La Pro Loco e il Centro sociale anziani di Coppito dovranno lasciare Murata Gigotti.
La giunta ha approvato una delibera - la 332 del 27 luglio - con la quale è stato disdetto il contratto d'affitto - risalente al 2008 e poi rinnovato, per altri sei anni, nel 2014 - stipulato dal Comune con i proprietari dello stabile.
Il provvedimento, motivato dalla volontà di "razionalizzare i fitti passivi in un'ottica di contenimento della spesa pubblica", piomba però sulla Pro Loco come un fulmine a ciel sereno.
L'associazione, infatti, pur non rilasciando dichiarazioni ufficiali, fa sapere a NewsTown di aver preso atto della decisione dell'amministrazione solo pochi giorni fa, il 29 agosto, direttamente da una comunicazione scritta e rivela di non essere mai stata chiamata, precedentemente, per un confronto o una trattativa: "Subito dopo aver ricevuto la notifica" dicono fonti interne "abbiamo provato a metterci in contatto con l'assessore competente ma nessuno ci ha risposto. Se il problema è quello dei costi, noi siamo disponibili a compartecipare alle spese".
Per l'affitto del casale di Murata Gigotti - attiguo al quale c'è anche l'omonimo parco urbano acquistato dall'amministrazione comunale dopo il terremoto, per poco meno di un milione di euro, grazie ai soldi della legge Mancia - il Comune pagava inizialmente 3mila euro al mese, portati, con il rinnovo del contratto firmato nel 2014, a 3mila e 400 euro. Soldi ai quali si sommavano anche le utenze, sempre a carico dell'ente.
Nella delibera, la giunta si impegna a trovare alla Pro Loco e al Centro anziani (che hanno sei mesi per impacchettare tutto e andarsene) una sistemazione alternativa in un appartamento del Progetto Case o in un map.
Un'offerta che le due associazioni giudicano però irricevibile: "Significherebbe ghettizzarci e snaturarci. Oltre al fatto che per il numero di attività che svolgiamo e per tutti i servizi che offriamo (nell'edificio è ospitata anche una biblioteca con 9mila volumi, frutto per lo più di donazioni private, ndr) gli spazi di un alloggio Case o di un map sarebbero assolutamente insufficiente".
Secondo la Pro Loco - che rivendica di aver speso per la riqualificazione del parco, l'acquisto di materiali e attrezzature e la manutenzione dell'intero complesso (che è anche sede di altre associazioni, di un campo estivo per bambini e della Protezione civile), decine di migliaia di euro - chiudere Murata Gigotti significherebbe privare Coppito, una delle frazioni più popolose dell'Aquila, il cui centro storico è ancora in larga parte inagibile e disabitato, di un centro di socializzazione e aggregazione sociale importantissimo.
Sul tema è intervenuto anche il Partito democratico, tramite la responsabile della cultura Fabiana Costanzi, che in una lunga nota afferma: "Prima di demolire un’efficienza cittadina, i cui effetti benefici per l’Amministrazione si sono visti anche nella appena trascorsa Perdonanza con il servizio di Protezione Civile a disposizione negli eventi di maggiore richiamo di pubblico, bisognerebbe iniziare almeno un percorso di concertazione. Gli sforzi di questa amministrazione dovrebbero concentrarsi piuttosto sulla riattivazione del nido Ape Tau di Murata Gigotti, ma si preferisce distruggere una realtà che è stata da sempre un fiore all’occhiello solo in nome, probabilmente, di vecchie ruggini personali".
Un riferimento, nemmeno troppo velato, alle note frizioni esistenti da anni tra la Pro Loco e il presidente del consiglio comunale Roberto Tinari, anch'egli coppitano.
La nota completa del Pd
Questa amministrazione aveva promesso di valorizzare anche le frazioni, ma non riesce a tutelare neanche quelle che già operano e prosperano sul territorio. È il caso di Murata Gigotti a Coppito.
Fu grazie ai 994mila euro provenienti dalla Legge Mancia dei deputati del Pd che il Comune dell’Aquila acquisì al patrimonio comunale il Parco di Murata Gigotti e che sarà possibile la successiva riqualificazione di quell’area, al momento inserita nel triennale delle Opere Pubbliche. Manutenzione che in questi anni è stata portata avanti dalla locale Pro Loco che cura un parco urbano, raro caso uscito indenne dall’espansione urbanistica degli ultimi decenni, di circa otto ettari di terreno con vincolo paesistico e monumentale dentro l’abitato di Coppito.
