"Ci chiediamo se il ministro dell'Economia non ritenga ingiusto e in controtendenza declassare l'ufficio dell'Aquila, in particolare in ragione della faticosa ricostruzione post sisma, nell'ambito della quale garantire servizi e assumere anche funzioni dirigenziali e decisionali nelle zone interne significa operare per il riequilibrio socio-economico nei confronti delle zone costiere, anche al fine di evitare spopolamento e disagio sociale".
È il contenuto della lettera inviata al Ministro Giovanni Tria da Stefania Pezzopane dopo che il governo, con grave disattenzione, ha lasciato in sospeso la risposta alla interrogazione della deputata dem. "Il direttore interregionale delle dogane e dei monopoli del Lazio e l'Abruzzo – ha sottolineato Pezzopane - ha illustrato da tempo alle organizzazioni sindacali e alla rappresentanza sindacale unitaria la nuova struttura dell'ufficio unificato Dogane-Monopoli di Pescara, che prevede una riorganizzazione dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, nonché lo stato del progetto 'pilota' attualmente in corso, relativo alla prevista unificazione degli uffici delle dogane e dei monopoli della regione Abruzzo. Una simile ipotesi di ristrutturazione avrà come necessaria conseguenza un declassamento dell'ufficio dogane e monopoli dell'Aquila, che verrà privato di tutte le competenze e ridimensionato a Sot (sezione operativa territoriale)".
Ciò significa che la sede dirigenziale, una posizione organizzativa e cinque aree verranno tutte trasferite a Pescara; "questo comporterà, inevitabilmente, disagi crescenti per l'utenza sia in termini di tempi che di costi a causa della concentrazione a Pescara dell'attività decisionale", ha aggiunto la deputata dem.
L'unificazione di dogane e monopoli coinvolgerà una platea sempre più ampia e capillare che va dalle grandi realtà industriali, come il polo farmaceutico, ai grandi depositi doganali e commerciali sottoposti al regime delle accise, ma anche ai micro-birrifici, ai liquorifici, ai distributori di carburanti, nonché ai monopoli, ai tabaccai, ai concessionari, agli esercenti di giochi, ai gestori di sale. "Non può sottacersi la rilevanza economica della provincia aquilana nonché dell'ambito territoriale, che risulta essere tra i più estesi d'Italia, e che giustifica la presenza di un ufficio con piene competenze per rendere più agevole e tempestivo l'espletamento dei servizi all'utenza. Inoltre, va considerato che L'Aquila è capoluogo di regione e di conseguenza sede di uffici regionali, alcuni dei quali in stretta collaborazione e sinergia con l'ufficio. Il declassamento non può altresì giustificarsi con la penuria di risorse umane o con disservizi mai lamentati dall'utenza, né può essere sottovalutato il pieno raggiungimento degli obiettivi assegnati. Per queste ragioni ci aspettiamo che il ministro dell'Economia intervenga. A seguito di questo silenzio e della inerzia, sta andando avanti una nuova organizzazione molto penalizzante. È necessaria una vera mobilitazione".
Un appello 'raccolto' dal presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari. "La chiusura della sede aquilana dei Monopoli di Stato, che distribuiva tabacchi all'intero comprensorio, rappresenta l'ennesima spoliazione a danno della città dell'Aquila e dei suoi cittadini. Un declassamento inaccettabile e preoccupante in ragione del faticoso lavoro di ricostruzione post terremoto che si sta portando avanti. Una decisione altresì penalizzante per i rivenditori, rimasti senza fornitore, e per gli otto dipendenti aquilani costretti a trasferirsi in altre sedi. Bisogna reagire al sistematico tentativo di depauperare il tessuto socio economico del Capoluogo di Regione. Si rende pertanto necessaria e urgente una mobilitazione generale", le parole del presidente dell'assise.
Anche il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo, e il consigliere e segretario cittadino Stefano Albano, ritengono indispensabile e urgente un ripensamento sulla questione del declassamento dell'Ufficio dogane e monopoli dell'Aquila. In questo senso, "è necessario un intervento diretto da parte del governo, e in particolare del ministro dell'Economia. La nostra città, in quanto capoluogo di Regione e quindi centro amministrativo dell'Abruzzo e a maggior ragione dopo il sisma, non può essere privato del centro nevralgico delle dogane e dei monopoli. Qualsiasi iniziativa simile ci vedrebbe fermamente contrari, e il governo che consentirebbe senza battere ciglio un atto del genere non potrebbe essere considerato amico dell'Aquila".
La volontà del Consiglio comunale che, nella seduta dello scorso 19 giugno, aveva approvato all'unanimità un apposito documento contro il declassamento dell'Agenzia aquilana è stata completamente calpestata. "E' una constatazione che dovrebbe indurre tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio ad alzare la testa e reagire uniti contro l'indifferenza di questo Governo che, seppur insediato da pochissimo, ha già dato prova della distanza dai problemi che vive la nostra città. Chiediamo pertanto al presidente Tinari la convocazione di un Consiglio comunale straordinario al quale preghiamo di invitare i rappresentanti del Governo in modo che possano venire a spiegarci i motivi di questa decisione come quelli che hanno portato alla riduzione di 400.000€ di fondi per la cultura destinati alla nostra città".