Giovedì, 13 Settembre 2018 21:26

Bocciata proposta d'equo canone per inquilini Ater che vivono in Case e Map

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Nell’ultima seduta di lunedì, il Consiglio comunale ha approvato una proposta deliberativa a firma dell’assessore all’assistenza alla popolazione Francesco Cristiano Bignotti che, di fatto, estende la possibilità d’assegnazione di alloggi dei complessi Case e Map anche a coloro che, alla data del sisma, dimoravano in abitazioni con esito di agibilità A ma poste in aggregati E, alle medesime condizioni degli altri assegnatari; come stabilito dalla deliberazione di Consiglio comunale numero 29 del 2015, si prevede il pagamento di un canone di compartecipazione - da individuare sulla base della superficie dell’alloggio (0,60 euro al metro quadro) - e di un canone di locazione, esclusivamente a carico di quanti, alla data del sisma, occupavano l’abitazione a titolo di godimento, escludendo i proprietari, da stabilire su base reddituale. L’atto deliberativo è stato approvato con 22 voti favorevoli e 3 di astensione.

E’ stato bocciato dalla maggioranza di centrodestra, invece, l’ordine del giorno che era stato presentato dal capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano che, in sostanza, chiedeva una “rideterminazione dei canoni di locazione più equa per gli inquilini delle case Ater che, a causa del sisma, dimorano nei progetti Case e Map”.

Sono 404 i nuclei familiari, assegnatari di un alloggio d’edilizia residenziale pubblica che, in attesa della ricostruzione, hanno ottenuto un appartamento del complesso Case e Map; tra di loro, ce ne sono 108 con un Isee superiore a 12mila euro.

Stando alla richiamata delibera di Consiglio comunale 20/2015 però, e l’ha ricordato l’assessore Bignotti rispondendo in aula a Romano, chi sta sopra la soglia paga il canone in base agli accordi territoriali. E qui sta il nodo: è una legge regionale che regola i canoni degli alloggi Ater, calcolati in base al reddito imponibile e non all’Isee, e dunque chi oggi si ritrova a vivere in un progetto Case o Map paga molto più di quanto dovrebbe se fosse ancora residente nell’appartamento d’edilizia popolare assegnato.

Innanzi all’assise, Bignotti ha sottolineato che se il Consiglio comunale dovesse riconoscere agli assegnatari Ater con Isee superiore ai 12 mila euro il pagamento di un canone equiparato alla norma regionale, si creerebbero delle disparità con gli altri cittadini assistiti. Tuttavia, le famiglie che hanno ottenuto un alloggio popolare hanno risposto ad un bando pubblico, sono state inserite in una graduatoria dedicata – ha ricordato Romano - che attiene ad una norma regionale e, dunque, è lì che sta il diritto di questi cittadini a pagare quanto gli altri assegnatari d’alloggio popolare.

Anche Gianni Pappalepore, da qualche settimana commissario dell’Ater della provincia dell’Aquila, ha sottolineato come il problema vada affrontato e risolto: “Ho già scritto al sindaco Pierluigi Biondi e all’assessore delegato, chiedendo di poterci incontrare per discutere di questa e di altre vicende”, ha dichiarato a newstown. “La nostra intenzione sarebbe tutelare gli assegnatari Ater sottoscrivendo un accordo col Comune dell’Aquila affinché i nuclei familiari con reddito oltre i 12mila euro non paghino in base all’Isee, come da delibera di Consiglio comunale, ma in base al reddito imponibile rispettando il dettato della legge regionale”. E i minori introiti che ne deriverebbero al Comune dell’Aquila? “Il presidente vicario di Regione Abruzzo Giovanni Lolli e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci hanno manifestato la volontà di approvare un provvedimento ad hoc, così che sia la Regione a coprire il disavanzo per la casse del Comune”.

Insomma, Regione Abruzzo si farebbe carico delle minori entrate per il Comune dell’Aquila a valle di una necessaria convenzione tra l’Ente e l’Ater; ciò che chiedeva Paolo Romano nell’emendamento, in sostanza. “Ho predisposto prima della pausa estiva un emendamento da far approvare dal Consiglio regionale per la rideterminazione dell’equo canone Ater”, ha confermato ai nostri microfoni Pierpaolo Pietrucci; “ovviamente era stata già trovata anche la copertura finanziaria, perché la rideterminazione in questione comporterebbe la necessità di compensare le minori entrate appannaggio del Comune. Si tratta in sintesi di riconoscere agli inquilini Ater che dopo il sisma, a causa dell’inagibilità delle abitazioni, alloggiano nel Progetto Case e nei Map, la possibilità di corrispondere come canone quanto previsto dalla legge regionale, cioè lo stesso canone che corrispondono gli inquilini delle altre Ater abruzzesi. Ma non posso scavalcare il Comune”, ha aggiunto il consigliere regionale. Per questo, “sarebbe necessaria una richiesta da parte dell’amministrazione comunale, in particolare dell’assessore competente, che fino ad ora, però, non ha ritenuto di procedere in questo senso”.

Ultima modifica il Venerdì, 14 Settembre 2018 13:03

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