Si è sollevato un polverone sull'aperitivo d'apertura della campagna elettorale del vice sindaco del Comune dell'Aquila, Guido Quintino Liris, in corsa per uno scranno all'Emiciclo con Fratelli d'Italia.
L'appuntamento - così si legge sulla locandina, almeno - è fissato per le 18:30 nei locali ex E-Cibus, a Palazzo Del Tosto, lungo via Vicentini; se non fosse che "il TAR ha confermato quanto sostenuto negli anni passati dall'amministrazione di centrosinistra in merito al rispetto delle convenzioni urbanistiche - l'affondo dei 'Globuli Rossi' su Facebook - e cioé che la particella catastale sulla quale sorge il locale è di proprietà del Comune dell'Aquila e che quel locale deve essere acquisito al patrimonio dall'Ente. Il vice sindaco, e assessore alle Opere pubbliche, dovrebbe saperlo e, dunque, ci chiediamo: le chiavi le ha prese in Comune o le ha chieste, e presumibilmente pagate, a chi non potrebbe averle?".
In effetti, la sentenza è del 22 dicembre scorso e respinge il ricorso della società 'Bahia srl' avverso il Comune dell'Aquila, in persone del sindaco pro tempore che stasera dovrebbe partecipare al brindisi; in sostanza, la società chiedeva "l'annullamento del provvedimento dell'Ente, in persona del Dirigente del Settore Ricostruzione Privata, n. 976 del 16.2.2017, con cui era stata denegata la domanda di condono della Bahia Srl, ai sensi dell'art. 32 del d.l. n. 269/2003; del provvedimento emesso dal Comune di L’Aquila, Settore Ambiente e Patrimonio, prot. n. 28032, del 15.3.2017, di richiesta di trascrizione e voltura a favore del Comune di L’Aquila (anche) di parte del terreno riportato nel Catasto di L’Aquila al Fg. 80, part. 364, di proprietà della Bahia Srl, motivata con riferimento all’ordinanza di demolizione n. 21/2013 e al successivo verbale di verifica di inottemperanza del detto provvedimento del Corpo di Polizia Municipale del 29.4.2015; della nota del Comune di L’Aquila, Settore Ambiente e Patrimonio, prot. n. 31357, del 22.3.2017, con la quale si comunicava che il giorno 12.4.2017 il personale del Comune di L’Aquila avrebbe proceduto all’immissione in possesso e sgombero (anche) di una parte dell’area e del fabbricato di proprietà della Bahia Srl, ricadente - appunto - sulla part. n. 364 del Fg. 80 del Catasto di L’Aquila".
Tuttavia, il TAR ha dato ragione al Comune dell'Aquila e, dunque, dal dicembre scorso la particella catastale sulla quale sorge il locale è di piena proprietà del Comune, sebbene manchi ancora l'atto, puramente formale, del passaggio in Consiglio comunale per l'acquisizione al patrimonio dell'Ente che, a quel punto, potrà decidere di abbattere il manufatto o di renderlo disponibile attraverso un bando ad evidenza pubblica.
E' chiaro come sarebbe stato quantomeno inopportuno che il vice sindaco del Comune aprisse proprio in quel locale, oggetto di lunghissimo contenzioso, la sua campagna elettorale. In mattinata, però, Liris - con un comunicato stampa - ha inteso chiarire che "l’evento si terrà, come previsto, presso il bar/ristorante sito al primo piano del Centro Commerciale, dove ha sede Carrefour Market di via Vicentini, locale attivo e legittimamente funzionante. Rinnovo quindi l’invito a partecipare all’iniziativa per brindare insieme all’avvio di questa campagna elettorale, e consiglio di parcheggiare proprio nel parcheggio del supermercato - la stoccata ironica, per spiegare la dicitura apparsa sui volantini - entrando poi dalla porta accanto l’ex E-Cibus. Auspico, inoltre, la partecipazione anche del 'pensatoio' dei Globuli rossi, ai quali consiglio, oltre maggiore cautela se non altro per rispetto delle attività imprenditoriali della città, di sottoporre se stessi a una intensa cura perché non hanno dimostrato di essere opportunamente 'ossigenati' per la salute dell’intero organismo".