Ma con la delibera di Giunta n.332 del 27 luglio scorso, l’attuale amministrazione comunale ha deciso di rescindere anticipatamente il contratto di locazione del casale attiguo al Parco di Murata Gigotti in nome della razionalizzazione dei fitti passivi.
È dal 2009 che la Pro Loco di Coppito raggruppa dentro la Murata più associazionismo di carattere sociale, ricreativo, sportivo e culturale di qualunque altro luogo nato dalle spontanee aggregazioni del post sisma.
Murata Gigotti è sede di Protezione Civile con convenzione regionale e comunale, 54 iscritti e la gestione dell’area di accoglienza in situazioni emergenziali, ha al suo interno una biblioteca comunale (l’unica operativa) di 9.000 volumi e dei ragazzi che se ne occupano tramite l’alternanza scuola lavoro, vanta 100 iscritti al Centro sociale anziani, è sede di laboratori teatrali, di corali e scuole di canto, tombolo, cucina, lingue, ha il proprio gruppo storico della Perdonanza con annessa sartoria per i costumi, un gruppo arcieri e uno di suonatori di tamburo. A Murata Gigotti è operativo un campo estivo per i ragazzi e, tramite Unpli, sono contrattualizzate tre unità di Servizio Civile nazionale.
Questi sono solo alcuni esempi del fermento associazionistico nella frazione di Coppito, ma il casale è anche la sede ufficialmente designata dall’amministrazione comunale della vecchia circoscrizione, ora Consiglio territoriale di Partecipazione, di Coppito-Pettino-Cansatessa.
Nel precedente rinnovo del contratto di locazione del casale è riportato chiaramente “di assegnare temporaneamente l’immobile suddetto all’associazione Pro Loco di Coppito, fino a quando non sarà disponibile il Musp attualmente occupato dalla scuola elementare di Coppito”; adesso si è deciso di procedere con un recesso unilaterale adducendo a supporto la motivazione della razionalizzazione delle spese passive e la contestuale valorizzazione del Parco di Murata Gigotti.
Corre l’obbligo ricordare all’attuale Amministrazione che per razionalizzare bisognerebbe prima programmare, delineare e, infine, approvare in Giunta e in Consiglio tramite un piano specifico. L’ultimo piano di razionalizzazione, da una rapida ricerca nell’albo pretorio, risale a marzo 2017, dell’allora Giunta Cialente, nel quale trovava spazio la riorganizzazione con risparmio per l’Ente dei soli uffici comunali che la nuova Giunta ha però di fatto bloccato nel ginepraio di soluzioni fornite finora solo a mezzo stampa.
Prima di demolire un’efficienza cittadina, i cui effetti benefici per l’Amministrazione si sono visti anche nella appena trascorsa Perdonanza con il servizio di Protezione Civile a disposizione negli eventi di maggiore richiamo di pubblico, bisognerebbe iniziare almeno un percorso di concertazione.
Gli sforzi di questa amministrazione dovrebbero concentrarsi piuttosto sulla riattivazione del nido Ape Tau di Murata Gigotti, ma si preferisce distruggere una realtà che è stata da sempre un fiore all’occhiello solo in nome, probabilmente, di vecchie ruggini personali.
Il Centro sociale anziani: "No al Map!"
"Siamo anziani, è vero, e dal 2008, anno in cui ci siamo costituiti in Centro Sociale per volontà della Pro Loco di Coppito, godiamo di un luogo aggregativo bellissimo, all'interno di un Parco Cittadino. Un fiore all'occhiello nello scarso panorama aggregativo del Comune dell'Aquila. In questo luogo siamo quotidianamente a contatto con i bambini del Campo Scuola Estivo, con i membri della Protezione Civile, con musicisti, cantanti, associazioni teatrali, studenti universitari che usufruiscono della biblioteca e sala lettura. Insomma viviamo in un contesto sociale perfetto. Ora la Giunta Comunale ci comunica che tutto questo tra sei mesi non dovrà più essere e vorrebbe ricollocarci in un Map. Praticamente i nostri governanti comunali vogliono che viviamo la nostra vita associativa in un ghetto. Così come una volta chiusa la struttura di Murata Gigotti il campo scuola per centinaia di bambini e bambine non si potrà più fare".
