A seguito del decreto d'assegnazione delle aule ai Licei annessi al Convitto “D. Cotugno” per l’anno scolastico 2018/2019, firmata dal presidente della Provincia Angelo Caruso il 31 agosto scorso, la dirigente scolastica Serenella Ottaviano ha stabilito stamane la collocazione delle classi nei plessi assegnati.
Ebbene, i corsi A, B e D del Liceo Classico andranno nel Musp ex Dottrina cristiana, in via del Castelvecchio; il corso C, invece, al Musp della media Carducci, in via Scarfoglio.
Tutti i corsi del Liceo linguistico verranno ospitati nel Musp ex Santa Maria degli Angeli di via Ficara.
Il corso B di Scienze Umane andrà al Musp del Liceo Musicale in via Acquasanta, il corso C presso la sede del Colecchi in via Acquasanta 18.
Per quel che riguarda il Liceo Economico-Sociale, invece, il corso A frequenterà il Musp del Liceo Musicale in via Acquasanta, il corso F la sede del Colecchi in via Acquasanta 18.
Le lezioni avranno inizio lunedì 10 Settembre alle ore 8.10 per le classi di tutti gli indirizzi.
Ottaviano: "Non ce l'ho fatta a ricostituire la comunità scolastica"
"Ragazze care, cari ragazzi! Mi dispiace! Non ce l’ho fatta a ricostituire la comunità alla quale appartenete: due Licei sono suddivisi tra due sedi e il Classico addirittura tra Est e Ovest della città".
E' l'amaro sfogo della dirigente scolastica del Liceo Cotugno, Serenella Ottaviano, che ha scritto una sorta di lettera aperta ai suoi studenti.
"Ci hanno consegnato un numero adeguato di contenitori, ma per capienza e struttura delle sedi, non si è potuto fare altro da quello che ufficialmente avete appreso, al fine di garantire sicurezza e vigilanza, coordinando nel modo più efficace i tempi e le attività", ha spiegato la dirigente. "Ci avevo creduto! Avevo sperato in opportunità migliori. Ho fallito! Non sono riuscita a tenerVi uniti, a proporVi una migliore disposizione. E mi sento amareggiata e dispiaciuta. Vorrei Vi arrivasse il mio abbraccio solidale".
Una delusione che chiama in causa, tra le righe, le Istituzioni. "Desidero che sappiate quanto ho a cuore il Vostro ben-essere, la gioia dei Vostri occhi, la possibilità di avere un 'luogo' che possa definirsi Vostro, per poterVi conoscere e ri-conoscere come comunità di studio, di confronto, di amicizia, di scambio di sogni e bisogni, passioni e anima… Continuerò a lavorare affinché la situazione migliori ed il mio impegno costante sarà dedicato a stimolare la progettazione di un presente che tenga conto di quanto desiderate e di un futuro che Vi veda migliori della generazione a cui appartengo e che, ad oggi, non è stata capace di trovare risposte adeguate ai Vostri diritti".
Palumbo (Pd): "Mi assumo la corresponsabilità di tale fallimento"
"Carissima preside Ottaviano, ho letto le scuse che ha rivolto ai suoi ragazzi per non essere riuscita a riunificare il Liceo Cotugno, distribuito quest'anno su 5 sedi diverse. Dice di aver fallito, assumendosi così ingiustamente responsabilità che non sono sue, perché ad aver fallito non è stata lei ma la politica, tutta, colpevole, per mezzo di alcuni, dei ritardi accumulati sulla ricostruzione delle scuole aquilane di ogni ordine e grado e, a causa di altri, di aver tradito la fiducia dei ragazzi illusi dalle false promesse svendute cinicamente nella campagna elettorale di un anno fa. Con la sua presa di posizione però, lei restituisce oggi al suo istituto, inteso come gruppo di studenti, corpo docente e collaboratori, una dimensione e uno spessore idealmente degni della storica sede del Liceo classico Cotugno; con la sua autocritica consegna ai suoi studenti e alla città l'insegnamento sugli oneri e le responsabilità che un ruolo apicale impone di assumere".
Si legge in una lettera aperta inviata dal capogruppo del Pd, Stefano Palumbo, alla dirigente scolastica.
"Ebbene, seguendo il suo esempio, io che quotidianamente rivendico le tante cose pianificate, finanziate, progettate e in alcuni casi anche realizzate (pur operando in un contesto difficilissimo) dall'amministrazione di centro sinistra di cui sono stato rappresentante per 5 anni in Consiglio Comunale e solo per pochi mesi come assessore - aggiunte Palumbo - mi sento oggi in dovere, seppur in perfetta solitudine, di mettermi al suo fianco assumendomi la corresponsabilità di tale fallimento. Sono io, dunque, che nel mio piccolo, come uomo impegnato in politica, sento di dover chiedere scusa a lei, ai suoi studenti e ai loro genitori, per tutto quello che di più si sarebbe potuto fare ma che purtroppo non si è riusciti a fare, sperando realmente, per il bene della città, che chi ha promesso di lavorare più e meglio del passato, dia consistenza alle parole con fatti reali, sapendo di poter contare sul mio contributo".