Manutenzione dell'esistente, piantumazione del prato, interventi di arredo urbano e illuminazione, delimitazione dei percorsi natura e, infine, definizione delle aree ludiche. Sono queste le linee d'azione in cui si articolerà l'intervento per la riqualificazione del Parco del Castello, un progetto rivolto al recupero della piena fruibilità di uno spazio caratterizzato oggi da numerosi elementi di degrado.
Il progetto, risalente al 2008, appaltato al Comune dell'Aquila l'anno successivo poco prima del sisma del 2009 e mai attivato col blocco dell'affidamento e dei relativi fondi, torna finalmente ad essere operativo grazie alla convenzione per la riqualificazione degli spazi pubblici stipulata stamane a Palazzo Fibbioni tra la Fondazione Carispaq il Comune dell'Aquila.
A sbloccare l'impasse in cui versava il progetto, una innovazione contenuta nel nuovo codice degli appalti: l'articolo 20 che permette l'attuazione di interventi da parte di privati su un patrimonio pubblico.
E' grazie a questa previsione normativa, una innovazione in materia di appalti applicata finora in pochissime altre città italiane, che la Fondazione Carispaq è subentrata al Comune dell'Aquila come nuovo soggetto appaltante dell'intervento. La stipula della convenzione permetterà l'avvio del primo lotto del progetto di riqualifica dell'intero Parco: il ripristino di parte di Viale Tagliacozzo e di Via Castello.
Si tratta di lavori da eseguire entro 250 giorni per un importo complessivo (per il primo lotto) di 700.000 euro. Una somma elargita dalla Fondazione Carispaq che, nel garantire la disponibilità finanziaria, si è avvalsa del cosiddetto Art Bonus, una misura agevolativa sotto forma di credito di imposta introdotta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura. In particolare, la disposizione legislativa riconosce al soggetto finanziatore agevolazioni fiscale pari al 65% delle erogazioni.
"L'intervento di riqualifica è il frutto di un lungo lavoro svolto insieme al Comune dell'Aquila -le parole del presidente Marco Fanfani che stamane ha ricordato come il progetto del Parco del Castello sia soltanto l'ultimo intervento, in ordine di tempo, sostenuto dalla Fondazione già intervenuta in favore del ripristino di importanti monumenti cittadini come Porta Napoli e il soffitto cassettonato della Basilica di San Berdardino.
Oltre a Fanfani, hanno preso parte alla conferenza stampa anche il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il vicesindaco con deleghe al patrimonio e alle opere pubbliche Guido Quintino Liris, l'assessore con delega alla gestione e alla manutenzione del verde pubblico Emanuele Imprudente, la soprintendente Maria Alessandra Vittorini e l'architetta Gianna Liberali che ha redatto il progetto per la Fondazione Carispaq. Presenti anche i tecnici comunali che hanno lavorato alla messa a punto del progetto Lucio Nardis, Annalisa Moriante e Mario D'Ascenzo e il segretario della Fondazione Carispaq David Iagnemma.
"Per due anni abbiamo lavorato sugli aspetti organizzativi amministrativi e progettuali riguardanti l'aggiornamento e messa a punto dell'intervento di riqualificazione. Un progetto che la soprintendenza aveva già predisposto e che doveva essere realizzato la viglia del terremoto. Oggi, finalmente, si parte -ha affermato la soprintendente Alessandra Vittorini- Trattandosi di spazi di proprietà del Mibac, per la parte che riguarda la Chiesa del Crocifisso, l'area giochi per bambini e la pineta, e del Comune dell'Aquila per la parte rimanente, il parere da parte della soprintendenza risale all'anno scorso. Dal nostro punto di vista -ha sottolineato Vittorini- non ci sono ulteriori step di natura ammiistrativa".
Vittorini ha spiegato come rispetto al progetto originario, siano state introdotte alcuni modifiche frutto di approfondimenti sull'ultimo intervento di sistemazione del Parco, quello realizzato tra il 1927 e il 1931 dall'Ing. Mario Bafile per riqualificare l'area a seguito del terremoto del 1915. "Abbiamo approfondito la viabilità del progetto originario e messo a punto interventi di riqualificazione dei percorsi natura, di restauro e partendo da alcuni elementi storici preesistenti al Parco, come la chiesa del Crocifisso e i bastioni del Castello, abbiamo pensato di riportare in superficie le tracce dell'antica cinta muraria cittadina su cui è stato realizzato il Castello".
Ad entrare nel dettaglio degli interventi del primo lotto dei lavori, è stata l'architetta Gianna Liberali che ha sottolineato come il progetto punti, in primis, a conservare l'autenticità del luogo. A tal fine si è pensato di mantenere la preesistenza, in particolare la grande varietà di piante presenti nel parco, senza stravolgere il progetto del 1927 redatto dall'Ingengere Bafile. Si è inoltre optato per un ridimensionamento della portata degli interventi inizialmente previsti, che includevano anche la Fontana Luminosa con la completa pedonalizzazione dell'area circostante.
Massima cura, invece, sarà riservata alla sistemazione d'area necessaria ad eliminare le più gravi cause di degrado. La rifunzionalizzazione degli spazi avverrà attraverso interventi migliorativi dei percorsi, la messa in sicurezza in presenza di dislivelli e l'integrazione di una nuova pavimentazione per favorire l'accesso da parte un'utenza ampliata, con grande attenzione a disabili motori ed ipovedenti attraverso la realizzazione di percorsi tra le aiuole che circondano il castello. Verranno svolti interventi migliorativi dell'area sportiva e di quella ludica con nuove dotazioni che andranno ad integrare gli attrezzi ginnici esistenti e con la realizzazione di tavoli da ping pong, di tavoli in pietra con scacchiera incisa e di un campo da bocce. Infine, gli interventi di arredo di urbano comprenderanno la sostizione delle attuali panchine e dei cestini porta rifiuti, il miglioramento dell'illuminazione per rendere fruibile l'area sportiva anche di notte e la costruzione di elementi porta bici.