L'Istituto Nazionale di Urbanistica manifesta "tutta la vicinanza e solidarietà possibili all'iniziativa di protesta portata avanti dall'Ordine degli architetti della provincia dell'Aquila, e a iniziative analoghe che provengono dai cittadini e dalle altre categorie, per il blocco della ricostruzione determinato dalla mancata nomina dei responsabili degli uffici speciali, che visionano e approvano le pratiche e i progetti relativi all'Aquila e al cratere sismico. Un blocco di cui sono vittime i cittadini, le imprese impegnate nella ricostruzione e i professionisti del territorio".
Lo si legge in una nota firmata da Pierluigi Properzi, presidente sezione Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) Abruzzo e Molise, e da Luana Di Lodovico - responsabile community INU " Politiche e interventi per la difesa dei suoli e vulnerabilità sismica"
"Fare presto e fare bene" si legge "sono due requisiti indispensabili per la rinascita di territori colpiti dalle calamità, che significa mettere a punto e avere cura di procedure solide ed efficienti, rispettose dei luoghi, dei paesaggi, delle comunità".
"Non fare nulla perciò, lasciare che procedure tanto faticosamente costruite negli anni invece di essere rafforzate e migliorate si sfaldino lasciando il campo all'incuria e all'abbandono, come nel caso della mancata nomina dei responsabili degli uffici speciali nel cratere aquilano, è due volte grave, perché rischia di denotare perfino il disinteresse da parte di chi dovrebbe vigilare e seguire, un colpo che può rivelarsi mortale per la ripartenza di comunità e territori che hanno sperimentato e sperimentano la sofferenza, che hanno lottato per vedere avviata la ricostruzione e che non dovrebbero oggi tornare a lottare perché essa prosegua: un blocco che si configura quindi come vera e propria colpa, grave, dell'abbandono dei territori colpiti dal sisma da parte del governo centrale".