"Che vuoi? Vattene! Questo non è l'ufficio del veterinario".
Così si è sentito rispondere da un dipendente della Asl di Giulianova Ibrahima Diop, cittadino italo senegalese di 39 anni, in Italia dal 2000 e sposato con una donna italiana, che si era presentanto negli uffici per chiedere informazioni.
Diop, residente a Roseto degli Abruzzi, papà di un ragazzo di 16 anni, ha deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri che ora indagano sull’episodio di razzismo. “Ci sono rimasto davvero male, è la prima volta che mi capita una cosa del genere”, ha spiegato al Corriere Adriatico. In diciott'anni, non aveva mai ricevuto offese, né tantomeno minacce: "Certo, ogni tanto qualche battutaccia, ma niente di grave" ha sottolineato.
Ad insultarlo, secondo la descrizione di Diop, un uomo tra i “50 e i 60 anni, alto, capelli grigi, occhiali”; ai militari, l’italo-senegalese ha fornito anche altri particolari molto tecnici ora al vaglio degli inquirenti che cercheranno di risalire alla sua identità.
Il dipendente pubblico, se dovesse essere rintracciato e qualora venisse verificato il racconto di Diop, rischia il licenziamento.
"Ho disposto immediatamente una indagine interna alla Asl di Teramo per l'eventuale assunzione di provvedimenti in un presunto caso di razzismo che, se confermato, sarebbe gravissimo", ha chiarito l'assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci. "Qualora gli accertamenti effettuati dessero conferma dell'episodio, non esiteremo a prendere decisioni drastiche nei confronti di chi si è macchiato di un comportamento inaccettabile". E' triste - ha aggiunto Paolucci - "dover constatare che nel momento storico attuale si stanno registrando diversi casi di questo genere a causa delle spinte di impronta xenofoba che provengono dal governo in carica".
"Il grave episodio della Asl di Roseto si inserisce in clima di intolleranza che sta attraversando il nostro Paese non più accettabile", le parole della deputata dem Stefania Pezzopane. "Cosa altro deve succedere nel nostro Paese per far capire che bisogna fermare questa escalation di episodi usando tutti, a cominciare dai membri del governo, un linguaggio di condanna all’intolleranza e cercando di non lucrare consensi cavalcando inesistenti allarmi sociali dovuti all’immigrazione? E’ opportuno in questo senso che il governo si attivi immediatamente per accertare le responsabilità di questo episodio e valutare le giuste sanzioni nei confronti di chi non ha osservato non solo i principi fondamentali del servizio pubblico , ma neanche quelli di civile convivenza".