Si legge in una nota del direttivo del Centro sociale anziani che trova ospitalità a Murata Gigotti. "Questa decisione della Giunta Comunale non sappiamo chi l'abbia proposta. Di certo qualcuno poco sensibile alla vita sociale e aggregativa. Già da ora rendiamo noto che non abbiamo nessuna intenzione di farci deportare in un Map. E confidiamo sul buon senso degli amministratori e sull'ispirazione del cuore e dell'anima di chi non si nutre di livori e sa discernere tra il bene e il male".
Di Stefano, PD: "Non si amministra per vendetta ma per il bene collettivo"
"E' assurdo vantarsi della ripulitura dei giardinetti che costeggiano il viale di Collemaggio e poi condannare a morte un polmone verde di oltre otto ettari nella frazione di Coppito attraverso la soppressione del punto vitale dei locali per la comunità con la pessima scusa di voler ridurre gli affitti passivi quando il Comune paga fior di affitti e ha praticamente ucciso il progetto della nuova sede interamente finanziato dallo Stato. E spero che siano infondate le voci che vogliono per quell'area la realizzazione dei parcheggi, in spregio persino dei vincoli, paesistico e monumentale, che vi insistono".
Lo scrive in una nota il presidente provinciale del PD Pietro Di Stefano.
"La precedente amministrazione aveva lucidamente scelto di utilizzare i fondi della Legge Mancia dei parlamentari del Partito Democratico per costruire o riqualificare i grandi parchi cittadini (Parco di Piazza d'Armi, Parco del Sole e Murata Gigotti), proprio nell'ottica di sviluppo aggregativo di cui L'Aquila aveva bisogno dopo il 2009, tenendo insieme le aspettative del centro, della immediata periferia e delle frazioni. Questa amministrazione ha invece deliberatamente scelto di abbandonare a sé stessi il progetto di Piazza D'Armi a causa di evidenti inadeguatezze politiche che mettono a rischio fondi per 20 milioni di euro e quello di Murata Gigotti, attraverso la rescissione anticipata e immotivata del contratto di locazione alla locale Pro Loco, unica realtà associativa che da anni ha in cura il parco e i suoi tantissimi fruitori. Si è salvato il solo Parco del Sole, opera già in avanzato stadio di realizzazione con il contributo di Eni".
"E' chiaro -prosegue Di Stefano- che occorre una presa di coscienza collettiva e una successiva, forte, azione pubblica che tuteli le tante realtà, non solo di Coppito, che in quel parco hanno ritrovato un distrutto sentimento di comunità".
"Non si amministra per vendetta ma per il bene collettivo. Auspico -conclude il presidente provinciale PD- che ci sia un giusta ribellione collettiva".
Il presidente del Ctp, Romano: "La delibera di Giunta riguarda la gestione del casale adiacente al parco"
"Il Parco di Murata Gigotti a Coppito non chiude affatto ma rimane nella libera disponibilità di tutti i cittadini aquilani. La delibera di Giunta, numero 332 del 27 luglio scorso, che mi vede favorevole, riguarda infatti solo la gestione del privato Casale adiacente, per il quale il Comune versa a privati quasi cinquantamila euro annui. Una delibera approvata in nome della razionalizzazione dei fitti passivi".
Così il presidente del Consiglio territoriale di Circoscrizione Coppito, Pettino, Cansatessa e San Vittorino, Giuseppe Romano, già presidente dell'associazione Coppito Cuore e Anima, replica alle accuse strumentali della presidente del CTP L'Aquila Centro.
"C'è una netta distinzione tra la gestione del parco pubblico e il casale che è privato – dice Romano - per il quale il Comune dell'Aquila versa, da circa dieci anni, oltre quarantamila euro di affitto l'anno, escluse le utenze, sempre a carico del Comune, per garantire la sede anche alla quinta circoscrizione che di fatto non esiste più dal 2012 in seguito alla nota riforma. Una somma esorbitante ed ingiustificata che la passata amministrazione avrebbe forse potuto convertire con lungimiranza in una proposta di acquisto dei locali o destinare ad altro".
