Sabato, 18 Agosto 2018 04:01

Intecs, il presidio continua. Gli ex lavoratori: "Vogliamo garanzie"

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La fine anticipata del governo D’Alfonso e le elezioni anticipate potrebbero ripercuotersi negativamente sulle oltre 100 crisi industriali aperte in Abruzzo negli ultimi anni.

Una di queste è quella della Intecs (ex Technolabs), i cui lavoratori, licenziati lo scorso dicembre, sono ormai in presidio permanente davanti palazzo Silone, sede della giunta regionale, da otto mesi. Il camper dove campeggia la scritta "Nella città del 5G ricercatori Intecs licenziati" è sempre lì, anche con l'afa estiva.

“Il bando sulla Space Economy ha subito forti ritardi” spiega Umberto Innocente, ingegnere e rappresentante sindacale Rsu “Con le elezioni la sede dell’assessorato alle Attività produttive rimarrà vacante per un po’ e questo rischia di rallentare ulteriormente le cose. Chiunque sarà il successore di Giovanni Lolli, che fin qui ha seguito tutte le trattative, impiegherà del tempo per prendere in mano la situazione, sempre ammesso che prosegua lungo sul percorso fin qui tracciato”.

Il bando in questione è quello indetto a giugno dall’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, denominato “Partenariato per l’Innovazione per la realizzazione del nuovo sistema satellitare Ital-GovSatCom”.

L’iniziativa rientra nell’ambito del programma Mirror GovSatCom previsto dal Piano Space Economy, che prevede un investimento complessivo di circa 4,7 miliardi di euro.

Mirror GovSatCom è basato, tra le altre cose, su un protocollo d’intesa sottoscritto dal Mise e da 12 Regioni, tra cui appunto l’Abruzzo, per realizzare un programma di aiuti alla ricerca. In sintesi, le Regioni contribuiscono mettendo ciascuna una certa cifra.

L’Abruzzo ha stanziato, con due delibere di giunta, 10 milioni di euro. Il bando dell’Asi prevede che chi si aggiudicherà l’appalto assegni delle commesse alle aziende presenti sul territorio.

La Regione Abruzzo ha firmato un ulteriore accordo che impone, a chi riceverà la commessa, di assumere i lavoratori Intecs. Questi ultimi, però, vorrebbero anzitutto avere maggiori garanzie sulla riassunzione, sottoforma di impegni scritti cogenti. In secondo luogo, c'è preoccupazione per i tempi che i vari passaggi burocratici potrebbero richiedere. E il quadro politico incerto non fa che aumentare quest'incertezza.

Lolli assicura che c’è già una Newco disposta a farsi carico dei 70 ricercatori, anche se il suo nome, per ora, è top secret.

Nel frattempo, i lavoratori licenziati, attualmente tutti sotto Naspi, hanno presentato alla Intecs un decreto ingiuntivo per il mancato pagamento dei Tfr e dei quattro mesi di preavviso a cui avevano diritto (l’azienda ha liquidato solo alcune rate) e le hanno fatto causa anche per licenziamento illegittimo: “Siamo stati licenziati” spiega ancora Umberto Innocente “perché  l’azienda ci ha detto che non eravamo più fungibili, che, poiché avevamo lavorato nel campo delle telecomunicazioni, non saremmo stati in grado di lavorare in altri settori. E’ proprio questo che contestiamo: non solo non era vero che avessimo lavorato solo nelle Tlc ma le nostre competenze ci consentono di essere impiegati anche in altri ambiti”.

Ultima modifica il Sabato, 18 Agosto 2018 14:58

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