Domenica, 07 Ottobre 2018 19:56

Cementificio di Cagnano, AternoAria: "Altro che porte aperte, è stato un bluff". La replica di Italsacci

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All'indomani del pubblicizzato open day organizzato da Italsacci al cementificio di Cagnano Amiterno, il Comitato AternoAria che, da tempo, si batte avverso la combustione del CSS per la produzione del cemento, ha voluto sottolineare come, piuttosto, l'evento avrebbe dovuto intitolarsi “Incontriamoci: Porte Chiuse ai controlli e alla popolazione”. Altro che porte aperte, insomma.

Il Comitato ha voluto partecipare all’evento così come proposto da Italsacci "con la volontà di ascoltare e di comprendere"; ebbene, "all’esito della giornata - scrivono gli attivisti - abbiamo realizzato come si trattasse di un bluff. Innanzitutto, la proprietà si è ben guardata dall’aprire davvero le porte alla popolazione: le uniche porte aperte erano quelle dei piazzali esterni all’impianto di produzione, dove i dipendenti, utilizzando slogan preconfezionati, hanno cercato di convincerci della natura ecologica del cementificio".

Al contrario, il Comitato continua a ribadire come, nonostante l’affermata pulizia del Combustibile Solido Secondario attualmente utilizzato per la produzione del cemento, ad oggi non vi sia "alcuna garanzia sulla sua composizione, sulla sua provenienza, sulle emissioni dallo stesso effettivamente sprigionate al momento della combustione. Anzi, diversi studi hanno dimostrato che i cementifici non sono impianti tecnologicamente adeguati per bruciare CSS e che la co-combustione con il pet-coke genera livelli di emissioni inquinanti fino a undici volte superiori a quelli registrati negli inceneritori. Né tali affermazioni possono essere smentite da quanto sostenuto nel corso dell’open day circa la natura 'pulita' del CSS, del suo scarso impatto ambientale e della sua natura di combustibile a km 0".

AternoAria ha inteso ricordare, infatti, come la qualità del CSS sia direttamente certificata dal produttore, le emissioni siano misurate dalle centraline installate dalla stessa società proprietaria del cementificio e, inoltre, come non vi sia alcuna misurazione relativa all’emissione di metalli pesanti e di altre sostanze cancerogene e dannose per la salute. Come al solito, "l’unico Sindaco presente a tessere le lodi della proprietà e a chiudere gli occhi davanti all’effettiva situazione della fabbrica era il primo cittadino di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino, che continua imperterrita a sbandierare l’esistenza di un protocollo stilato insieme all’ARTA e all’Università degli Studi di L’Aquila volto a permettere controlli aggiuntivi sulle emissioni prodotte dal cementificio. Di Martino, nel corso della giornata, ha parlato anche dell’imminente firma di un 'contratto' (sic!) con l’ARTA per consentire tali monitoraggi: sono promesse fatte ormai un anno fa e mai mantenute".

Dopo la ben confezionata giornata di sabato (comprensiva di tour sul trenino!), dunque, "siamo oggi a ribadire la nostra contrarietà all’utilizzo del CSS all’interno del cementificio di Cagnano Amiterno e a precisare che la nostra battaglia non è mai stata diretta alla chiusura del sito. Ed a proposito di quanto affermato dalla FILLEA-CGIL, in occasione della convocazione del Congresso all’interno dello stabilimento, precisiamo che bene ha fatto il sindacato - che non si è mai voluto confrontare con il Comitato AternoAria - a salvare i posti di lavoro. Ricordiamo, però, che i lavoratori hanno diritto a prestare la loro attività in ambienti salubri e in condizioni tali da garantire non solo il lavoro, ma anche la salute propria, delle proprie famiglie e dell’intera comunità. Torniamo pertanto ad affermare con maggiore convinzione: 'porte chiuse al CSS'".

 

La replica della Italsacci

"La Cementeria Italsacci di Cagnano Amiterno giudica offensive le dichiarazioni rilasciate da un comitato locale a proposito dell’Open Day di sabato, una manifestazione che ha visto diverse centinaia di persone visitare lo stabilimento in un clima di costruttivo interesse e dialogo. Evidentemente a corto di argomentazioni convincenti per poter criticare l’utilizzo dei Combustibili Solidi Secondari, che rappresentano una soluzione suggerita dall’Europa e largamente utilizzata soprattutto nelle nazioni del Nord del continente, un comitato locale non ha trovato nulla di meglio da fare che offendere l’impegno con cui gli stessi lavoratori della cementeria hanno voluto mostrare, a chiunque fosse interessato, il cuore dell’impianto, incluso il sistema di ricezione del CSS".

Così la Cementeria Italsacci ha inteso replicare al Comitato AternoAria.

La visita, effettuata sia con un trenino che a piedi - viene spiegato in una nota - "ha percorso la parte centrale dello stabilimento, quella produttiva, dove avviene anche l’utilizzo del CSS. Lo stesso materiale, che deriva da una attenta selezione dei rifiuti a valle della raccolta differenziata, è stato mostrato a chiunque chiedeva di vederlo, inclusi i giornalisti che hanno potuto documentare anche in diretta sul web ogni momento della visita. Le dichiarazioni dei comitati offendono un’Azienda, Italsacci, che ha aperto le sua porte a tutte le persone interessate a un confronto leale e aperto, basato su dati di fatto e non su fantomatici 'numerosi studi' che non trovano alcun riscontro nelle ricerche effettuate da enti terzi come il Politecnico di Milano. Nessuno si è presentato sabato in cementeria qualificandosi come rappresentante di comitati o associazioni contrari al CSS. Evidentemente, non c’è stata alcuna volontà di confrontarsi di persona. Più comodo affidarsi a comunicati o a post sui social senza alcun tipo di confronto. Italsacci e le persone che vi lavorano pensano e agiscono in modo diverso. Ci mettono la faccia, con fierezza e sincera apertura al dialogo".

Ultima modifica il Lunedì, 08 Ottobre 2018 18:16

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