70 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti a Roma in Abruzzo, per dare risposta all’emergenza venutasi a creare con l’incendio dell’impianto Tmb di via Salaria.
Se ne è parlato in queste ore e stamane, a Palazzo Silone, il presidente vicario della Regione ha ribadito la "disponibilità" al trattamento dei rifiuti e non allo "smaltimento"; si tratta di una scelta "impegnativa – ha ribadito Lolli – di certo, non chiudiamo la porta in faccia a nessuno. L’Abruzzo conosce bene il valore della solidarietà, per averne ricevuta tanta, e non si è mai sottratto ad offrirla: dunque, siamo disponibili a discuterne".
Ad una condizione, però. "Deve essere il Comune di Roma a farmi pervenire una richiesta formale, per iscritto; non stiamo parlando di un fatto tecnico ma squisitamente politico. Sono pronto ad assumermi una enorme responsabilità, stante pure i poteri limitati che esercito, ma l’organo politico del Comune di Roma, il sindaco o un suo assessore, debbono chiedermelo espressamente".
Più chiaro di così.
"E’ necessario sgomberare il campo da alcune sciocchezze che stiamo leggendo in queste ore”, l’affondo del presidente vicario; "si è detto che il problema riguarda le Regioni Lazio e Abruzzo, che il Comune di Roma non c’entra niente con l’emergenza che si è venuta a creare. E’ davvero così? Bene, allora possiamo smettere di parlarne, le porte sono chiuse. In realtà, i rifiuti sono prodotti nel Comune di Roma e, formalmente, deve essere l’Ente a chiedere a Regione Abruzzo di trattarli e, lo ribadisco, soltanto di trattarli". "
Sono quattro anni che riceviamo rifiuti da Roma, e nell'anno in corso, alla luce dell'emergenza, siamo arrivati a 79mila tonnellate", ha aggiunto Lolli; "a valle del trattamento, 12mila tonnellate sono state smaltite in Abruzzo. Ebbene, le nostre discariche sono capienti e programmate per essere riempite dai nostri rifiuti per i prossimi".
Anche per questo, è necessaria una interlocuzione politica seria, "e le Istituzioni parlano attraverso atti formali. E poi, sia chiaro: l’Abruzzo deve essere trattato con dignità. Non siamo una colonia", le parole di Lolli. "Qui accade che sui giornali viene annunciato che stanno portando ‘in casa nostra’ 70mila tonnellate di rifiuti e se chiediamo di seguire le vie formali veniamo pure accusati di voler esercitare un ricatto. Inconcepibile. Vorrei ricordare, tra l’altro, che ci sono state ripetute richieste, dalla Regione e dai sindaci del territorio, per avviare un'interlocuzione sulla vicenda del trasferimento del terminal bus da Tiburtina ad Anagnina: non abbiamo mai ricevuto risposta. La solidarietà ha due direzioni, non soltanto una".
Dunque, Regione Abruzzo attenderà la lettera formale del Comune di Roma: non dovesse arrivare, il presidente vicario non attiverà alcuna procedura. "Se ci arriverà una richiesta formale, coglieremo l’occasione per mettere sul tavolo altre vicende che ci stanno a cuore. Voglio ribadire, però, la mia indignazione per il modo leggero e approssimativo, anche un poco offensivo nei confronti degli abruzzesi, con cui il Comune di Roma sta trattando la vicenda. Abbassiamo i toni, si torni su un piano istituzionale e poi parleremo dei rifiuti di Roma”.