Venerdì, 30 Novembre 2018 17:04

Ball Beverage, confermati i 70 licenziamenti: chiusura totale dell'azienda

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Ennesima pagina vergognosa della drammatica vicenda della Ball Beverage, la multinazionale leader nella produzione di contenitori in alluminio per bevande che ha annunciato, sebbene il sito fosse assolutamente produttivo, la chiusura dello stabilimento di San Martino sulla Marrucina, lasciando per strada i 70 lavoratori e, per di più, il 25 dicembre, il giorno di Natale.

Stamane, si è tenuta una riunione al Ministero dello Sviluppo Economico e l'azienda ha ribadito la totale chiusura a qualsiasi accordo, già manifestata nei precedenti incontri, confermando i licenziamenti. "A parte la valutazione profondamente negativa sul loro progetto industriale – che a tutti gli effetti è una vera e propria delocalizzazione in un paese, la Serbia, al di fuori della Comunità Europea – considero assolutamente inaccettabile l’ostilità e il rifiuto manifestati dall’azienda anche nei confronti di ogni possibile e concreta opera di reindustrializzazione", l'affondo del presidente vicario di Regione Abruzzo, Giovanni Lolli.

Che ha spiegato: "affinché un sito possa essere reindustrializzato, come è già accaduto in altre circostanze - per ultima quella relativa allo stabilimento Honeywell di Atessa - servono almeno tre condizioni: innanzitutto, la disponibilità gratuita del sito, ovviamente solo per chi si impegna a rioccupare i lavoratori; poi, misure di sostegno per chi è disposto a reindustrializzare: a tal fine, Regione Abruzzo ha messo a disposizione le risorse degli 'Avvisi Garanzia', i Bandi finanziati con circa 15 milioni di euro che offrono incentivi all’assunzione fino a 10.000 € per ogni lavoratore riassunto e finanziano la formazione per i lavoratori in Cassa Integrazione, ovviamente quando si conosca la tipologia di progetto industriale; infine, il tempo necessario a individuare e negoziare col soggetto subentrante, che ovviamente non può avvenire nei 45 gg della procedura".

Ecco perché è indispensabile il ricorso alla Cassa Integrazione che l’azienda tuttora si ostina a negare. "Nonostante l’ostilità della Ball Beverage, e nell’interesse dei lavoratori e del sistema economico abruzzese, continueremo a usare tutti gli strumenti che il diritto, la legge e la democrazia ci offrono per contrastare un atteggiamento che si colloca al di fuori delle relazioni industriali sperimentate in decine di altri casi negli anni passati e che quanto mi riguarda è assolutamente inqualificabile", ha promesso Lolli.

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