“Incombe sull'operazione l'alea di un potenziale ulteriore debito a carico della Regione, qualora il rischio di mercato risulti stabilmente sbilanciato a carico della parte pubblica. Questo è quanto si legge nella pronuncia della sezione di controllo della Corte dei Conti in riferimento al Project Financing degli ospedali toscani. Non vorremmo che anche in Abruzzo, e per l'ennesima volta, si sottovalutassero i reali impatti di un progetto di finanza sulle casse pubbliche e pertanto sulle tasche di tutti cittadini abruzzesi".
In una nota a firma di Francesco Marrelli (Cgil provincia dell’Aquila), Athony Pasqualone (Fp provincia dell’Aquila), Angela Ciccone e Anna Rita Gabriele (Fp Medici provincia dell’Aquila), la Cgil torna a ribadire il suo no alla realizzazione di un nuovo ospedale all'Aquila al posto del San Salvatore.
A finire nel mirino del sindacato, la scelta di ricorrere ad un "progetto di finanza per costruire un nuovo ospedale nel capoluogo regionale dopo che, solo negli ultimi anni, sono state spese ingenti somme per il ripristino del San Salvatore". Per la Cgil, le risorse disponibili dovrebbero invece essere investite "sul personale e nuove tecnologie al fine di erogare servizi di qualità alla popolazione".
La nota completa della Cgil
Ricordiamo ancora una volta che la Asl della provincia dell'Aquila dal 2009 ad oggi ha sostenuto una spesa complessiva di oltre 57 milioni per il ripristino strutturale e funzionale dell'ospedale San Salvatore, a tale somma vanno aggiunti altri 47 milioni per il risarcimento dei danni per eventi sismici che la Asl ha incassato. Saremmo inoltre curiosi di conoscere qual la spesa complessiva che la Asl sostiene per le spese di locazione riferite alle strutture destinate a propri servizi, tra cui case famiglie, distretti sanitari, uffici amministrativi e consultoriali.
Risulta pertanto assurdo il ricorso a un progetto di finanza per costruire un nuovo ospedale nel capoluogo regionale dopo che, solo negli ultimi anni, sono state spese ingenti somme per il ripristino dello stesso nosocomio. Ci si chiede quindi, nel caso di realizzazione di un nuovo ospedale, che fine farebbe la struttura oggi esistente, sulla quale sono state investite tutte queste risorse. La vera esigenza invece è quella di portare a compimento i lavori di ristrutturazione, realizzare un piano che renda effettivamente efficiente e funzionale l’ospedale con il relativo adeguamento antisismico, e soprattutto utilizzare le eventuali risorse disponibili per investimenti sul personale e nuove tecnologie al fine di erogare servizi di qualità alla popolazione.
Inoltre ricordiamo a tutti lo stato di totale abbandono in cui versano le strutture di Collemaggio, visto che siamo ormai a quasi 1dieci anni dal terremoto senza che vi sia stata una minima programmazione di interventi per il recupero degli immobili di proprietà della Asl. Non vorremmo che anche questa volta si continui a parlare di “scatole vuote” anziché affrontare seriamente le problematiche della sanità locale.
La priorità per la Cgil è rimettere al centro il lavoro e i servizi che rendano attrattivo il Sistema sanitario provinciale pubblico. Infatti riteniamo prioritario e non più procrastinabile che si proceda definitivamente alla saturazione della dotazione organica del personale, che vede oltre 700 unità carenti; che si investa in nuove tecnologie che restituiscano alla sanità provinciale quella qualità e attrattività che i cittadini/utenti del territorio hanno il diritto di esigere.
La Cgil ha già proclamato, unitariamente ad altre sigle sindacali di categoria, lo sciopero dei dirigenti medici per il giorno 23 novembre, rimettendo al centro della discussione le gravi carenze di personale, il rilancio della vertenza delle aree interne e il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro della Dirigenza medica, con un presidio che si terrà dinnanzi all'ospedale San Salvatore e che vedrà anche la partecipazione dei sindaci.
Per la Cgil quel giorno sarà l'avvio di una mobilitazione che insieme alle altre sigle sindacali ci vedrà protagonisti della proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale e della richiesta di convocazione della Asl e della Regione Abruzzo in sede prefettizia, per rivendicare la necessità di incremento del personale della sanità provinciale, per la tutela dei diritti dei lavoratori, per il riconoscimento della giusta retribuzione e per la difesa delle aree interne, rimettendo al centro un servizio sanitario di qualità ed efficiente che risponda al diritto costituzionale alla cura e alla salute del cittadino.
Chiediamo sin da ora che a detto tavolo sia presente anche il Comitato ristretto dei sindaci.
Uil Fpl: "Se le condizioni non cambieranno, sosterremo lo stato di agitazione di tutto il personale sanitario"
Anche il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e il responsabile provinciale Uil Fpl Medici Antonello Fabbri, in una nota, tornano a ribadire la loro contrarietà all’ipotesi di un project financing per costruire un nuovo ospedale all’Aquila.
"Sarà uno stato di agitazione di tutto il personale sanitario provinciale a partire dal 23 novembre -si legge nel comunicato- giorno dello sciopero dei dirigenti medici, se la Regione non farà un passo indietro rispetto alla richiesta fatta alle Asl abruzzesi di una parziale attuazione del piano assunzioni 2018 e di una riduzione del personale a tempo determinato per rientrare della spesa per il costo del rinnovo dei contratti".
"Sosterremo lo sciopero dei dirigenti medici del prossimo 23 novembre per la carenza di personale e per il mancato rinnovo contrattuale e porteremo avanti con determinazione lo stato di agitazione oltre quella data con tutte le altre forze sindacali se le condizioni resteranno le stesse – concludono – Non abbasseremo la guardia sulle questioni di vitale importanza per la Asl provinciale come l’incremento del personale, il riconoscimento di una giusta retribuzione e il miglioramento dei servizi ai cittadini".