Dopo lo scambio di accuse con il gestore dell'autostrada, che aveva diffidato a rendere disponibili i fondi per la manutenzione straordinaria stanziati nel decreto Genova "entro cinque giorni", ora il Ministero delle Infrastrutture denuncia "il decadimento manutentivo e l'incremento dei carichi di esercizio rispetto all'epoca di costruzione" di A24 e A25; in altre parole, "manca il raggiungimento di un adeguato standard di sicurezza col regolare transito della circolazione".
Per questo, il Mit è arrivato a chiedere alcune limitazioni al traffico.
"Le verifiche di sicurezza strutturali eseguite, sia sulle pile che sui viadotti, hanno restituito risultati molto esigui in termini di coefficiente di sicurezza", si legge nella relazione dell'Ufficio ispettivo territoriale di Roma del Mit sullo stato di alcuni dei viadotti della A24-A25, inviato anche ai Prefetti delle zone interessate. Il documento arriva alla fine di un ciclo straordinario di ispezioni effettuato a inizio ottobre.
Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli ha già inviato una lettera a Strada dei Parchi chiedendo alla concessionaria di "individuare le condizioni di traffico che si possono esercitare sulle opere, in condizioni di sicurezza". Particolare attenzione dovrà essere posta "nella regolamentazione del traffico dei veicoli pesanti, che come dimostrato nelle verifiche di sicurezza, inducono sollecitazioni critiche specialmente agli impalcati e alle solette".
Non solo: il Mit chiede anche di effettuare "prove di carico su scala reale (almeno su un viadotto di quelli ispezionati) al fine di accertare lo stato tensionale indotto nelle strutture esistenti dai carichi di esercizio". Inoltre Strada dei Parchi dovrà monitorare "le deformazioni degli impalcati sotto l'azione dei carichi di esercizio, definendo le soglie di allerta che precludono allo stato limite di esercizio dell'infrastrutture".
Il ministero sollecita poi la condivisione di uno specifico "piano di gestione emergenze" con gli enti territoriali competenti e l'avvio di un "monitoraggio sismico consistente". Nella relazione si segnala, altresì, "la precaria condizione di stabilità accertata in corrispondenza della frana di Roviano e della frana di Arsoli, per le quali non si ritine procrastinabile l'intervento di messa in sicurezza dei rispettivi versanti", e si ricorda alla concessionaria che lungo la strada dei Parchi sono presenti 14 gallerie per cui sussiste un obbligo di adeguamento entro il 30 aprile 2019. Secondo i tecnici del Mit è verosimile che per la scadenza le autostrade A24 e A25 non saranno in regola con l'obbligo normativo e, dunque, dovranno essere individuati provvedimenti legislativi appropriati per mantenere in esercizio la strada; "in caso contrario - leggiamo ancora nel documento - potrebbe essere necessario interdire al traffico le tratte autostradali interessate dalle gallerie".
Intanto, stamane - audito dalla Commissione regionale territorio convocata dal presidente Pierpaolo Pietrucci - l'amministratore delegato di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, ha ribadito che non emergono, in nessun tratto, coefficienti inferiori a 1, indicato come il minimo per la sicurezza, anche se in alcuni tratti e viadotti tale soglia è oltrepassata di poco. Esiste l’assoluta facoltà del Ministero delle Infrastrutture di effettuare dei controlli sulla sicurezza dell’autostrada, ha riconosciuto Ramadori; la richiesta è che la facoltà non resti tale ma diventi un sistematico esame dello stato dell’infrastruttura così che ai dati e ai risultati forniti da Strada dei Parchi si aggiungano quelli del Ministero e, confrontando ed esaminando, si prendano le decisioni necessarie.
Dunque, Ramadori ha fatto il punto sui lavori di messa in sicurezza, reiterando la richiesta che vengano sbloccati i fondi assicurati col decreto Genova:
Insomma, oramai è scontro frontale tra Ministero e Strada dei Parchi: non ne verrà niente di buono, c'è da starne certi.