appalto, in quanto il servizio da svolgere non lo consente”; un assunto contestato duramente dai sindacati che hanno fatto presente come l’articolo 4 del CNNL di riferimento preveda la clausola sociale a tutela dei lavoratori impiegati, che significa il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi.

Invece, la Coop.Pul. ha chiarito che procederà all’assunzione di 26 dei 28 lavoratori impegnati nel precedente appalto, in quanto 2 si sono dimessi e non verranno sostituiti. Come non bastasse, l’orario di lavoro è stato ridotto del 20%: significa un peggioramento del servizio ed un ulteriore danno per i lavoratori che, oltre a vedersi ridotto il compenso orario, vedono assottigliarsi anche le ore di lavoro.

Insomma, la società di Salerno ha risposto al bando presentando un ribasso di quasi il 50% che, di fatto, ha precluso la possibilità di concorrere a molte imprese; dunque, ha ridotto la paga oraria degli impiegati e le ore di lavoro. Facile, no?

La cosa più grave, però, è che la Coop.Pul. ha dichiarato al tavolo dell’Ispettorato che potrebbe impegnarsi a non tagliare in modo così sensibile le ore lavorative se “dovesse presentarsi l’eventualità di attività extra capitolato”. A dire che se il Comune dell’Aquila affiderà alla società altri incarichi, in via diretta, allora si potrebbero ridurre i tagli alle ore lavorate: se non è un ricatto, poco ci manca.

Ecco come si giustificano certi ribassi anomali.

Innanzi a tutto questo, il vice sindaco Guido Quintino Liris si è detto pronto a “verificare la fattibilità concreta di tali assegnazioni” considerato che l’articolo 2 dello schema di contratto prevede, genericamente, la possibilità d'affidamento di ulteriori attività.

Un atteggiamento che ha mandato su tutte le furie Lelio De Santis che ha presentato un'interrogazione urgente, a risposta scritta ed orale, all’assessore con delega al progetto Case. “Rimarcando che, purtroppo, la Giunta comunale non ha inteso ascoltare le perplessità dei consiglieri comunali – leggiamo dall'interrogazione depositata – lasciando la decisione finale ad un’inevitabile e fredda presa d’atto delle risultanze di gara da parte del Dirigente competente, rinunciando ad un approfondimento al fine di un’eventuale revoca in autotutela”, De Santis chiede all’assessore se “alla luce del mancato accordo tra le parti a margine della riunione del 18 luglio scorso, e delle dichiarazioni della Coop.Pul., non ritenga di verificare la legittimità di un comportamento aziendale che contravviene alle condizioni di gara”. Inoltre, il capogruppo Idv chiede alla Giunta se ritenga corretto sul piano amministrativo, e accettabile sul piano morale, “che la ditta subordini l’eventuale riduzione del 20% esclusivamente alla possibilità d'ottenere attività aggiuntive extra capitolato”.

Dunque, De Santis torna a chiedere all’amministrazione di revocare l’aggiudicazione dell’appalto e, comunque, ha annunciato che interesserà della vicenda l’Anac e la Procura della Repubblica. Un bel pasticcio.

Ultima modifica il Sabato, 28 Luglio 2018 00:08

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