"Siamo lieti si tratti di una svista", l'affondo di Enrico Perilli, della segreteria regionale di Sinistra Italiana, già presidente della Commissione territorio nella passata legislatura che trattò approfonditamente i casi di mancato rispetto delle convenzioni urbanistiche sottoscritte, negli anni, dal Comune dell'Aquila. "Diversamente, si sarebbe trattato di un fatto di assoluta gravità: il TAR, infatti, confermando quanto sostenuto dalla passata amministrazione di centrosinistra, dopo 10 anni di studio e di lotte interne ai settori comunali con funzionari e alcuni dirigenti, ha stabiito che quella particella era di proprietà comunale e, dunque, il manufatto non poteva essere edificato. Liris, assessore alle Opere pubbliche, proceda dunque immediatamente all’immissione in possesso o alla demolizione del manufatto. Un consiglio per la prossima volta, di essere più chiaro nella scrittura del volantino: se si scrive ex E-Cibus, si pensa inevitabilmente all'ex E-Cibus. Anche se credo, in tutta sincerità, si sia trattato di un recupero in calcio d'angolo".
In Italiano - ha aggiunto il collettivo dei 'Globuli Rossi' - "ex vuol dire 'già, non più' e, dunque, quando si scrive ex E-Cibus si intende dove era l'E-Cibus! Quel locale chiuso in quanto abusivo e ora, come ha confermato il TAR, di proprietà comunale. Il buon Liris, resosi conto dell'imprudenza (diciamo così), ha cambiato location all'ultimo minuto. Ieri, l'ex E-Cibus era allestito e stamane in fretta e furia è stato smontato l'allestimento, un caso? Quando si dice il furbo di Pianola! Restiamo in attesa dell'immissione in possesso da parte del Comune".
Palazzo Del Tosto: una vicenda infinita
Della vicenda, infinita, di palazzo Del Tosto, ci siamo occupati diffusamente, a partire dal 2013 con la nostra inchiesta sulle convenzioni urbanistiche mai rispettate in trent'anni di amministrazione [qui, la nostra inchiesta]. Anche in seguito a quella inchiesta, e grazie al lavoro dell'allora presidente della Commissione territorio Enrico Perilli oltre che del consigliere di minoranza Ettore Di Cesare, venne finalmente avviata un'azione di trasparenza sulla costruzione del palazzo, nei primi anni '80, in convenzione col Comune dell'Aquila: in sostanza, l'Ente aveva concesso al costruttore di edificare su di un'area che, allora, era a destinazione agricola o comunque non edificabile; in cambio, l'imprenditore si era impegnato a costruire aree per viabilità e verde pubblico, oltre al parcheggio sul piazzale di via Vicentini. Il parcheggio del Carrefour, per intenderci.
L’accordo, però, non è mai stato rispettato. E le fideiussioni a garanzia del completamento dei lavori non sono mai state riscosse.
Ora, se le convenzioni non vengono rispettate, non si può richiedere il certificato di agibilità dell'edificio. Ed è chiaro che il Comune dell'Aquila non avrebbe potuto affittare degli uffici pubblici nel palazzo. Eppure. Il 24 agosto del 2010, il Comune dell’Aquila indice una ricerca di mercato per affittare la sede dell’anagrafe. Scadenza: 30 agosto, sei giorni dopo. Nel bando di gara sono indicati dei requisiti: tra gli altri, l'edificio non deve essere distante più di 1 km e 800 metri dagli uffici comunali di Villa Gioia. Non solo. Nel rispetto del Piano Regolatore, se si affittano degli uffici di una certa metratura, è necessario che l’edificio assicuri anche un congruo numero di parcheggi di pertinenza.
A settembre vengono aperte le buste. Ad aggiudicarsi il bando è la "Bahia srl" con palazzo Del Tosto. Nel presentare i documenti necessari per rispondere al bando, la proprietà dell’edificio allega planimetria dei parcheggi che saranno a servizio degli uffici (potete scaricarla qui): sono proprio quelli oggetto di convenzione. In altre parole, al Comune dell’Aquila viene affittato un parcheggio di sua proprietà. E la società, come potete leggere in questo documento, dichiara l'inesistenza di contenziosi pendenti contro il Comune e l'inesistenza di posizioni debitorie nei confronti dello stesso.
