Domenica, 23 Dicembre 2018 22:09

A24 e A25, rischio aumenti del 18.48%. Mit: "Al lavoro per sterilizzarli"

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"Si sta lavorando per arrivare ad una sterilizzazione più ampia possibile della dinamica dei pedaggi, soprattutto in relazione a concessioni che sono sottoposte a procedure amministrative o con Pef scaduti, in attesa che entrino pienamente in vigore il nuovo assetto normativo e le prerogative rafforzate dell'Autorità di regolazione dei trasporti circa la dinamica delle tariffe".

Lo precisa in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a pochi giorni dalla fine dell'anno, col rischio che le tariffe autostradali possano subire un ulteriore rialzo.

Una vicenda che riguarda da vicino l'Abruzzo. Infatti, Strada dei Parchi - società concessionaria di A24 e A25 - ha ribadito, nei giorni scorsi, che se non si dovesse pervenire alla firma sul Piano economico finanziario le tariffe tornerebbero ad aumentare del 12.89%, ai livelli del gennaio 2018 e fino alla sospensione decisa nel mese di ottobre, cui andrebbe aggiunto un ulteriore 5.59% così come previsto dalla convenzione.

Significherebbe un aumento del 18.48% delle tariffe, una vera e propria stangata per chi percorre la A24 e la A25, con l'ulteriore beffa del mancato avvio dei lavori per la messa in sicurezza dei viadotti, così come previsto nel Decreto Genova che ha stanziato 192 milioni per i primi interventi, risorse non ancora sbloccate.

Nei giorni scorsi, la Filt Cgil aveva proposto di verificare la fattibilità d'utilizzare la rata annua dovuta dalla Concessionaria al Concedente ai sensi della convenzione unica per evitare il salasso annunciato. "D’altronde, il nuovo PEF in discussione tra le parti prevede una quota consistente di intervento pubblico per realizzare la messa in sicurezza dell’infrastruttura, ed allora si verifichi come, mediante queste 'partite di giro' tra il dare e l'avere, si possano mitigare gli effetti sugli utenti delle autostrade A24 ed A25 di aumenti tariffari prodotti da un contorto e contestato meccanismo di legge che, fino a quando non cambierà, produce i suoi effetti", aveva sottolineato il sindacato. "Questa a nostro giudizio sarebbe la risposta immediata e possibile al fine di evitare il disastro annunciato. Disastro che l’Abruzzo tutto non può tollerare ed in particolare le province di L’Aquila e Teramo prive di collegamenti alternativi con la Capitale. Una soluzione si rende necessaria anche per chi non viene mai citato, ossia per i lavoratori di Strada Dei Parchi, i primi destinatari dell’ira dei cittadini esasperati per gli aumenti".

Risposte non sono ancora arrivate.</p

Ultima modifica il Lunedì, 24 Dicembre 2018 20:00

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