Venerdì, 07 Settembre 2018 11:22

Festival della Montagna, Gran Sasso Anno Zero: "Biondi ci dia una risposta"

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"Un evento come il Festival della Montagna ha come prerogativa la presenza di fondi pubblici per poter mantenere un alto livello qualitativo e soprattutto la condizione di gratuità per il pubblico; ha quindi bisogno del sostegno economico e organizzativo degli enti locali. Importante sottolineare a questo proposito che: 1) il Festival della Montagna non è solo un evento di un'associazione, ma è a tutti gli effetti un evento del Comune dell'Aquila, organizzato insieme a Gran Sasso Anno Zero che dell'evento è ideatrice;  2) nel 2016, grazie ad un progetto presentato in collaborazione con Gran Sasso Anno Zero, il Comune ha ottenuto l'assegnazione di fondi FERS destinati all'evento. In sostanza, le condizioni formali ci sono, i soldi, almeno sulla carta, anche, ma la macchina organizzativa è costretta a fermarsi.  Cosa succede? Le istituzioni non credono più in questo format o la burocrazia amministrativa ha preso il sopravvento?".

A scriverlo in una nota è l'associazione Gran Sasso Anno Zero, tra le realtà promotrici del Festival della Montagna che, come noto, dopo il successo delle prime tre edizioni, è stato sospeso a causa della mancata erogazione da parte del Comune dell'Aquila di parte dei fondi destinati al pagamento dell'ultima edizione, quella del 2016.  

L'edizione 2016, lo ricordiamo, aveva a bilancio 57mila euro a valere sul 4% dei fondi per la ricostruzione destinati alle attività culturali, con un cofinanziamento del Comune dell'Aquila di 15mila euro; come noto, però, il bando per le attività relative all'annualità 2016 è stato pubblicato soltanto nel 2017, in forma retroattiva, dal momento che la delibera Cipe che stanziava le risorse è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale solo il 17 febbraio dello stesso anno. Il ritardo creò enormi problemi e ritardi nel trasferimento dei fondi alla Struttura tecnica di missione incaricata di accreditarli sul conto corrente delle realtà finanziate.

L' impasse che costrinse il comitato promotore a sospendere l'organizzazione della quarta edizione e che portò a uno scontro con il sindaco dell'Aquila Pierluigi BIondi che definì le dichiarazioni rilasciate dall'associazione "un un mix di qualunquismo e irriconoscenza".

"Siamo nel 2018 -prosegue la nota Gran Sasso Anno Zero- i fondi ci sono, sono stati stanziati con una delibera, ma non sono sufficienti. L'aspetto più preoccupante della situazione non è tuttavia quello economico, bensì la lentezza e la scarsa dinamicità e concretezza della macchina comunale nei confronti delle esigenze organizzative del Festival. Un esempio tra tutti: l'auditorium del Castello, che è gestito dal Comune, e dove il Festival ha avuto sede nelle passate edizioni, è stato già prenotato per altre attività per tutto il mese di ottobre. La proposta dell'amministrazione è quella di spostare il Festival a metà novembre: una proposta inaccettabile per una serie di motivazioni, tra le quali le condizioni meteo poco adeguate all'evento ed il periodo non rispondente alle esigenze del Festival. Preoccupante soprattutto, lasciatecelo dire, è la scarsa comprensione da parte dell'interlocutore del senso e dell'importanza di questa manifestazione per la nostra città".

La nota completa di Gran Sasso Anno Zero

Il format del Festival Della Montagna ha successo in tutta Italia, e L'Aquila?