L’ingegnere Francesco Bonanni, dirigente del genio civile della Provincia, invia un esposto in procura. Denuncia, tra l'altro, che l’edificio manca del certificato di agibilità. L’allora assessore al personale, Giuliano Lalli, chiede informazioni direttamente al Pubblico Ministero Filippo Picuti, che in quei giorni si stava occupando della vicenda. Qualche tempo dopo, l’assessore si dimette. Per problemi di salute, la versione ufficiale.
Nel marzo 2012, un anno e mezzo dopo la vittoria del bando, gli uffici dell’anagrafe vengono trasferiti con delibera dirigenziale, firmata dall'ingegner Mario Di Gregorio, nel palazzo di Via Vicentini. Fino al 30 marzo. Avete capito bene, per venti giorni. L’affitto, infatti, è pagato con fondi stanziati dalla Protezione Civile e, dunque, la delibera chiarisce che verrà rinnovato a patto che il contributo venga rifinanziato. Ad oggi, gli uffici comunali sono ancora lì.
Un vero e proprio paradosso.
Da allora, è stato un susseguirsi di azioni dell'amministrazione e reazioni dell'imprenditore. Il 17 giugno 2013, la Polizia Municipale è intervenuta per procedere all'acquisizione dell'area interna dei parcheggi di via Vicentini. Almeno, per gli stalli oggetto di convenzione firmata nel 1984. A quel punto, il costruttore ha posizionato delle sbarre a chiudere l'accesso agli stalli. La Polizia Municipale ha proceduto, quindi, al sequestro delle sbarre e dei new jersey. Il Tar, però, ha riconosciuto le verità dell'imprenditore: non era possibile stabilire di chi fosse la proprietà dei new jersey. Dunque, l'amministrazione ha proceduto di nuovo all'immissione in possesso degli stalli. E ancora sono state abbassate le sbarre. Dunque, è stato posto sotto sequestro il gazebo del locale E-Cibus. Di nuovo, il Tar ha deciso per la sospensiva del provvedimento. Ancora, sono state disegnate le striscie bianche per delimitare gli stalli di proprietà del Comune. Fino ad arrivare alla fine del 2013, con le sbarre chiuse e un parcheggiatore che indicava le modalità di fruizione di stalli di proprietà pubblica.
Intanto, a marzo 2014 il Consiglio comunale approvava, all'unanimità, la mozione presentata da Perilli e Di Cesare e che impegnava il sindaco e l'amministrazione alla pubblicazione immediata, entro 30 giorni, di un nuovo avviso pubblico per la ricerca di locali da affittare per gli uffici comunali siti in via Roma.
A settembre dello stesso anno, e cioé 4 anni fa, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) respingeva tre ricorsi di Del Tosto, presentati in seguito ad altrettanti provvedimenti assunti da parte del Comune dell'Aquila in rapporto alle opere realizzate nei pressi di Palazzo Del Tosto. L'ente aveva chiesto la cessione e l'acquisizione a patrimonio di una parte dell'area, identificata nel parcheggio dell'attuale supermercato Carrefour, e l'imprenditore si era opposto soccombendo in giudizio, con i giudici che aveva ritenuto "abusive" sia le opere poste in essere nel parcheggio - l'installazione delle colonnine per la recinsione e l'estensione della metratura del bar Ecibus, appunto, che sarebbe "esercitata abusivamente in assenza di titolo abitativo" - sia la costruzione di un edificio commerciale, rivendicato dal Comune come proprietà demaniale.
Denunciava in quei giorni Enrico Perilli: "siamo stati costretti a fissare riunioni alle 9 di sera perché alcuni dirigenti continuavano a non presentarsi. Ci sono degli interessi che hanno incancrenito la situazione rendendo difficile, ora, il legittimo tentativo del Comune di risolvere le controversie. Trasmetterò dunque tutti gli atti alla Procura della Repubblica. E' ora di farla finita. Palazzo Del Tosto non è conforme alle norme urbanistiche. Così come non sono conformi le strutture che insistono sul piazzale. Non capisco come il dirigente dell'urbanistica, l'ingegner Morosi, non si sia mai accorto che era stato aperto il bar E-Cibus su di un marciapiede. Eppure, il suo ufficio era proprio a palazzo Del Tosto".
Da allora sono passati anni e, finalmente, nel dicembre scorso, il Tar ha scritto la parola fine sulla vicenda. Almeno, si spera.