"Creare un tavolo istituzionale con tutti gli interlocutori del settore Space Economy che operano sul territorio aquilano, tenuto conto che la Regione Abruzzo ha già finanziato significative azioni progettuali legate all'attività di ricerca e sviluppo, al fine anche di garantire il livello occupazionale e il potenziale sviluppo della filiera".
Lo ha chiesto, "con urgenza", il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi agli assessori regionali Daniele D'Amario, delegato alle attività produttive, e Pietro Quaresimale, delegato al lavoro, accogliendo la proposta dei sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil che stanno seguendo la vertenza Hi-Tech Elettronica.
Ad inizio settembre, l'azienda - che attualmente occupa 42 dipendenti - ha comunicato l'avvio della procedura di riduzione del personale: si prevede, per il momento, il licenziamento di 10 lavoratori altamente specializzati.
Dall’analisi che l’amministratore di HTE ha illustrato ai sindacati, è emerso che nell'ultimo triennio, a seguito della flessione nel settore, l’azienda ha visto il ricollocamento presso la propria sede di tutte le unità (circa 20 off-load) in forza presso Thales Alenia Space Italia (TAS-I). Di conseguenza, HTE ha dovuto fare uso di strumenti di sostegno al reddito (contratti di solidarietà nel periodo precedente al Covid-19 e CIGO nel periodo di pandemia); contestualmente, ci sono stati importanti cambiamenti sia nell’assetto aziendale che nella politica commerciale con l’obiettivo di diversificarsi nel mercato. Pertanto, sono state incrementate le collaborazioni con altre importanti aziende del settore (come Leonardo e OHB), mantenendo comunque gli impegni verso TAS-I alla quale HTE è fortemente legata a livello produttivo con percentuali che hanno toccato nel passato punte fino al 90% del fatturato.
Negli ultimi anni, la politica di Thales Alenia Space Italia è stata quella di ridurre al massimo gli off-load all’interno dei propri siti cercando, al contempo, di valorizzare le aziende strutturate con stabilimenti di proprietà e in possesso delle qualifiche e delle attrezzature necessarie per lo svolgimento delle lavorazioni commissionate. "HTE - hanno tenuto a sottolineare i sindacati - rispetta i requisiti suddetti in quanto, negli anni immediatamente successivi al terremoto, è stata una delle poche aziende della nostra provincia ad investire in un nuovo sito produttivo allocato nelle immediate vicinanze di TAS-I L’Aquila, al fine di agevolare la collaborazione con questo importante cliente. HTE, a seguito della nuova politica intrapresa dal suo principale committente, ha investito con uno sforzo economico importante sia nella riallocazione degli off-load rilasciati da TAS-I che in nuove attrezzature. Fino al 2020 c’è stato un forte calo del settore, ma oggi, grazie agli investimenti governativi e alle acquisizioni di commesse da parte delle aziende strategiche italiane che si occupano di spazio, si riescono ad intravedere prospettive di lavoro più a lungo termine che fanno auspicare a ricadute sull’indotto".
Per questo, rimane difficile comprendere i motivi per cui lavoratori altamente qualificati ed un’azienda che è un fiore all’occhiello del settore debbano ritrovarsi in un processo di licenziamento, in un momento, tra l'altro, di forti investimenti sullo spazio.
Lo scorso 4 novembre, dopo la conclusione della 'fase sindacale', durante la quale non sì è arrivati a nessun accordo tra parte datoriale e parti sociali, si è tenuta a Pescara, in Regione Abruzzo, la prima riunione della 'fase amministrativa' relativa alla procedura di riduzione del personale; ebbene, l’unica proposta emersa è stata la sottoscrizione di un accordo per la risoluzione, con un incentivo di 3.500 euro per ogni lavoratore licenziato.
Una proposta che evidentemente non ha trovato la disponibilità delle organizzazioni sindacali.
L'ultimo incontro, infruttuoso, si è tenuto il 12 novembre, giorno in cui si è tenuto uno sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori davanti il cancello dell'azienda. "Come rappresentanze sindacali, congiuntamente con le RSU, continuiamo a chiedere di utilizzare le ulteriori settimane di cassa integrazione (33 per l’esattezza) ancora a disposizione per l’azienda, così da scongiurare i licenziamenti ed avere tempo per individuare possibili soluzioni anche assieme alle istituzioni (Regione Abruzzo ed Anpal) che potrebbero passare attraverso una specifica formazione utilizzando il nuovo strumento di politica attiva, Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), che può contare su 4,9 miliardi complessivi nel quinquennio 2021-25", hanno ribadito Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. D'altra parte, il testo dello strumento evidenzia che potranno beneficiare di Gol i lavoratori in Cig (nella bozza di riforma degli ammortizzatori si citano espressamente gli addetti in Cigs per prospettata cessazione).
Vedremo se la convocazione del tavolo chiesto dal sindaco Biondi aiuterà a risolvere positivamente la vertenza.
Fiom Cgil: "Space economy torna d'attualità"
Con la vertenza della HI-Tech Elettronica, prima azienda metalmeccanica della nostra provincia ad avviare un processo di riduzione del personale nell'era COVID dopo lo sblocco dei licenziamenti, "il tema della Space Economy torna ad essere di grande attualità" sottolinea la Fiom Cgil.
La HI-TECH Elettronica, che sviluppa prototipi pre-serie e produce materiale elettronico soprattutto per il settore spaziale, nelle scorse settimane ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 10 persone, che corrispondono al 25% della forza lavoro. "Nell'ambito degli incontri su tale procedura avvenuti presso la sede della Regione Abruzzo, come Fiom Cgil abbiamo ancora una volta espresso disappunto per le criticità di una vertenza che, come quella Intecs, avrebbe potuto trovare soluzione all'interno della Space Economy se solo ci fosse stata la volontà e capacità politica e istituzionale di vincolare il finanziamento messo in campo dalla Regione Abruzzo al consolidamento sul territorio delle competenze nel settore dell'aerospazio e allo sviluppo di occupazione di qualità".
Una tale “lungimiranza” avrebbe consentito di gestire la vertenza simbolo collegata alla Space Economy, ossia quella Intecs, e oggi anche quella di Hi-Tech Elettronica. "Purtroppo, invece, vuoi per superficialità, vuoi per disattenzione, si direbbe che sia mancata la capacità di cogliere l'opportunità e le potenzialità rappresentate dal finanziamento regionale che ha prodotto un investimento complessivo di 50 milioni di euro in un territorio che esprime altissime competenze nel settore dello spazio, grazie alla presenza contemporanea nella nostra sola provincia di Thales Alenia Space, Telespazio e Leonardo".
La Fiom Cgil, come ha fatto anche in questi giorni, "continuerà a presidiare su tutti i tavoli istituzionali il tema dei finanziamenti regionali sullo spazio e delle ricadute concrete sul territorio in termini di sviluppo di nuova occupazione stabile e di salvaguardia delle competenze presenti, soprattutto in riferimento alla vertenza Intecs, ancora irrisolta, e oggi anche quella di Hi-Tech Elettronica".