Lunedì, 10 Settembre 2018 17:23

Project financing ospedale di Chieti, la Cgil: "Altri debiti per la sanità abruzzese"

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"L’attuale giunta regionale sarà ricordata come quella che ha ulteriormente indebitato la sanità abruzzese e le generazioni future, per i prossimi decenni, se il project financing dell’ospedale di Chieti andrà avanti".

Così in una nota il segretario Cgil Abruzzo Carmine Ranieri e il segretario generale Cgil Chieti Germano Di Laudo.

"Trenta milioni di euro destinati alla cura dei cittadini abruzzesi sono già stati distratti per pagare l’opera faraonica e tanti altri se ne aggiungeranno negli anni a venire. Non importa spendere molto meno progettando altre soluzioni, non interessa chiedere più fondi al governo nazionale come già è stato fatto da altre regioni, non importa che in questa fase sarebbe opportuno limitarsi all'ordinaria amministrazione. La giunta regionale -sottolinea il sindacato- anziché programmare gli interventi con una logica di priorità, millanta nuovi progetti di finanza per ricostruire gli ospedali: Teramo, Avezzano, Vasto, Lanciano, Penne e da ultimo il presidio San Salvatore dell’Aquila, dove dal 2009 ad oggi sono già stati spesi 57 milioni di euro per il ripristino funzionale e strutturale dello stesso."

"Anche gli inviti espressi dalla Corte dei Conti del Veneto sull’inopportunità di adottare il project financing per costruire gli ospedali e il disastro economico che si sta verificando nelle Regioni che hanno costruito gli ospedali con questa tecnica (Veneto, Toscana, ecc.) -prosegue la nota- non hanno modificato la volontà dell’esecutivo regionale. La Cgil Abruzzo e la Cgil di Chieti inoltre nutrono dubbi circa le competenze avocate a sé dalla Regione Abruzzo e quelle esercitate dalla Asl di Lanciano Vasto Chieti, dunque su tutto l’iter burocratico seguito fino ad oggi per la realizzazione del progetto".

"Per tali motivi -conclude la nota- la Cgil Abruzzo e la Cgil di Chieti chiedono che non si approvino ulteriori provvedimenti amministrativi che vincolerebbero il prossimo governo regionale a decisioni sbagliate già assunte e che dunque impedirebbero una migliore e più efficiente gestione dell’edilizia sanitaria nella nostra regione".

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