Il gruppo consiliare regionale del Pd ha presentato una risoluzione per impedire "il pesante aumento dei pedaggi autostradali sulle tratte della A24 e A 25".
Il testo è stato inviato per conoscenza al ministro dei Trasporti Lupi ed alle forze sociali abruzzesi. "Gli aumenti sono illegittimi" dichiara il capogruppo Camillo D'Alessandro "perché nel calcolo degli investimenti che Strada dei Parchi presenta nell'ultimo quinquennio per giustificare gli aumenti stessi, la maggior parte è riferibile alla costruzione delle Complanari ovvero due nuove carreggiate esterne all'autostrada A24, che nulla hanno a che fare con le tratte abruzzesi delle autostrade A24-A25, ma al contrario sono infrastrutture al servizio del traffico della città di Roma".
"Chiediamo" continua D'Alessandro "che dal calcolo degli investimenti che Strada dei Parchi spa effettua sulle A24 e A25 venga scorporato quello per le Complanari in modo tale da rimodulare il canone concessorio e scongiurare gli aumenti per il 2014".
Da come si evince nei dati riportati dalla Cgia di Mestre, l'Abruzzo si pone su quello che è stato definito il 'podio dei tartassati', con un incremento dell'8,28% su una media generale che si ferma al 3,9%.
"L'aumento previsto per il 2014" afferma il Pd "è inoltre legato sia alla discutibile classificazione 'montana' della A24 e A25, che agli effettivi investimenti realizzati. Questo adeguamento tariffario penalizza ulteriormente le aree interne dell'Abruzzo ed è un ulteriore colpo all' economia regionale che rischia di far tracollare un intero sistema di trasporti e di relazioni".
"Il presidente Chiodi difenda gli abruzzesi chiedendo al ministro Lupi di mantenere almeno una promessa per l'Abruzzo visto che dei 207 milioni di euro promessi lo scorso giugno si è persa ogni traccia. Se il presidente della Regione non riesce ad ottenere finanziamenti dal governo deve almeno provare ad evitare degli aumenti ingiustificati perché riferibili ad arterie che servono la città di Roma" dice il consigliere Giuseppe Di Pangrazio.
"In un momento di crisi così lunga e pesante per l'economia e le famiglie abruzzesi", conclude Ruffini "spremere ancora i cittadini con aumenti elevati ed ingiustificati è intollerabile e al limite dell'abuso e della prepotenza"