Si è incatenato alle porte della Provincia dell'Aquila. Si è barricato negli uffici del presidente Del Corvo evocando atti estremi. Ha minacciato lo sciopero della fame e della sete.
Massimo Tomeo, imprenditore di Vasto, ha tentato in ogni modo di attirare l'attenzione delle istituzioni sulla sua denuncia. Senza successo. Oggi, finalmente, qualcosa inizia a muoversi. La procura della Repubblica dell’Aquila, infatti, ha aperto un’inchiesta per falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato per 250mila euro
Un passo indietro. La Provincia dell'Aquila aveva affidato - ad una associazione temporanea di imprese - i lavori di messa in sicurezza nell'istituto scolastico "De Nino-Morandi" di Sulmona. Con la sua impresa, Tomeo aveva eseguito delle opere in subappalto. Poi, il contenzioso. L'imprenditore si era rifiutato di sottoscrivere la contabilità di cantiere predisposta dalla società appaltatrice, nella quale venivano riportate somme sensibilmente inferiori rispetto alle lavorazioni realmente realizzate dalla sua impresa, ed aveva emesso i documenti fiscali contenenti le prestazioni e gli importi effettivamente dovuti. Poi, aveva tentato di denunciare in Provincia quanto stava accadendo. Senza risultato. Anzi, la Provincia pagò l’ultimo stato di avanzamento lavori alla società appaltatrice, senza accertarsi dell’avvenuta corresponsione, da parte di quest’ultima, del corrispettivo dei lavori eseguiti da Tomeo, così come previsto per legge.
Stamane, la svolta. I finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di L’Aquila hanno notificato un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” emesso dal Gip del Tribunale di L’Aquila Romano Gargarella, su richiesta del Procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dei Sostituti Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, a carico di una delle società, la Fin Infrastrutture, facente parte dell’associazione temporanea di imprese aggiudicataria dell’appalto, e del suo amministratore pro tempore, Antonio De Lellis, romano di 52 anni. Devono rispondere del reato di falso in atto pubblico e truffa ai danni dello stato per aver sottoscritto e presentato stati di avanzamento lavori ideologicamente falsi, al fine di percepire un importo maggiore di quello effettivamente dovuto, documentando alla stazione appaltante lavorazioni in realtà mai eseguite.
Sono indagati per concorso nei fatti illeciti anche Emilio Pacella, 62 anni di Sulmona, Responsabile Unico del Procedimento dell’appalto in parola e Valter Specchio, 57 anni di Accadia (Fg), Direttore Generale pro-tempore della Provincia di L’Aquila, già arrestato il 3 dicembre 2012 nell’ambito di un’altra indagine della procura su appalti ed escort per la messa in sicurezza alcune scuole superiori del 'cratere' sismico.
Tomeo si era rivolto anche alla GdF di L’Aquila per denunciare carenze strutturali nelle opere di messa in sicurezza, eseguite nell’edificio scolastico, e diverse falsità sulla rendicontazione documentale dei lavori svolti, poste in essere dall’impresa appaltatrice e dalla Direzione dei Lavori.
La Procura della Repubblica di L’Aquila ha dunque incaricato due periti di verificare la tenuta strutturale dell’edificio e gli accertamenti sono ancora in corso. Per ciò che concerne le lavorazioni certificate, invece, le indagini condotte dai finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di L’Aquila, hanno appurato che risultano rendicontati ed erogati importi per lavori mai eseguiti per un corrispettivo di 250mila euro. Così è scattata l’iniziativa della magistratura, per reperire e sequestrare una somma equivalente al danno sofferto dall’ente pubblico. I finanzieri, nel corso dell’operazione, hanno sequestrato, tra l’altro, le partecipazioni societarie in altre imprese riconducibili all’amministratore pro tempore della società appaltatrice, la somma rinvenuta su diversi conti correnti della società coinvolta e del suo amministratore ed alcuni autoveicoli.