Sono stati arrestati dai carabinieri dell'Aquila, con l'accusa di ricettazione, dopo che nella loro abitazione è stata ritrovata refurtiva risultata rubata in appartamenti del capoluogo abruzzese, due cittadini albanesi di 29 e 34 anni.
La refurtiva è stata restituita a tre persone a cui era stata svaligiata la propria casa. Uno dei due dovrà rispondere anche di porto abusivo di armi e di oggetti atti a offendere.
L'operazione coordinata dal comandante provinciale, Nazareno Santantonio, che continuerà nelle prossime settimane, è finalizzata "al controllo del territorio aquilano e provinciale per prevenire e reprimere reati predatori, in particolare furti in abitazione e in danno di attività commerciali".
L'allerta è scattata dopo l'ondata di furti, nell'ultimo mese, che ha coinvolto soprattutto numerose abitazioni del quartiere di San Giacomo, destando grande preoccupazione tra i cittadini.
Il 29enne è stato intercettato la scorsa notte dai militari mentre si aggirava con fare sospetto vicino ad alcune abitazioni brandendo un grosso coltello da cucina e che, alla vista dei militari, ha cercato subito di occultare.
La successiva perquisizione ha consentito di trovare nella sua abitazione, stesso quartiere, refurtiva per un valore stimato di oltre 20mila euro, tra cui capi di abbigliamento, elettrodomestici, monili, denaro contante anche in valuta canadese.
È emerso che il 34enne ha già avuto, nel 2012, una condanna per furto in abitazione, inflitta dal Tribunale di Massa. Nell'operazione sono stati complessivamente impiegati oltre cento militari, utilizzati 43 mezzi: in totale, sono state identificate 295 persone e controllati 191 veicoli.