Breve storia della miopia di una classe politica

Il 3 ottobre 2014 si svolge all'Aquila la prima edizione di un evento al contempo incredibile e necessario: il Festival della Montagna, che negli anni è diventato una delle più riuscite esperienze di promozione delle attività sportive e della cultura montana in tutti i loro aspetti. La location, il parco del Castello dell'Aquila, è animato per tre giorni da attività sportive sotto la supervisione di professionisti: bike, sci e arrampicata, slack-line, orienteering e nordic walking. Contemporaneamente all'interno dell'Auditorium del Parco si svolge una rassegna sulla cultura della montagna ricca di contenuti: si va delle proiezioni di film di montagna alle presentazioni di libri e guide, da laboratori sull'architettura in alta quota a conferenze sulla sicurezza nei fuoripista. Ad aggiungere qualità al già alto livello della manifestazione, importantissimi protagonisti della montagna a livello internazionale animano il palco, condividendo con il pubblico le loro storie, le loro esperienze e le loro emozioni: Catherine Destivelle, Patrick Gabarrou, Simone Moro, Antoine Le Menestrel, Manolo, Federica Mingolla, Tom Ballard. Ma l'attenzione è messa anche sui protagonisti locali che raccontano la storia del Gran Sasso: Mimì Alessandri, Pasquale Iannetti, Claudio Arbore, Roberto Iannilli.

Oltre allo sport e alla cultura di montagna, il parco ospita stand di produttori locali ed enogastronomici e di associazioni di promozione sportiva. La prima edizione è un successo sconvolgente: le 30000 persone che partecipano sono un segno evidente di come la città dell'Aquila abbia necessità di un evento che rimetta al centro la cultura della montagna, facendola crescere in un'ottica internazionale ma restando legata ai valori locali. L'evento è gratuito, coerentemente con lo scopo di avvicinare quante più persone possibili alle attività offerte. La partecipazione entusiasta del pubblico, che viene da tutta Italia, mostra come la nostra città possa rappresentare un luogo attrattivo e come il turismo montano possa essere un volano necessario alla città che ancora soffre delle conseguenze economiche del sisma.

Il pubblico è in costante crescita, l'evento si riveste di una comprovata importanza nazionale e la montagna segue la stessa sorte. Si inizia a sviluppare una coscienza della montagna, i più piccoli si avvicinano agli sport di montagna bike, arrampicata, sci. Si incontrano sempre più persone di tutte le età che solcano le coste e i pendii del Gran Sasso. Le voci protagoniste della comunicazione sportiva montana scoprono la nostra città, gli ospiti internazionali scoprono il Gran sasso, vengono da tutta Italia durante il Festival a presentare esempi di good practices a tutti i livelli. La rivista Planet Mountain scrive in quei giorni: "un successo di pubblico con migliaia di famiglie che hanno attraversato il centro storico aquilano, tantissime persone che hanno provato le attività di montagna: una vetrina importante anche per visitatori e turisti, per un territorio che andrà valorizzato ancora maggiormente nelle strategie di sviluppo futuro della montagna aquilana".

Il successo porta all'organizzazione della seconda edizione nel 2015 e la terza nel 2016, il Festival viene istituzionalizzato come uno degli eventi ufficiali organizzati dal Comune dell'Aquila, viene creato un comitato organizzativo composto da alcuni membri dell'amministrazione e da una rappresentanza dell'Associazione Gran Sasso Anno Zero, promotrice del Festival.

Purtroppo, dopo tre anni di successo e con ottime premesse per uno sviluppo futuro, l'edizione 2017 incontra un blocco: ci sono debiti dell'edizione 2016 legati a negligenze amministrative, la macchina burocratica singhiozza, si ferma. Le tante difficoltà unite alla lentezza delle operazioni amministrative impediscono l'organizzazione della quarta edizione. Un evento come il Festival della Montagna ha come prerogativa la presenza di fondi pubblici per poter mantenere un alto livello qualitativo e soprattutto la condizione di gratuità per il pubblico; ha quindi bisogno del sostegno economico e organizzativo degli enti locali. Importante sottolineare a questo proposito che: 1) il Festival della Montagna non è solo un evento di un'associazione, ma è a tutti gli effetti un evento del Comune dell'Aquila, organizzato insieme a Gran Sasso Anno Zero che dell'evento è ideatrice;  2) nel 2016, grazie ad un progetto presentato in collaborazione con Gran Sasso Anno Zero, il Comune ha ottenuto l'assegnazione di fondi FERS destinati all'evento. In sostanza, le condizioni formali ci sono, i soldi, almeno sulla carta, anche, ma la macchina organizzativa è costretta a fermarsi.  Cosa succede? Le Istituzioni non credono più in questo format o la burocrazia amministrativa ha preso il sopravvento?