"Non sono del tutto chiare ad oggi le modalità di utilizzo e gestione della struttura -sottolinea Romano- visto che non solo una larga parte di giovani e anziani di Coppito e dei paesi limitrofi, è di fatto esclusa dalla possibilità di usufruire degli spazi ma, in più di una occasione, sono stati addirittura organizzati, all'insaputa dell'attuale amministrazione comunale, banchetti, pranzi di matrimonio, cresime, battesimi e compleanni con spese di fitto, luce, acqua e gas a carico del Comune dell'Aquila e quindi dei contribuenti aquilani".
"Grazie a questa amministrazione invece sono stati rimossi materiali inquinanti e pericolosi per la salute dei cittadini, come eternit e materiali di risulta, che giacevano da anni nell'indifferenza di tutti e nelle immediate vicinanze dei plessi scolastici e dello stesso casale. Ignoti rimangono invece coloro i quali hanno tagliato gli alberi secolari all'interno del parco causando un danno all'amministrazione di oltre ottantamila euro".
"Sono quindi assolutamente false le illazioni riguardanti la chiusura del parco di Murata Gigotti -aggiunge Romano- La delibera ristabilisce solo ordine in un luogo fino ad ora gestito di fatto dalla Pro Loco di Coppito in modo non propriamente rispondente alle esigenze di tutti i cittadini e non solo quelle di una parte".
"Con questa delibera non si è inteso togliere a qualcuno ma al contrario si è voluto concedere a tutti le stesse possibilità. In sostanza si è tolto a pochi e si è concesso a tutti. Prima poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare ma bisogna prenderla perché la coscienza dice che è giusta. Con questa citazione -conclude Romano- voglio ringraziare l'amministrazione Biondi".
I consiglieri del Ctp chiedono si riunisca l'assise
"Il Presidente del Consiglio Territoriale di Partecipazione n.5 Coppito-Pettino-San Vittorino prima tiene in ostaggio il Consiglio, poi lo sfrutta a suo piacimento. È dallo scorso 19 giugno che i Consiglieri richiedono al Presidente di convocare una seduta per discutere di numerose tematiche rimaste sospese, richiesta rimasta nel vuoto da tale giorno".
Si legge in una nota firmata da Gabriella Baliva, Pamela De Meo, Cristina Equizi, Giulia Fischione, William Giordano e Andrea Spacca che, col sopraggiungere della vicenda della cessazione del contratto di affitto del Casale di Murata Gigotti data in gestione alla Pro Loco di Coppito tramite delibera di giunta comunale, hanno richiesto questa mattina una riunione urgente del Consiglio per discutere della relativa questione.
"Ulteriore richiesta caduta nel vuoto", denunciano. "A sorprenderci poi, è stata la lettura del comunicato di Romano nel quale, in qualità di Presidente del CTP, elogiava l'amministrazione per tale delibera. Continuiamo a chiederci come sia possibile che un Presidente possa tenere in ostaggio un luogo aperto a tutti i cittadini. Il Presidente, tra l'altro, forse dimentica che con tale delibera anche il 'suo' Consiglio perde la sua assise, posta proprio nei locali del Casale di Murata Gigotti, oltre alla biblioteca, alle numerose associazioni, centri ricreativi, spazi di aggregazioni per la popolazione presenti nei locali del Casale".
In merito alle dichiarazioni di Romano, i consiglieri tengono a precisare che "è vero che il contratto di affitto rappresenta un onere per le case comunali, ma la presenza del tessuto sociale ed associativo all'interno del Casale ripaga a pieno l'investimento comunale sotto forma di prestazione sociale e bene comune, prestazioni che altrimenti difficilmente il comune riuscirebbe a garantire ai cittadini. Rivolgiamo di nuovo quindi un ennesimo appello, questa volta pubblico, al Presidente Romano, per convocare un consiglio aperto che possa discutere della delibera di giunta, che sta interessando il dibattito pubblico nelle ultime ore, data l'importanza e il valore che Murata Gigotti e le associazioni presenti hanno acquisito nel tempo. Altrimenti saremo noi stessi consiglieri a convocare autonomamente un'assemblea pubblica proprio a Murata Gigotti, per discutere del torto che questa amministrazione fa alla città e agli aquilani".