All’alba di oggi, la Polizia di Stato - con personale delle Digos di L’Aquila, Teramo, Milano, Piacenza, Cuneo, della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dei Compartimenti di Pescara, Milano Bologna e Roma - ha concluso una importante operazione per il contrasto al terrorismo di matrice jihadista.
In particolare, a Milano è stata data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale dell’Aquila, nei confronti del cittadino egiziano Shalabi Issam Elsayed Elsayed Abouelamayem, nato ad Eldakahlia (Egitto) il 1° luglio 1996, residente a Milano, per associazione con finalità di terrorismo internazionale, istigazione e apologia per delitti di terrorismo; Shalabi è ritenuto organico allo Stato Islamico, intenzionato ad andare a combattere per Daesh ed intraneo alla macchina della propaganda jihadista.
A Teramo, invece, è stato denunciato in stato di libertà I.O.M.A., nato ad Asiut (Egitto) il 10 maggio 1997 e di fatto domiciliato a Colonnella (Teramo), indagato per il reato di terrorismo internazionale, al quale è stato notificato il decreto del Ministro dell’Interno che ne stabilisce l’espulsione dall’Italia in quanto ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato.
Un terzo cittadino egiziano, inoltre, C.P.E.A.I.A.A., nato il 1 marzo 1995 e residente a Piacenza, è stato denunciato in stato di libertà, anche lui indagato per il reato di terrorismo internazionale; lo stesso si trova attualmente all’estero e sono in corso fattive ricerche per rintracciarlo.
Le indagini, estremamente complesse ed articolate, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, sono state svolte dalla Procura della Repubblica dell’Aquila - Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo, che si è avvalsa delle DIGOS di L’Aquila Teramo e Piacenza, del Compartimento della Polizia Postale e Comunicazioni Abruzzo di quello della Emilia Romagna, con il contributo delle Digos di Cuneo e Milano e con il coordinamento operativo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto al Terrorismo Internazionale e del Servizio Polizia Postale e Comunicazioni.
L’attività investigativa ha avuto inizio nel dicembre 2017, portando alla luce la presenza di un ristretto gruppo di cittadini egiziani, composto da tre persone, fortemente radicalizzati, con dichiarati sentimenti di odio nei confronti dell’occidente, che ha in Shalabi la sua figura carismatica.
All’inizio delle indigini quest’ultimo risiedeva a Colonnella, in provincia di Teramo, come dipendente della azienda che aveva in appalto le pulizie del Mc Donald’s ubicato in quel centro; dal 20 giugno, però, Shalabi si era trasferito a Cuneo, mantenendo le stesse mansioni lavorative, mentre dal primo agosto il cittadino egiziano si era trasferito a Milano, dove aveva trovato lavoro, in nero, presso una azienda per la bitumazione stradale, cambiando per ben 4 volte il suo domicilio, come rilevato nel corso dei costanti e continuativi servizi di osservazione statica e pedinamento dinamico svolti, continuativamente nell’arco delle 24 ore, da personale specializzato della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/U.C.I.G.O.S.. Dalle attività di captazione, telefoniche e telematiche, svolte sul suo conto sono stati recuperati numerosissimi file audio, molti dei quali con il logo della famosa rivista dell’Isis 'Dabiq', contenenti inni jihadisti e sermoni di Iman radicali, propugnatori di odio nei confronti del mondo occidentale, sostenitori del compimento di atti di martirio in nome di Allah e della necessità di combattere l’occidente anche con attentati nei confronti di popolazione civile, ascoltati di continuo da Shalabi in una sorta di costante brain washing.
Lo stesso Shalabi, in una conversazione, si era dichiarato pronto e disponibile a combattere ed a fare la guerra. Da una intercettazione telefonica del 1° luglio si evince, inoltre, come fosse perfettamente a conoscenza della esistenza di altri individui che avrebbero manifestato analogo interesse.
Le indagini, insomma, hanno dimostrato che Shalabi è un miliziano dello Stato Islamico, che aspira a combattere ed a sacrificarsi per Daesh, per operare nello scenario siriano o dove gli fosse eventualmente richiesto, e che, come emerso dalle attività investigative e dalle analisi web nei contesti informativi di riferimento svolti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, ricopre anche un ruolo significativo all’interno della complessa macchina della propaganda di Daesh, partecipando e gestendo in prima persona, grazie al peculiare skill tecnico e alla significativa conoscenza delle piattaforme social, canali e gruppi chiusi sul social Telegram, rilasciando le credenziali affinché altri potessero partecipare a tali gruppi nei quali venivano diffuse le notizie delle attività giornaliere dello Stato Islamico sia tramite la nota agenzia “Amaq” sia tramite la meno nota, ma molto diffusa, agenzia “Nasher News”.
Altro elemeto particolarmente interessante emerso dalle attività di intercettazione telematica è risultato essere il bando per il reclutamento di soldati diffuso da Daesh per trovare nuovi adepti disposti ad andare a combattere nelle file dello Stato Islamico, rivolto ai giovani musulmani di tutto il mondo, i quali avrebbero potuto avanzare le proprie candidature nel periodo dal 12 al 18 agosto scorso.
Sono ancora in corso numerose perqusizioni informatiche domiciliari e personali in Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte con il relativo sequestro di copioso materiale informatico, dal cui esame, attualmente in corso da parte degli specialisti della Polizia Postale, non si escludono ulteriori sviluppi investigativi.