L'associazione Gran Sasso Anno Zero pubblica nel dicembre 2017 una nota per spiegare alle tante persone che chiedono la ragione dell'appuntamento mancato : il Festival non ha un colore politico, lo sport è di tutti, il bene è la città, niente altro conta. Tuttavia, questo evento ha bisogno, per crescere ed essere utile, dell'appoggio attivo delle istituzioni: il Festival, oltre ad essere una festa, è un'occasione per promuovere cultura e sviluppo economico, che sono nell'interesse di tutta la città al di là delle bandiere o degli schieramenti. Le Istituzioni devono supportare al massimo un progetto del genere, facilitando l'organizzazione e rispettando gli impegni presi.

Ci dispiace che il sindaco e l'amministrazione comunale abbiano frainteso il significato del comunicato del dicembre 2017, che non intendeva attaccare personalmente il sindaco, ma voleva trovare una sintesi ed una soluzione per sbloccare la situazione di stallo venutasi a creare, per il bene della città e della nostra montagna.

Comunque, la situazione non si sblocca ed i fondi per organizzare il Festival della Montagna, non potendo essere garantiti, fanno sì che l'edizione 2017 salti.

Siamo nel 2018, i fondi ci sono, sono stati stanziati con una delibera, ma non sono sufficienti. L'aspetto più preoccupante della situazione non è tuttavia quello economico, bensì la lentezza e la scarsa dinamicità e concretezza della macchina comunale nei confronti delle esigenze organizzative del Festival. Un esempio tra tutti: l'auditorium del Castello, che è gestito dal Comune, e dove il Festival ha avuto sede nelle passate edizioni, è stato già prenotato per altre attività per tutto il mese di ottobre. La proposta dell'amministrazione è quella di spostare il Festival a metà novembre: una proposta inaccettabile per una serie di motivazioni, tra le quali le condizioni meteo poco adeguate all'evento ed il periodo non rispondente alle esigenze del Festival. Preoccupante soprattutto, lasciatecelo dire, è la scarsa comprensione da parte dell'interlocutore del senso e dell'importanza di questa manifestazione per la nostra città.

É tuttavia ancora possibile salvare l'edizione del 2018 con la proposta di una "Winter Edition" da realizzare in concomitanza con il periodo natalizio, ma il problema di fondo resta: le Istituzioni tutte credono ancora in questa iniziativa?

Nel frattempo, nel panorama italiano, si sviluppano eventi dal format analogo a quello del Festival della Montagna dell'Aquila: ospiti, speech, attività sportive, dibattiti. C'è Modena Skypass, Milano Montagna Festival ed un nuovo Festival che si svolgerà a Pescara (proprio a metà ottobre). Il format funziona e L'Aquila dopo aver contribuito al suo lancio e aver avuto la certezza del successo e delle ottime ricadute sull'economia e la cultura cittadina, lo lascia scivolare nell'oblio delle lunghezze amministrative. Dopo il successo della Perdonanza, l'annuncio del sindaco Biondi e di Paolo Fresu sul futuro prossimo del Festival del Jazz, l'amministrazione attuale si mostra ambiziosa nei confronti di una strategia culturale di impatto.  

La montagna, come ripetuto in svariate sedi, può e deve rappresentare un volano per l'economia e per la socialità di una terra ferita. Il Gran Sasso, fiore all'occhiello dell'Appennino, ha bisogno di una strategia condivisa e illuminata per promuovere uno sviluppo compatibile dal punto di vista economico  e rispettoso dell'ambiente.

Il festival si pone come protagonista di questa strategia e luogo per discutere i temi che di questa strategia sono gli assi portanti : sindaco Biondi ci dia una risposta.

Ultima modifica il Venerdì, 07 Settembre 2018 11:44

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