Lunedì, 24 Settembre 2018 16:43

Abruzzo non ha nominato il Garante dei detenuti, unica Regione in Italia

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Cari Consiglieri, vi chiedo di voler procedere nel corso della riunione del Consiglio regionale prevista per il prossimo 31 ottobre alla elezione del Garante dei detenuti nella Regione Abruzzo, che ormai si rende urgente e non più rinviabile. Recentemente, anche in seguito a fatti molto gravi accaduti nelle carceri abruzzesi, le stesse rappresentanze sindacali degli agenti di custodia hanno evidenziato, confidando nella decisione del Consiglio regionale, l'estrema urgenza dell'insediamento del Garante, al fine di poter costituire organismi fondamentali per la stessa tutela e sicurezza nelle carceri dei detenuti e degli operatori. Sono sicuro di incontrare la vostra sensibilità personale e istituzionale. Firmato Giuseppe Di Pangrazio.

Era il 24 ottobre 2017. Da allora sono trascorsi undici mesi. Risultati ottenuti? Zero. Il Consiglio regionale non è stato in grado di eleggere il Garante dei detenuti. E l'Abruzzo resta l'unica regione italiana a non aver ancora adempiuto. "La decima legislatura che accinge a concludersi porta con sé una macchia indelebile che ha dato dimostrazione di quanto l'attuale maggioranza consiliare abbia a cuore i problemi che vivono sia i detenuti sia i servitori dello Stato che nelle carceri lavorano", l'affondo di Leandro Bracco, consigliere regionale di Sinistra Italiana.

"Oramai – ha aggiunto Bracco – sono trascorsi oltre tre anni da quando l'elezione del Garante venne inserita per la prima volta come punto all'ordine del giorno di una seduta del Consiglio regionale. Era infatti l'11 agosto 2015 e, da allora, l'aula Sandro Spagnoli ne ha viste di tutti i colori. Ben sessanta sedute nell'ambito delle quali, pur essendo inserito come punto all'ordine del giorno, l'elezione del garante non ha mai avuto uno sbocco certo ma soprattutto definitivo".

Bracco ha voluto ricordare i 'fuggi fuggi' bipartisan, con conseguente mancanza del numero legale, ogni volta che si doveva trattare la questione del Garante dei detenuti. "Scene biasimevoli, scene comiche, scene surreali che però purtroppo si sono verificate in diverse occasioni. La maggioranza a guida PD, con il passare dei mesi, ha però cercato di salvare il salvabile approvando la pdl 409/2017 che è andata a modificare la procedura di elezione del Garante stesso. Tutto inutile in quanto a oggi, in Abruzzo, il Garante continua a essere una chimera. Sono certo che nessun Consiglio regionale d'Italia possa fregiarsi del primato di non aver portato all'approvazione definitiva un provvedimento il cui primo inserimento all'ordine del giorno è addirittura datato 11 agosto 2015. Un record di cui andar fieri e orgogliosi".

"Ma i tentati suicidi di detenuti – si chiede Bracco – insieme alle aggressioni subite dalle guardie penitenziarie e agli atti di autolesionismo dei carcerati non hanno importanza? Certo che ce l'hanno ma fino ad un certo punto. Il Garante dei detenuti è una questione assai delicata che difficilmente veicola voti. Anzi, tutt'altro. Meglio dunque affrontarla sottotraccia, a bassa voce. Alcide De Gasperi – conclude Leandro Bracco – aveva ragione da vendere: 'Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione'".

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