Ed ora, è scontro aperto tra Strada dei Parchi Spa e il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli; la società concessionaria delle autostrade A24 e A25 ha infatti diffidato il dicastero: a qualche ora dalle parole del ministro che, ieri, ha ribadito come lo stato di alcuni piloni sia talmente degradato da creare allarme, è stata inviata una diffida legale al Mit per lo sblocco dei 192 milioni di euro per la messa in sicurezza dei viadotti inseriti nel decreto Genova e finiti al centro del braccio di ferro tra il Governo e Regione Abruzzo.
Nel documento si chiede di "voler adottare, senza ulteriore indugio e comunque entro e oltre cinque giorni dalla ricezione della diffida, ogni atto autorizzativo teso a consentire l’avvio di lavori urgenti o comunque ritenuti necessari, con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi".
Un vero e proprio affondo della società del gruppo Toto.
A stretto giro la replica di Toninelli: "Scriveremo proprio oggi una lettera a Strada dei Parchi in cui diremo loro che devono mettere in campo azioni importanti sulla sicurezza; sono loro gli unici responsabili della sicurezza della gente che ci passa sopra, noi la nostra parte l'abbiamo fatta nel decreto Genova", la replica.
Risorse che, tuttavia, non sono state ancora sbloccate, mancando i decreti attuativi che dovranno chiarire dove i fondi verranno reperiti, se nel PO Mit nazionale - come chiesto a gran voce da Regione Abruzzo - o nel così detto Masterplan. "Le dichiarazioni impegnative e drammatiche sullo stato delle autostrade A24 e A25 fatte dal ministro Danilo Toninelli e il richiamo all'urgenza dell'intervento fatto dal gestore mi confermano, come presidente della Regione e come cittadino che ogni giorno viaggia su quelle infrastrutture, della necessità che si operi nel modo più rapido ed efficace possibile per mettere in sicurezza questa arteria statale", il grido d'allarme del presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli. "Confermo la piena disponibilità della Regione a sedersi ad un tavolo e a fare fino in fondo la propria parte, anche al di là delle competenze che evidentemente non ci appartengono, ma di fronte alla dimensione del problema faremo tutto quanto in nostro potere per una leale collaborazione tra istituzioni. La Regione - ha ribadito Lolli - ha messo a disposizione una proposta ragionevole nella quale, sommando i 58 milioni già trasferiti al gestore ex art. 1 comma 725 legge 205/2017 ai 111 milioni di canone non riscosso dallo Stato (come previsto dall'art. 52 quinquies D.L. 50/2017), aggiunge 80 milioni delle Regioni Lazio e Abruzzo, per i quali abbiamo già indicato le opere che siamo disposti a far slittare nei prossimi anni, opere finanziate dal Fsc del Ministero delle Infrastrutture". Si tratta del PO Mit nazionale, appunto; l'urgenza della situazione e la nostra disponibilità - ha specificato tuttavia il presidente - "non autorizzano alcuno a fare colpi di mano sulle risorse dell'Abruzzo, che servono a far partire altre opere urgenti e importanti. Abbiamo ampiamente dimostrato che un colpo di mano non avrebbe alcuna motivazione ragionevole, anzi apparirebbe strumentale. Resto a disposizione fin dalla riunione di venerdì prossimo, convocata a Roma per discutere dell'avanzamento del Fsc, per approfondire insieme la soluzione da noi proposta".
Intanto, la deputata del Pd Stefania Pezzopane è tornata a chiedere che il ministro Danilo Toninelli riferisca in Parlamento: "In merito alle dichiarazioni del ministro dei Trasporti sulle condizioni dei piloni dei viadotti dell'autostrada A24-A25, due sono le possibilità: o Toninelli ha esagerato per guadagnare visibilità ed allora è un irresponsabile, colpevole di 'procurato allarme', che ha scelto di speculare sulla vicenda Genova magari per giustificare lo scippo dei fondi all'Abruzzo per la messa in sicurezza dell'autostrada, oppure c'è un pericolo imminente che, evidentemente, oltre che dai suoi occhi sarà anche supportato da relazioni tecniche del suo ministero, visto che per il gestore non vi sono emergenze. In ogni caso, dopo le sue parole, Toninelli ha l'obbligo di riferire in Parlamento". Poi, l'affondo: "Sblocchi subito i fondi per consentire l'avvio dei lavori necessari senza ulteriori ritardi e li prenda dal suo ministero non dalle risorse della Regione Abruzzo. Sindaci, cittadini e imprese sono ormai nella totale incertezza a causa sua e di questo governo pentaleghista".
Altrettanto duro il senatore Luciano D'Alfonso: "Il Ministro Toninelli commissaria il Ministero delle Infrastrutture con le proprie sensazioni personali; fa un sopralluogo visivo e declama la pericolosità autostradale; il Ministro delle Infrastrutture, 'non causale', non ha il compito di stupire ma di misurare i problemi reali, di reperire le risorse e di attivare i cantieri per realizzare la sicurezza delle infrastrutture. Se ci sono pericoli verificati tecnicamente dall’Ordinamento delle competenze del Ministero si proceda di conseguenza, se servono lavori si procurino le risorse e si facilitino le procedure. Toninelli rischia di passare alla storia come il Ministro dello Stupore e degli Ululati".
Già ieri, Strada dei Parchi Spa aveva chiarito, in effetti, come "il Report redatto dopo i sopralluoghi avvenuti nelle date del 12 settembre e dell'8 ottobre scorsi ed elaborato da un gruppo di specialisti che, su indicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in base alla nuova normativa, ha effettuato controlli e sopralluoghi sull'intero tracciato, avesse riaffermato che 'non è pregiudicata la stabilità e la sicurezza dell'opera nelle normali condizioni di servizio'. L'autostrada è sicura - ha ribadito la concessionaria - fatti salvi i rischi che possono derivare da possibili eventi sismici, cosa che rende necessari e urgenti – come reiteratamente chiesto e certificato dallo stesso MIT – lavori per la messa in sicurezza antisismica".
Ed a proposito di risorse, intervenendo ai microfoni di Radio1, l'ex capo della Protezione civicle Guido Bertolaso ha sottolineato come i ritardi, in realtà, vadano attribuit alla burocrazia; "le autostrade italiane sono una miniera d'oro per lo Stato e per i concessionari che le utilizzano in nome e per conto dello Stato - le parole di Bertolaso - Andare a dire che non ci sono i soldi per mettere in sicurezza un ponte per garantire la sicurezza a tutti gli automobilisti è semplicemente ridicolo. Basta evitare che una quota parte degli introiti finisca nelle casse dello Stato per pagare tante altre problematiche e destinarli invece a garanzia della sicurezza di chi attraversa le nostre autostrade".