Mancano poco meno di venti giorni alla fine dell’anno e, come tradizione, sebbene stavolta con maggiore preoccupazione, torna drammaticamente d'attualità la discussione inerente l'insostenibilità degli aumenti tariffari delle autostrade; il tema è al centro di un lungo percorso rivendicativo avviato dalle Organizzazioni Sindacali unitamente alle associazioni di categoria, ai Sindaci e agli Amministratori di Abruzzo e Lazio. Quest’anno, però, l’impatto del caro pedaggi potrebbe essere particolarmente pesante vista la concreta possibilità che vengano riattivate le tariffe 2018 sterilizzate lo scorso ottobre in aggiunta all’applicazione dell’aumento 2019.
"Abbiamo aderito convintamente alla manifestazione che si è tenuta ieri, a Roma. Sappiamo bene che la strada maestra per la risoluzione definitiva del problema sarebbe quella dell’approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario, in discussione oramai da anni tra la Concessionaria ed il Ministero; strada però che difficilmente troverà soluzione in questo scorcio di anno", le parole di Domenico Fontana, segretario Generale Filt Cgil L'Aquila e Teramo oltre che coordinatore RSA di Strada dei Parchi.
E dunque? "Vanno cercate soluzioni alternative al fine di evitare il salasso annunciato per i cittadini abruzzesi, e delle aree interne in particolare", sottolinea Fontana. Che aggiunge: "La polemica e le scaramucce oramai quotidiane tra Concessionaria e Ministero poco risolvono se non il mantenimento delle relative posizioni. Certo l’infrastruttura va immediatamente messa in sicurezza, ne va della possibilità di vivere e lavorare nei nostri territori e dello sviluppo delle nostre aree interne. Per farlo ovviamente il nuovo PEF è lo strumento. E però oltre alla sicurezza, il tema è anche la sostenibilità delle tariffe, che in mancanza di soluzioni percorribili dal prossimo primo gennaio rischiano di lievitare di una misura vicina al 20%. Bisogna quindi trovare soluzioni, magari tampone e temporanee, per dar modo di approvare un PEF equilibrato e sostenibile nei tempi necessari".
La proposta del sindacato è di verificare la fattibilità di utilizzare, intanto, la rata annua dovuta dalla Concessionaria al Concedente ai sensi della Convenzione Unica per evitare il salasso annunciato. "D’altronde, il nuovo PEF in discussione tra le parti prevede una quota consistente di intervento pubblico per realizzare la messa in sicurezza dell’infrastruttura, ed allora si verifichi come, mediante queste 'partite di giro' tra il dare e l'avere, si possano mitigare gli effetti sugli utenti delle autostrade A24 ed A25 di aumenti tariffari prodotti da un contorto e contestato meccanismo di legge che, fino a quando non cambierà, produce i suoi effetti. Questa a nostro giudizio sarebbe la risposta immediata e possibile al fine di evitare il disastro annunciato. Disastro che l’Abruzzo tutto non può tollerare ed in particolare le province di L’Aquila e Teramo prive di collegamenti alternativi con la Capitale. Una soluzione si rende necessaria anche per chi non viene mai citato, ossia per i lavoratori di Strada Dei Parchi, i primi destinatari dell’ira dei cittadini esasperati per gli aumenti".